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┌───────────── •✝︎• ────────────┐«Il piacere è peccato, e qualche volta il peccato è un piacere»George Gordon Byron└───────────── •✝︎• ────────────┘

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«Il piacere è peccato, e qualche
volta il peccato è un piacere»
George Gordon Byron
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Non sapevo proprio perché ero lì.

Le colonne di pietra si alzavano verso il soffitto a volta, come guardiani silenziosi di segreti antichi. Le sculture sacre, dai lineamenti severi e le espressioni solenni, mi inquietavano e mi affascinavano.

Ogni dettaglio della chiesa era un richiamo alla devozione di coloro che l'avevano costruita secoli prima. Gli altari ornati, le candele tremolanti, le alte e strette finestre decorate, tutto contribuiva a creare un'atmosfera di grandezza.

Più girovagavo in quell'ambente cupo e oscuro e più mi sentivo a disagio. Una sensazione di disorientamento e alienazione mi avvolgeva, come se fossi una straniera in un mondo che non capivo completamente. E in fin dei conti era proprio così.

Non sapevo proprio perché ero lì.

Forse cercavo risposte a dubbi e incertezze, ma le mura di pietra sembravano restare mute. Niente lì mi parlava, sigillando segreti all'interno dei loro antichi confini.

Non avevo mai creduto davvero. Mio padre era cristiano e mia madre buddista. Ero sempre stata al centro di due culture e influenze diverse. E in quella cristiana di certo non mi ero mai rivista neanche un po'.

Era tutto sbagliato. Tutto.

A partire dal concetto di unico Dio onnipotente. Nella cultura buddista non c'era una divinità suprema, ma tutto si basava sull'illuminazione personale. Le persone non dovevano esser purgate dai loro peccati o punite per averli commessi, c'erano altre tipo di regole. Vigeva il karma, che rappresentava l'azione e le sue conseguenze nel ciclo delle rinascite. Le azioni passate influenzavano il futuro e determinavano il percorso dell'anima. L'obiettivo principale era, infatti, l'illuminazione o il raggiungimento del Nirvana, uno stato di liberazione dal ciclo di sofferenza e rinascita.

Holy sinМесто, где живут истории. Откройте их для себя