Colin

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Colin si era fatto scappare di nuovo Penelope, o meglio, la possibilità di dirle delle scuse e della rottura della loro amicizia. Penelope era scappata anche quella volta, quando la voce di Colin espresse la più brutale delle affermazioni possibili. Colin ricorda come avesse prima sorriso e poi fosse fuggita via senza voltarsi. Avrebbe dovuto rincorrerla chiederle scusa quella stessa sera, ma non lo fece perchè in cuor suo sapeva di esser un vile. E aveva provato anche quella volta a rincorrerla mentre Portia Featherington rientrava rumorosamente dentro la stanza, e ogni cosa gli parve di nuovo sprofondare nel senso di colpa. Ci aveva provato a richiamarla per dirle definitivamente cosa volesse dirgli, ma alla fine dovette cedere. 

Aveva una volta per tutte deciso di esser irritato con se stesso, se pur doveva ammettere che trovarsi faccia a faccia con Penelope gli aveva dato un certo calore. Era diversa, o forse era lui che la vedeva diversa. Ad ogni modo tutta quella sfacciataggine l'aveva scomodato dal suo perpetuo controllo, dandogli la possibilità di esser vero. Spesso doveva mentire di esser qualcuno che non era, ma con Penelope si sentiva a proprio agio. E ancor di più quella volta. Per non parlare dei suoi dettagli, non aveva mai dato importanza ai nei, alle lentiggini, o ai capelli di Penelope. Odiava i suoi vecchi abiti sempre troppo eccessivi e divertenti, così tanto da  rimuoverli dalla memoria, ma quello di quel pomeriggio lo ricordava ancora nonostante fossero passati due giorni. In verità ricordava tutto di Penelope, ogni dettaglio e persino ogni parola. Non provava mai troppo interesse alle cose di altri, però gli era successo due giorni fa senza rendersene conto. L'aveva vista oltrepassando la porta e la sua voce gli penetrò il corpo. Da quando la sua voce gli dava quell'effetto? Era pur sempre Penelope Featherington! 

Così, decide che non avrebbe ricamato tanto su quello che Penelope gli avesse lasciato di quel pomeriggio, concentrandosi su quello che aveva da dirle, anche perchè quella stessa sera sarebbe stata impegnativa visto il ballo a casa Bridgerton.

L'arrivo di Penelope lo colpì non da poco. Colin aveva sempre apprezzato la bellezza sul viso di Penelope, ma non i suoi stracolmi abiti. Quella volta non era così, era dentro un vestito verde, non aveva i capelli rimbizzati, intrecciati, spremuti con fiori, merletti e altre cose, e il suo decoltè gli stava catturando lo sguardo più di quanto avesse dovuto. Era bellissima, ammaliante, magnetica. E per quanto la cosa lo innervossisse, non era tutte queste cose solo per lui, c'erano altri uomini alle sue spalle che la fissavano e sussurravano apprezzamenti poco carini. Perciò, Colin decise di guardarli male e loro da buon intenditori decisero di obbedire al suo ordine silenzioso zittendosi di botto. 

Poi, Penelope lo salutò e lui decide di ricambiare con piacere inchinandosi da lontano. Non era pronto per scusarsi e rompere la loro amicizia. Non era ancora pronto a tagliare il loro legame, era ancora ammaliato dalla sua figura e constatò che gli ci sarebbe voluto un bel po' prima di riconquistare il coraggio di allontanarla. Perciò per non incappare in Penelope Colin decise di parlare con la nuova arrivata Higling, non aveva interesse nel presentarsi come pretendete ma sarebbe stato scortese non farlo visto che il ballo si trovasse nel Bridgerton House. 

Scoprì nella giovane ragazza una propensione non da poco per la dolcezza e delicatezza, tra l'altro la sua passione per i viaggi l'appassionò. Anche lui era stato in Sicilia, aveva passato un mese tra le coste dei mari che la bagnavano, era stato catturato dalla gente e dal loro parlare, e quando dovette partire l'unica cosa a poterlo far sentire meglio fu la consapevolezza di andar a scoprire nuovi posti. Insomma, l'unica cosa che potesse consolarlo dal dover abbandonare quel posto meraviglioso fu la curiosità per l'ignoto. Quando il loro discorso raggiunse il culmine della complicità, comprese di dover coinvolgere altra gente per non far credere alla gente che lui si stesse presentando come possibile candidato. 

L'occhio non faceva altro che cadergli su Penelope. Penelope che ballava. Penelope che sorrideva. Penelope che non era più un esclusa. Era strano quanto le cose fossero cambiate dalla sua partenza due anni fa. 

Un fuoco l'invase, era troppo intelligente da non badare al fatto che fin troppi uomini provassero a ballare con lei. Un dubbio contorse lo stomaco di Colin, l'idea che molti di loro sapessero del suo essere una zitella forse, gli faceva credere di poter essere libera da ogni onore matrimoniale. 

Colin si convinse di doverla salvare obbligando se stesso ad affrontare la questione più per lei che per lui. 

"Lady Danbury. Lady Penelope", salutò mestamente. "Siete meravigliose", disse decidendo di non guardare Penelope appositamente per non farle capire che quel commento fosse diretto a lei. 

"Mr Bridgerton ma che bellezza vederla qui tra la gente di società", come sempre pungente Lady Danbury.

"Per quando sia ammaliato dal voler intrattenere un discorso con voi Lady Danbury mi sento in dovere di dirvi la verità. L'unco motivo che mi ha spinto ad avvicinarmi e la voglia di chiedere a Penelope un ballo". Per Colin non era vergogna chiedere a Penelope di ballare, l'aveva sempre fatto. 

Lo sguardo di Penelope che prima sembrava intenta a ignorarlo si piantò su Colin, era ovvio che si sentisse offesa dal suo fin a quel momento poco interesse verso di lei. Prima passavano quasi tutti i balli insieme, per tutto il ballo, mentre quella volta era gia passata mezza serata e noi non si erano neanche rivolti parola. Lei annui, così Colin si avvicinò per scrivere il suo nome nel carnet, ma lei portò in alto il braccio libero. "Colin niente più Carnet da quando sono...una zitella, dovreste saperlo", disse sorridente mentre Lady Danbury sembrava divertirsi della sfacciatagine di Penelope. 

"Non posso credere al fatto che voi lo stiate ripetendo ancora", annunciò Colin puntandola. 

"Perchè non dovrei scusatemi? Forse non sono stata abbastanza incisiva l'ultima volta. Colin sono felice di essere una zitella"

"No! Non lo siete"

"Ma si! Vi dico di si!"

"Per favore voi due, vi prego di esser più discreti, state attirrando l'attenzione di tutta la società londinese". Il che era ironico visto che Lady Danbury non aveva mai badato alla società londinese. 

Colin decide di ammutinarsi gurdando i pugni stretti di Penelope perpendicolari al corpo, si stava sicuramente trattenendo dall'esser sincera con lui, e questo lo feriva non voleva vederla star male. Si convinse più di prima che dovesse chiedere scusa e rompere con lei nel minor tempo possibile, solo per non farle altro male. 

Allungò la mano verso Penelope dopo essersi guardato intorno, però prima che il movimeto le arrivasse un altro uomo allungo la mano verso di lei offrendosi per il ballo. Offerta che lei accetto molto velocemente potte affermare Colin.

Dovette aspettare la fine della musica prima di poter parlarle di nuovo. Si sentiva umiliato, e annebiato dalla rabbia, non era mai stato sorclassato da nessuno e nessuna ma soprattutto mai da Penelope. Quella cosa l'avrebbe reso insopportabile per giorni, perciò decise di spingere la sua pazienza al limite sperando nell'indulgenza e bonarietà di Penelope. Perciò quando Penelope gli permise il prossimo ballo ne fu estasiato. La musica era sicuramente meno ritmata della precedente canzone, ma la cosa non gli dispiacque affatto. Poteva starle più vicino e dirgli tutto quello che c'era bisogno di discutere. 

"Penelope devo farmi i miei più sinceri complimenti. Tutti sembrano attratti da voi. Davvero un ottimo lavoro", disse aprendo bocca a pochi centimetri dal suo orecchio. E dalla sua guancia e dal suo collo e dalla sua scollatura. Tutte cose che confondevano Colin dal discorso pensato e ragionato che avrebbe tanto voluto fargli. La mano di Colin sul fianco di lei erano uno di quei dettagli a cui non aveva badato per dodici anni. Respirò pesantemente a quel pensiero, tanto da notare la pelle d'oca di lei e sentirsene compiaciuto. Aveva la pelle d'oca anche lui, ma sapeva bene come nasconderlo, lei un po' meno. 

Una Featherington tra i BridgertonWhere stories live. Discover now