Capitolo 27

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POV Sarah

Ero fuori in giardino che aspettavo Angela tornasse da la lezione. "Che fai?" mi domandò Marisol appoggiandosi alla entrata. Non risposi ma alzai il polso facendole notare che stavo fumando. "Aspetto Angela" aggiungo guardandola. "Ma alla fine avete risolto completamente vero?" domandò seria, "si ormai ci siamo passate sopra" risposi buttando fuori il fumo. "Mi dispiace avervi causato tutto ciò" rispose sincera. "Ma va tranqui Mari" risposi sorridendole "Stai sicura che però non ascolterò più un tuo consiglio" aggiunsi ironica ed entrambe scoppiammo a ridere. "Eccola qua tua moglie" disse poco dopo Marisol indicando la porta della casetta aprirsi e mostrare Angela. "Vai in giro a raccontare il nostro segreto?" Disse Angela mentre saliva le scale. "Quale segreto?" domandò Marisol disconnessa. Angela si avvicinò a me per lasciarmi un bacio e poi si girò a guardare Marisol. "Che siamo sposate" rispose con tutta la serietà possibile accarezzando i miei capelli. Marisol la guardò sconvolta per poi capire che la stava prendendo in giro.
Rimassimo solo noi fuori e dopo esserci aggiornate sulle nostre lezioni iniziammo a parlare d'altro. "Sai mentre uscivo ho visto che nello studio stavano facendo il provino ad alcune persone" disse Angela, "Secondo te la tua prof prenderà qualcuno?" Le domandai curiosa. "Onestamente non lo so, ma egoisticamente spero che non lo faccia" risposi onesta, non volevo rischiare di essere considerata la seconda scelta da qualcuno più bravo, proprio ora che sto migliorando esibizione dopo esibizione. "Perché?" domandò guardandomi e le spiegai il motivo. "Amo tu sei troppo insicura, cioè sei fatta per stare sul palco, devi solo crede di più in te e nella tua prof" disse cercando di aiutarmi. "Lo so, le mie sono solo insicurezze e paranoie, ma voglio riuscire a godermi questo momento di salita" Risposi afferrando la sua mano per giocare con le sue dita. "Andiamo dentro dai" disse alzandosi e tirandomi a se per abbracciarmi. Camminammo verso la mia stanza e ci allungammo sul letto. Angela si allungò a pancia in sotto mentre io ero allungata sul mio fianco guardandola. "Mi fai i grattini?" Domandò Angela e sorrisi alla sua richiesta. Infilai la mia mano sotto la sua maglia ed iniziai ad accarezzare la sua schiena e sentivo che con il passare dei secondi, Angela si stava già rilassando sotto il mio tocco. Mi abbassai lasciandole un bacio sul collo. "Un altro" mormorò Angela con tono rilassato. La accontentai e le lasciai un secondo bacio sul collo. Poco dopo Angela crollò a dormire al mio fianco, rimasi a guardarla per qualche minuto, presi il mio computer ed iniziai a scrivere sentendo un onda di ispirazione. Persi la concezione del tempo e finì per scrivere diversi versi per ore. Ogni tanto mi giravo a guardarla per trovare delle parole giuste e come se me le suggerisse, scrivevo giù ogni parola. "Che fai?" Domandò Angela svegliandosi e catturando la mia attenzione. "Scrivo qualcosa" risposi leggermente imbarazzata, scrivere era qualcosa che amavo fare, ma che però mi era molto difficile condividere con le persone. "Posso leggere?" Domandò strofinandosi un'occhio, non risposi ma le girai lo schermo per farle leggere. La guardai leggere e cercavo di leggere la sua espressione. Di Angela mi fidavo ed ammiravo molto la sua scrittura, era una delle cose che cercavo di 'rubare' a lei. Alzò i suoi occhi con uno sguardo divertito e sorridendo, "A parte il fatto che tu abbia scritto queste cose per me, sono veramente belle, dovresti aggiungere qualcosa su il tuo pezzo nuovo, o magari qualche cover" Suggerì e il mio viso si colorò di rosso. "Lascio a chi ne è capace" risposi cercando di nascondere il mio disagio. "Tu sei capace" rispose Angela con serietà. "Vedrò" risposi cercando di tagliare a corto questo discorso. Mi sdraiai di nuovo sopra di lei tracciando i suoi lineamenti con le mie dita. "Occhi blu polizia allora?" disse Angela sorridendo riferendosi a quello che avevo scritto. "Occhi blu polizia" risposi con tono provocatorio e abbassandomi lentamente sulle sue labbra. Afferrai il suo labbro inferiore tra i miei denti tirandomi indietro, sotto i nostri occhi che si incontravano compiaciuti. Strinsi leggermente per sentire un gemito scappare ad Angela. Senti le sue mani appoggiarsi sul mio fondoschiena accarezzandolo e così feci scontrare le nostre labbra. Ormai erano passate settimane dalla prima volta che io ed Angela l'abbiamo fatto e era sempre più difficile starle lontano o fermarsi ogni volta che i nostri baci iniziavano a prendere un'altra piega. Mi staccai per poi guardarla negli occhi qualche secondo per pensare. "Vieni" sussurrai alzandomi e afferrando la sua mano accompagnandola nel bagno della stanza. Ovviamente Angela mi assecondò senza fiatare per poi chiudere la porta a chiave alle sue spalle. Entrando mi guardai allo specchio per poi vedere e sentire Angela afferrare i miei fianchi stringendomi a lei. Mi girai avvolgendo le braccia intorno il suo collo, "Sofia quando torna?" domandò Angela assicurandosi che nessuno avrebbe potuto interromperci, "Non prima di un'altra mezz'ora" risposi avvicinandomi sempre di più alle sue labbra. La baciai con fretta e foga, lasciando Angela afferrare le mie gambe ed alzarmi per farmi sedere sul piano del lavandino. Allargai le mie gambe facendole spazio mentre le mie dita afferravano i suoi capelli. Iniziò a scendere lentamente con i suoi baci, focalizzandomi in alcuni punti per lasciare morsi e bagnarmi la pelle con la sua lingua. Afferrai una delle sue mani che si trovava sui miei fianchi, dirigendola sul mio seno stringendolo. Respirai profondamente spingendo i miei fianchi contro i suoi. Afferrai l'orlo della mia maglia tirandola via, lasciandomi esposta con solo il mio reggiseno. Angela accarezzò la mia pancia, muovendo la sua mano sempre più giù a basso ventre. Tornando a baciarmi sbottonò i miei jeans e con rapidità infilò la sua mano dentro, accarezzando il mio centro. "Sei un casino e non ti ho neanche toccato" rise allontanando il suo viso per guardarmi. I miei occhi si abbassarono a guardare la sua mano nei miei pantaloni. Il piacere che provavo aumentava ed iniziava ad essere difficile dal nasconderlo. Angela mi osservava con quei occhi che sembravano divorarmi. Era lì che osservava la mia espressione di piacere nel mentre che lei aumentava la velocità delle sue dita. Ansimai cercando disperatamente di non emettere suoni. Potevo sentire le sue dita avvicinarsi alla mia entrata e sapendo cosa aspettarmi, portai la mia mano destra sulla bocca per bloccare il suono che emessi, sentendo le sue dita entrare. Iniziai a muovere i miei fianchi per accompagnare i suoi movimenti, tornando a baciare Angela. "ti prego" sussurrai sulle sue braccia riferendomi hai suoi movimenti rallentare. "sei troppo rumorosa" sussurrò ad un centimetro dal mio viso guardando le mie labbra. "continua a baciarmi allora" dissi spingendomi con più forza sulle sue labbra. Ormai ero sempre più vicina dal venire ed Angela lo sapeva. Avvolse il suo braccio intorno al mio corpo avvicinandomi di più a lei ed automaticamente intrecciai le mie gambe intorno a lei. Appoggiai la mia bocca sulla sua spalla mordendola per acamuffare i miei gemiti di piacere, venendo sulle sue dita. Presi dei respiri profondi per poi tirarmi su e guardare Angela. Lei era lì che mi osservava con un sorriso soddisfatto e compiaciuto. Accarezzò il mio viso spostando i miei capelli dietro il mio orecchio, "Si potrebbe fare più spesso" scherzò e sorrisi annuendo, "decisamente" risposi divertita e appoggiando le mie mani sul suo collo e avvicinandomi per lasciarle un sulle labbra. "Vorrei poter essere su un letto in questo momento" risposi una volta separate e la vidi annuire. Scesi dal lavandino per poi girarmi a guardarmi allo specchio. Ero un casino. I miei capelli arruffati, le mie labbra gonfie e il mio volto e petto erano completamente arrossati. "Mi faccio una doccia, mi aspetti?" domandai avvicinandomi alla doccia per aprire l'acqua. "Certo" rispose guardandomi, avevo iniziato a togliermi i vestiti. Tolsi i miei jeans con i miei calzini per poi togliere il mio reggiseno e per ultime le mie mutandine, tutto sotto lo sguardo di Angela. "Per favore, potresti prepararmi il mio cambio?" domandai con tono innocente mentre entrai in doccia. Guardai il suo volto, le sue labbra leggermente aperte ed i suoi occhi ripieni di desiderio. "Sei una stronza, sul serio" rispose con tono infastidito, ma sapevo che stava scherzando. Forse un po' stava rosicando, però sicuramente non era veramente infastidita. Dopo qualche secondo tornò con i miei pani piegati. "Eccoli qua principessa" disse con tono ironico per poi sedersi dove mi trovavo prima io. "Grazie" risposi da sotto la doccia. Feci in fretta datosi che i miei capelli li avevo lavati la sera precedente. Mi feci passare il mio accappatoio da Angela, per poi uscire dalla doccia. "Perdonami" sussurrai sulle sue labbra per poi baciarle. "Tranquilla almeno avrò qualcosa a cui pensare più tardi" rispose sorridendo per il doppio senso, la guardai male per poi ridere. Mi vesti ed entrambe uscimmo andando nella cucina. "Ti va una tisana?" Domandò prendendo due tazze ed io annuì. Angela preparò due tisane e andammo fuori in giardino per berle e come se non fosse successo niente, iniziammo a conversare su qualsiasi cosa ci passasse per la testa. Ormai tra me ed Angela c'era una confidenza che fortunatamente non avevo mai provato con nessun'altro ed era bello poter passare le mie giornate con lei e condividere con lei la quotidianità e la convivenza, mi dava l'opportunità di conoscere Angela più profondamente e anche l'opportunità di rafforzare giorno per giorno la consta complicità.

Will you let me in?Where stories live. Discover now