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CAPITOLO 1
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<<Jimin-ssi, ci sei?>> Il ragazzo dai capelli castani di fronte a lui gli sventolò la mano davanti al viso per richiamare la sua attenzione.

<<Eh? Si?>>

<<Ti ho chiesto se vuoi fare coppia con me!>>

<<Oh, si, certo! Che esercizio dobbiamo fare?>>

<<Quello dello specchio riflesso. Ma dove hai la testa oggi?>>

<<Scusa, Jirongie, ero solo… un po' sovrappensiero>>

<<Me ne sono accorto. Ne vuoi parlare?>>

Il biondino non fece neanche in tempo a spiccicare parola che l’insegnante di danza richiamò l'attenzione di tutta la classe.

Jimin si trovò a ringraziare per l’intervento tempestivo della donna, perchè da solo non avrebbe saputo come divincolarsi dalla domanda dell’amico.

<<Allora ragazzi, avete scelto il vostro partner per il prossimo esercizio che andremo a fare?>>

<<Si, Gyosa!>> Risposero tutti in coro.

<<Bene! Ora disponetevi uno di fronte all'altro e ascoltate attentamente le mie parole>>

Uno scalpitio di passi frettolosi riecheggiò nella sala centrale della Just Dance Academy e in un batter d'occhio, i ragazzi si erano messi in postazione, come richiesto dalla loro insegnante.

<<Okay ragazzi, adesso a turno, dovete compiere delle azioni, dei movimenti che il compagno di fronte a voi dovrà ripetere tale e quale!>>

Un insolito silenzio si venne a creare in sala e facce confuse si guardavano tra loro.
Quei venti ragazzi erano aspiranti ballerini e non erano neanche dei novellini, visto che l'età media si aggirava intorno ai diciott'anni, e quindi, chi più, chi meno aveva già una formazione personale nell'ambito, ma onestamente, non riuscivano a capire come un esercizio del genere potesse aiutarli a imparare a ballare.

<<Credevo fossimo qui per ballare>> bisbigliò Jinyoung a Jimin, ma evidentemente non lo fece così discretamente, dal momento che attirò l'attenzione dell’insegnante, Lee Ae-Joo.

<<Ottima osservazione signor Park, ma come sapete qui alla Just Dance Academy non insegniamo solo al vostro corpo a danzare, ma anche alla vostra anima>>

Jinyoung abbassò il capo e portò una mano a grattarsi la testa per l'imbarazzo e Jimin si rivolse a lui con sorriso beffardo, mentre altri risolini si udivano in sottofondo.

I due, essendo gli ultimi arrivati nella scuola, erano ancora estranei ai metodi di insegnamento della signorina Lee, per questo il più delle volte si spalleggiavano l'un l'altro, ed erano finiti col legare e diventare partner e amici.

<<Chi mira a diventare un ballerino ad alti livelli, non solo deve possedere eccelse qualità tecniche, ma deve essere in grado esprimere le proprie emozioni attraverso il proprio corpo. Ma confido che voi già sappiate ciò che vi ho appena detto>>

Molte facce si trovarono ad annuire per l'ovvietà del discorso.

<<Lasciarsi andare alle proprie emozioni quando si è al centro di un palco è già di per sé difficile, ma lo è ancora di più quando sarete affiancati dai vostri compagni o in questo caso dal vostro partner, perché in quel momento non siete più da soli, non dovete fare affidamento solo su voi stessi e sulle vostre abilità, ma dovete considerare anche chi avete di fianco.
Una coppia funziona quando c'è complicità tra le due parti>>

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