Colin

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Colin non faceva altro che zampillare da destra a sinistra tra ville, tenute e strade frequentate, non voleva ammettere a se stesso che vedere Penelope con quel Mr Brons gli desse fastidio. Anche se pur di vederla avrebbe fatto qualsiasi cosa, quindi finiva per seguirla come un ladro. Si sentiva un po' ladro in verità.
La colpa però non lo attanagliava, era consapevole di non star facendo nulla di male Ammetteva tra se e se che lo facesse soltanto per vedere se l'amica fosse veramente felice. Ma ormai non erano più amici, non erano più nulla!
Era una situazione strana, visto l'affetto che lui continua a provare per lei doveva esserci ancora dell'amicizia, si ingarbugliata Colin nei suoi pensieri. Si sentiva perso e smarrito, non si era mai sentito in quel modo con così tanta veemenza. Aveva iniziato a seguirla, era scorretto e lo sapeva. Non aveva mai seguito una Lady, tanto meno Penelope, non ne aveva mai sentito l'esigenza. Eppure in lui c'era qualcosa che lo spingeva a sapere sempre di più. Penelope era l'unico argomento importante a cui pensare e di cui interrogarsi, voleva captare tutti i suoi cambiamenti, analizzarne ogni singolo dettaglio come un pasticere con la sua ricetta di dolci da perfezionare di volta in volta. Colin in Penelope trovava sempre un ingrediente nuovo per perfezionare quello che non aveva visto esser già perfetto. 

Che colpa che sentiva Colin, avrebbe dovuto ascoltare praticamente chiunque gli avesse detto di vedere in Penelope una possibile futura moglie. Avrebbe dovuto ascoltarli invece che ignorare in tronco l'argomento. A quei tempi aveva paura ed era un piccolo furfante che non voleva diventare adulto. Con Penelope avrebbe potuto diventare adulto, con lei era sempre tutto più semplice, come parlare, con lei non c'era alcun aspettativa, nessuna particolare esigenza lei lo capiva. Come due equilibristi sullo stesso filo. Era una dannazione vederla star bene affianco ad un altro uomo che non fosse lui. La voleva, la bramava la notte e persino nei sogni. Era la più grande ossessione di Colin e per questo aveva iniziato quel forsennato inseguimento. Sapeva perfettamente gli orari delle uscite di Penelope e di tutti i percorsi della giovane. Non sopportava la negligenza di Portia verso la figlia di cui non si curava minimamente. Niente accompagnatori, ne guardie che potessero costatare che Penelope venisse sorreta in caso di caduta o che non venisse importunata da stranieri. Insomma, per chiunque era carne vecchia e in quanto tale non veniva piu calcolata, per Colin era diverso. Colin iniziò a chiedersi come dovesse esser stata dura per Penelope non essere mai stata considerata, eslusa, la tappezzerei delle feste. 

Penelope non si era lamentata mai una volta, aveva iniziato da poco, l'aveva scoperto dalle recenti parole dell'ex amica che la cosa potesse pesarle. Eppure, Colin avrebbe dovuto comprenderlo o intuirlo, perchè non aveva mia posto interesse al dolore di Penelope? Si malediceva. Lei aveva questa grande propensione nel comprendere il dolore altrui mentre lui non si era occupato neanche una volta di un'amica. Si malediceva alla consapevolezza di non esser neanche un buon amico. 

Seguirla era diventata una monotonia troppo deliziosa per permettersi di lasciar perdere. La vita i Penelope era, noiosa a tratti e pure piena di punti vuoti, punti in cui lei scompariva per poi tornare a casa come se non fosse successo nulla. Due giorni alla settimana proprio dopo l'ora del thè, lei scompariva dalla circolazione. A Colin sembrava orribile che nessuno si dedicasse a lei, perciò gli parve la cosa più giusta quella d'incaricarsi della mansione lui stesso. Era convinto che non facesse nulla di grave, però sarebbe stato opportuno che si premunisse che non ci fossero pericoli per Penelope. Eppure il senso di colpa lo spingeva sempre a non seguirla. 

Però il sospetto non faceva che confermare delle stranissime idee. In Penelope lui aveva sempre rinvenuto uno spiccato senso di anticonformismo, quanto nel dialogo quanto nella scrittura. Le sue lettere erano piene di rifiuto per l'alta società e le cose per lei sbagliate, come il valore di una donna, per lei troppo sottomessa a una figura maschile. Colin non poteva di certo negare che l'idea che prima di viaggiare aveva di una donna, sia totalmente stata stravolta dopo ogni approdo. Aveva visto donne lavoratrici, donne capaci di sollevare sacchi e donne che addirittura spesso indossavano indumenti maschili, si era sbalordito parecchio nel costatare che la mansione di una donna non fosse soltato quella di crescere i figli e occuparsi del marito e della casa. Ricorda come si sia ritrovato coinvolto a scaricare carichi di pesce insieme a delle donne, solo per aiutarle.

 Se avesse seguito Penelope anche in quei momenti lei si sarebbe arrabbiata non da poco. Non voleva caricarla di un altro peso solo per colpa sua. 

Nel vortice della sua confusione la Whistledown si premunì a pubblicare l'ennesimo scritto. Non che a Colin importasse particolarmente quello scritto, eppure decise di leggerlo, lo faceva ad ogni uscita visto che l'argomento principale fosse Penelope e per il momento Penelope era il suo argomento principale. 

.....tra l'altro cari lettori, la giovane Higling l'altra sera indossava un capello davvero davvero di poco gusto, con tutti quei girasoli ingozzati sul capello pareva avesse sul capo tanti mailini pieni pieni per quanto fossero rotondi e ben curati, non vi dico qundo ha iniziato a sventolare quel povero capello davanti alla proponente scollatura. Sarebbe impossibile pure per l'autrice descrivere la scena. Se pur devo farvi una totale confidenza in verità, vista la grande somiglianza ho sempre paragonato la rotondità di un girasole con la pormessa novella sposina Penelope Featherington, voi non trovate le sue rotondità così vicine a un girasole?

Sempre vostra Lady Whistledown

Nell'ultima lettera della Whistledown, Colin lesse oltre quello scritto, oltre alla totale somiglianza con le lettere che scambiava con Penelope, si rese conto di una cosa che solo lui conosceva. Penelope aveva una spiccata propensione per i girasoli. Colin ricordava come una volta gli descrisse un girasole in una lettera e ricorda come abbia sorriso leggendola. Penelope sapeva esser ironica persino nella scrittura, e solo lei poteva paragonare un girasole ad un maialino ingozzato e poi persino alla rotondita delle proprie forme. Ricorda bene quella parte perchè gli aveva dato gioia la descrizione di un girasole capace di somigliare a un maialino, e poi apprezzava l'autoironia della ragazza. In conclusione della lettere Penelope aveva paragonato lei stessa ad un maialino e ad un girasole, e da quel momento il girasole era divantato il fiore preferito di Colin. Insomma, inconsciamente oltre a rendersi conto che molte cose che lo riguardassero ruotavano intorno alla giovane, si rese altrettanto conto che forse...forse Penelope, la dolce e buon Penelope poteva essere Lady Whistledown. 

Mettersi d'accordo con il carrozziere non fu facile, non era di certo qualcuno capace di corrompere, e persino il giovane non sembrava intento a cambiar idea. Colin si rese conto che i momenti in cui Penelope si allontanava quei due giorni alla settimana, erano con la carrozza di un giorvanotto nello specifico. Trovarlo e convincerlo non fu per nulla facile. Però parve convincerlo quando con estrema sincerità Colin gli confidò di non voler far del male a Lady Penelope ma di volergli solo parlare. 

Quando la carrozza quel martedì si fermo davanti la tenuta Penelope non sembrava intenta a scendere, Colin l'immagginava a tremare dall'ansia dentro quelle sue scarpette piccole, eppure quando gli aprì la porticina della carozza, la vide agguerrita e arrabiata. Non era affatto la solita Pnenelope.  

Una Featherington tra i BridgertonNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ