Colin

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La carrozza di Penelope gli sfrecciò a poco più di due passi di distanza. Non avrebbe permesso a Penelope di sfuggirgli un'altra volta, almeno finché non si sarebbe sentito completo dopo avergli detto quello che voleva dirgli( anche se di fatto l'avesse già fatto!) 

Non voleva far del male all'amica, se pur quella sera così magnetica alla sua vista. Voleva soltanto far pace con se stesso e dimenticarsi di quella storia.

Colin al culmine della sua agitazione ingaggiò la prima carrozza che riuscì a trovare con l'intento di rincorrerla. Ordinando al carrozziere d'inseguire la giovane. Non fu affatto lungo il percorso, la tenuta dei Featherington non era distante da Bridgerton House. Cercò di superarla ad un certo punto, sapeva dove fosse diretta, aveva sentito Penelope pregare la madre di tornare a casa per un malore. Portia Featherington  parve accettare di buon grado di liberarsi della figlia, ordinandole di tornare a casa da sola. 

Quando arrivò Penelope lei parve quasi star male zampillando di qua e di là.

"Penelope". Colin la chiamò con risentimento e sprezzo, l'afferrò delicatamente per un polso costringendola a voltarsi, nonostante sembrasse così vogliosa nel fuggire. 

"Colin", rispose stupita la ragazza, "cosa ci fate voi qui?", respirò pesantemente l'aria d'estate londinese "non avreste mai dovuto raggiungermi, cosa mai potrebbero pensare di questo. Se solo ci vedessero..". Penelope era in iperventilazione. Ogni respiro di Penelope per Colin era un colpo fitto al cuore. 

"Pen nessuno ci sta guardando, sono tutti al ballo!", rispose Colin costatando con lo sguardo che intorno non ci fosse veramente nessuno (e a tutti gli effetti non c'era nessuno). 

 La guardò guardarsi intorno tremante. "Colin voi volete abbandonarmi?", chiese lei in fin di voce, asciugandosi una lacrima cadente dopo che Colin stesso gli avesse offerto il suo fazzoletto. Probabilmente gli era costata tanto quella domanda pensò Colin conoscendo Penelope. 

"Niente affatto mia cara Penelope, voglio solo smetterla di causarvi del male". Colin si pronunciò cercando le mani di Penelope per stringerle e farle capire quanto la cosa fosse orribile anche per lui se pur giusta. 

"Avete deciso per entrambi come se io non fossi parte della discussione, sono ripugnata dal vostro essere così egoista Colin Bridgerton"

"Come potete dirmi questo!"

"Come potrei non dirvelo?!"

"Voi siete diventata così sfacciata da non riconoscervi quasi"

"Il problema però non sembra esser la mia sfacciataggine, quanto invece le vostre stupide idee"

"Penelope!", l'ammonì Colin. 

"Colin!", ammonì a sua volta Penelope. 

Erano entrambi a pochi centimetri l'uno dall'altro. Colin si chiese quando si fosse avvicinato così tanto a lei, non se ne era neanche accorto. Aveva perso la cognizione del tempo e dello spazio durante quello scontro con Penelope, dir che adorava quella sensazione di conflitto con Penelope sarebbe stato riduttivo. Adorava quella nuova sensazione di smarrimento, era sicuramente il miglior conflitto della sua vita e lei parve per un attimo una persona nuova agli occhi di Colin. Le sue sicuramente calde e morbide labbra lampeggiavano nella sua mente e un fremito gli percorse tutto il corpo, almeno finche lei non parlò ancora. Era stranito da come la Penelope arrabbiata potesse dargli tutte quelle meravigliose emozioni. Lei era meravigliosa. 

"Colin voi probabilmente non tenete abbastanza a me perché altrimenti vorreste affrontare la cosa insieme, invece che fare la scelta più facile per vergogna",  mugolò lei come un preghiera. 

"Eh la cosa giusta Pen", costatò Colin, comprendendo che quella sembrava proprio una tragedia romantica se pur lui non vedesse Penelope sotto quell'aspetto  (o forse si). Si sentì per un attimo barcollante e sopraffatto dalla confusione. 

"Non mi state dando la possibilità di controbattere. Sapete bene che sono una donna e che il mio dovere e starmene sottomessa al volere maschiele. Ma da voi. Voi Colin Bridgerton non me lo sarei mai aspettata. Non mi sarei mai aspettata di dover sottostare a voi"

"Penelope non voglio che vi sentiate sottomessa a me, voglio solo che comprendiate che la mia scelta è basata su un raziocinio ben concreto. Anche per me non è facile"

"Cosa volete vi dica allora?"

D'improvviso vide Penelope indietreggiare di qualche passo e mettere una mano sulle labbra. Colin colto dall'improvviso cambiamento d'espressione si voltò, notando il vecchio visconte Killin Trombevury, passeggiare guardandoli di sottecchi. Non gli parve poi così terribile come cosa. Si le loro mani si stavano toccando, e la loro vicinanza poteva esser intesa come sconsiderata, ma erano amici e tutti ne erano a conoscenza. 

"Cosa vi sta succedendo Penelope? State bene?", chiese preoccupato avvicinandosi alla giovane. Lei indietreggiò quasi terrorizzata. La cosa lo colpì particolarmente. 

"Adesso Lady Whistledown dovrà scrivere di questo"

"Non penso debba scrivere di qualcosa che non conosce, e non penso affatto che Lady Whistledown sia il vecchio visconte Trombevury", costatò con fermezza Colin. 

"Non posso credere che voi non vi rediate conto di nulla, soprattutto di quello che mi riguarda. Siete proprio un amico orribile Colin", sorrise poco la giovane per poi tornare di nuovo seria. "Voglio che voi torniate a casa e pensiate molto a questa sera. Voglio che continuate a sentirvi in colpa per il male che mi state facendo. Voglio che voi sappiate che mi state spezzando il cuore in due pezzi Mr Colin Bridgerton. Adesso vi chiedo di andarvene". Espose con una freddezza a dir poco impenetrabile Penelope per poi dileguarci entrando nella tenuta. 

Colin rimase immobile come un albero. Non aveva mai dovuto sottostare a una tale umiliazione, nessuno gli aveva mai parlato con così tale sconsideratezza e sincerità. Era stavolta come un treno in piena. Aveva provato tutte quelle strane emozioni e poi le sue labbra, la sua scollatura. Si chiese come avesse fatto per tutti quegli anni a non notare quella deliziosa scollatura. Si rattristì, parte di lui avrebbe voluto prendere la prima nave e andarsene per mare pur di non accettare quello che probabilmente non avrebbe mai accettato a se stesso. Ovvero che Penelope fosse diversa e quella diversità andava ben oltre una banalissima amicizia. 

Penelope gli aveva detto che non si fosse mai reso conto delle cose che la riguardassero, forse aveva ragione, più che ragione. Non gli aveva mai dato il peso che lei meritasse, soprattutto dopo tutto quello che gli aveva dato, con le sue parole sempre gentili ed il tanto amore che per le cose. Colin si sentì come un bambino che inconsciamente saltella su un campo di fiori rovinandoli passo passo. Aveva come l'impressione di non saper di star rovinando il fiore più bello che avesse mai visto con i suoi occhi. Tremò per un attimo a quella consapevolezza. Penelope era splendida, e lui forse era peggiorato. 

Con quella sentenza Colin non avrebbe mai smesso di sentirsi in colpa. Adesso aveva la consapevolezza di averle spezzato il cuore. Non pensava sarebbe stato così tragico e crudele come evento, non pensava che Penelope tenesse così tanto alla loro amicizia. Di certo non l'avrebbe detto leggendo le loro due anni di lettere, così piene del nulla e prive di vita. 

Una Featherington tra i BridgertonWhere stories live. Discover now