Penelope

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Colin aveva chiesto a Penelope di ballare proprio dopo aver promesso, all'ex Coronello delle forse londinesi Mr Brian Brons il successivo ballo.Durante tutto quel ballo Penelope non riusci a non pensare e guardare Colin. Il suo altalenate modo di comportarsi con lei l'irritava. La serata era iniziata bene, se non fosse per il fatto che lui l'avesse tenuta lontana per quasi tutta la serata per poi presentarsi spavaldamente offrendole di ballare. Come se gli fosse tutto dovuto, come fosse lui a far un favore a lei. Forse nella mente di Colin ero ancora quella ragazzina "tapezzeria" che bramava un ballo con chiunque fosse dispoto a proporsi, pensò Penelope. Ma c'era dell'altro che lei non riusciva a comprendere e non sopportava di Colin (la persona che aveva adorato per dodici anni) non si capacitava all'idea che Colin si nascondesse dietro la paura pur di non dirgli cosa ci fosse che non andava. 

"Penelope devo farvi i miei più sinceri complimenti. Tutti sembrano attratti da voi. Davvero un ottimo lavoro", disse quasi prendendosi gioco di lei. Era troppo irritata per dar retta al suo corpo e quanto fosse in fermento per quella loro vicinanza. Colin, spesso gli era stato così vicina in passato. E per tutte le volte lei rabbrividiva. 

"Colin!" L'ammonì per il tono e l'affermazione poco carina. 

"Vi prego di scusarmi Penelope", disse lui distanziandosi di poco. 

"No. Vi prego di continuare, sento che c'è qualcosa che volete dirmi e che vi costringe a comportarvi così con me. Quindi ditemi con tutta sincerità Colin", espose Penelope con la gentilezza che credeva di possedere. 

"Eloise mi ha detto che siete molto cambiata. Sono stato uno sciocco a non crederle", sconvolgendosi della sua sfacciataggine.

"Parlate di me con vostra sorella?"

"Più che parlare affermerei scrivere"

"Avete scritto di me con vostra sorella?" Chiese lei ancora sconvolta dalla nuova scoperta.

"Certo! Siete mia amica Penelope", ripose lui con una certa ovvietà. Come se fosse Penelope quella ad aver sbagliato a chiedere. D'improvviso un senso di disagio l'agitò, distraendosi e pestandogli un piede. Penelope non si era mai permessa di farlo, sempre troppo concentrata sui passi per paura che se avesse pestato un piede al Bridgerton, questo non l'avrebbe più invitata, e lei se ne sarebbe stata rintana in un angolo tutta la serata.

Lui gemette per il dolore e poi sorrise. "Pen cosa vi succede?" Chiese scherzoso dall'imprevisto. 

Penelope dovette ingoiare pesantemente prima di trovare le giuste parole per scusarsi. "Mi dispiace sono distratta"

"Posso chiedere da cosa siete così distratta?" domandò Colin tornandole vicino e calmandosi. 

Penelope era deliziata dal tono della sua voce e dal suo odore. Ogni volta che se lo trovava vicino finiva per pensare alle rose, non di un particolare colore, solo rose. 

"Non lo so. Da voi per esempio e dal vostro comportamento così ... ", Penelope non concluse la parola perchè non riusci a torvare un termine adeguato, se pur confidasse nel fatto che lui avrebbe sicuramente compreso cosa intendesse. 

"Irritante?", chiese lui forse per smorzzare la tensione. 

"Lo state dicendo voi Colin. Anche se pensandoci bene, irittante sembra il termine giusto", mugolò Penelope regolando il suo respiro con quello di Colin. La mano di Penelope si spostò sul petto di Colin solo per ascoltare il suo battito, voleva accertarsi che tra di loro le cose non fossero cambiate, ma si stranì trovandolo accellerato quanto il suo se non di più. Lo sguardo di Colin l'analizzò da capo a coda. Era incredibile come il suo corpo si riscaldasse come latte al sole cocente quando stava così vicino a Colin. Dopo due anni aveva domenticato cosa significcase per lei tutto quel sentimento. 

"Siete distratta da me Penelope? Volete che vi corteggi per caso?", ironizzò lui divertito per poi cambiare subito espressione e incupirsi. 

"Di cosa state parlando Colin? So bene che non lo fareste mai potete stare tranquillo", mormorò Penelope facendo ritornare la mano rigorosamente sulla spalla del ragazzo. 

"Proprio su quest'argomento io vi devo le mie più sentite scuse. Non so come ... affrontare quest'argomento, ma sono stato un vile a dire quelle cose due anni fa su di voi. Non è stato corretto. Voi siete stata sempre così gentile e amorevole con me. Mi avete aiutato tantissimo e siete la mia più cara amica Penelope. Non avevo alcun intenzione di ferirvi. Pensavo che dicendo una cosa del genere avrei convinto quanche buon gent'uomo ad avvicinarsi a voi. Non avevo idea che invece quest'affermazione sarebbe sembrata così orribile da dire una volta detta. Scusatemi Penelope non faccio altro che farvi del male. O almeno così pare", sgusciò fuori tutto di getto. 

"Vi prego Colin, non voglio che pensiate questo, sono passati due anni. Siete un amico caro per me, non importa cosa abbiate detto e le ragioni per cui l'avete fatto. Credo nel vostro buon essere, e so bene che non desiderereste mai del male per me o per...", disse Penelope cercando di esser sincera mentre gli occhi di Colin gli entravano dentro il petto per riscaldarlo.

"Pen, non ho finito!" espose bruscamente Colin tanto da farla trasalire. "Penelope non voglio farvi più del male e due anni di sensi di colpa mi sono bastati per ...."

"Avete trattenuti per due anni questi cattivi pensieri?" chiese lei tra un misto di senso di colpa e voglia di chiarire e confortarlo. 

"Vi devo chiedere di rompere la nostra amicizia Lady Penelope", espose lui con rispetto guardando il pavimento forse per la vergogna. 

"Cosa?", chiese lei forse con un tono esagerato visto che tutti le rivolgevano lo sguardo. 

Penelope in quello stesso momento comprese che sarebbe diventata lo zimbello della serata e che domani avrebbe dovuto scrivere di quello nel Whistledown per un altra volta. Proprio quando gli sembrava che non ce ne fosse più bisogno doveva tornare ad insultarsi per quel giornale. 

Meno male che Colin Bridgerton fosse un bravo gentil'uomo, sempre pronto a curarsi degli altri e delle loro esigenze. Afferrò il  braccio di Penelope e sorridento la trascinò verso un angolo, facendo un gesto confortante a Lady Featherington, che sembrava versognarsi parecchio per la figlia. 

"Vi prego Penelope, non voglio che ne facciate una tragedia", sussurrò lui sorridente, tanto da far irritare ancor di più Penelope. 

"Io una tragedia? Siete voi ad avermi allontanato. Con le vostre lettere senza animo per ben due anni, sperando che avreste trovato il coraggio di dirmi cosa non andasse. Mi avete allontanato per giorni e anche questa sera, per poi offrivi di ballare. Non riesco più a capirvi affatto. Colin voglio che ricordiate questa sera. Non vi pregherò di ripensarci perchè adesso comprendo cosa vi rendesse così irrequieto e irritante, e penso voi ci abbiate pensato abbastanza, e in tutta sincerità posso ammettere che sembra più che una soluzione sprovveduta, ammetterei forse un'idea da stolti che eliminano il problema senza chiarirlo. Voi siete tutt'altro dal come vi pensavo Mr Colin Bridgerton", disse in un sussurro rabbioso Penelope prima di disperdersi verso l'uscita. 

Una Featherington tra i BridgertonWhere stories live. Discover now