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┌───────────── •✝︎• ────────────┐«Gli angeli hanno i loro diavoli, e i diavoli i loro angeli»Stanisław Jerzy Lec└───────────── •✝︎• ────────────┘

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«Gli angeli hanno i loro diavoli, e
i diavoli i loro angeli»
Stanisław Jerzy Lec
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Mio fratello parlava con quelle persone, ma io non lo stavo ascoltando per niente, nonostante il discorso era veramente importante e riguardava Porthos chiuso in carcere da quasi due settimane

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Mio fratello parlava con quelle persone, ma io non lo stavo ascoltando per niente, nonostante il discorso era veramente importante e riguardava Porthos chiuso in carcere da quasi due settimane.

La mia testa era ferma al momento in cui le unghie di quel diavolo mi avevano toccato il petto e mi era diventato duro solo per quel misero contatto. Non toccavo una donna da sei anni e lei mi faceva prudere le mani dalla voglia di spogliarla in qualsiasi luogo ci trovassimo.

Incarnava il peccato, la perdizione, quel fottuto serpente che voleva indurmi in tentazione.

La odiavo solo perché non potevo averla ed era l'unica persona in grado di farmi perdere completamente le staffe, seconda sola a Buckingham o Porthos quando si ostinava a volermi rompere le palle ogni minuto. Odiavo doverla avere costantemente sotto gli occhi, ma quelli si rifiutavano di lasciarla un solo secondo.

Era splendida, una delle donne più belle che avessi mai visto e non sarebbe mai potuta essere mia.

'Fanculo la mia vita del cazzo, non avevo mai potuto prenderne le redini e non avevo mai odiato essere chi fossi come in quel momento. Detestavo quel colletto bianco ogni volta che la vedevo e volevo solo poter scegliere per una sola volta, perché sicuramente avrei scelto lei.

Ma non potevo e a quel punto non volevo nemmeno. La mia famiglia veniva prima e avevo preso un impegno, perciò non potevo mandare a puttane tutto quello che avevo costruito con fatica, sangue e macchiandomi l'anima più di quanto già non fosse. C'erano in ballo troppe vite per poter pensare alla mia.

Ma per lei, cazzo, mi sarei goduto volentieri l'inferno. Ne sarebbe valsa la pena.

«Ma dov'è?» Mi uscì di getto quando la cercai per l'ennesima volta nel locale. Non riuscivo più a trovare quel culo fasciato dal leggings, quel viso ancora incazzato per colpa mia e quei lunghi capelli che oscillavano ogni volta che si muoveva.

Holy sinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora