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┌───────────── •✝︎• ────────────┐«Dio è nella mia mente e il diavolo nei miei pantaloni»Jonathan Winters└───────────── •✝︎• ────────────

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«Dio è nella mia mente e il diavolo
nei miei pantaloni»
Jonathan Winters
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Una mano pesante mi scosse la spalla.

Vidi il suo viso orrendo. Lo conoscevo troppo bene per poterlo dimenticare anche solo per qualche secondo. Conoscevo tutto di lui. Tutto.

Sorrise sadico e si toccò il pacco dei pantaloni, già rigonfio per una sola occhiata che mi aveva rivolto, sistemandosi poi l'erezione disgustosa.

Poi l'altra mano mi scosse di nuovo la spalla e lo fece ancora per farmi avvicinare a lui. Provai a contrastarlo, ma era sempre dannatamente più forte di me.

Ci misi un po' a capire che in fin dei conti quello era uno degli ennesimi incubi che infestavano il mio sonno. Aprii gli occhi, li sbarrai completamente e mi guardai attorno con il cuore in gola e il respiro affannato.

Poi alzai lo sguardo, credendo che l'ombra scura sopra di me fosse lui, ma in realtà quello che avevo di fronte era un altro tipo di diavolo.

Un Lacroix.

«Lasciami in pace e vattene nella tua bettola di locale». Mossi la spalla con forza per togliermi di dosso la sua mano, non vergognandomi neanche un po' ad esser stata beccata a dormire in una chiesa dopo che lui mi aveva cacciato.

«Devi andartene tu da qui». La sua ombra incombeva sempre su di me, riparandomi allo stesso tempo dalla luce che veniva dalle alte finestre alle sue spalle.

Cercai di calmarmi e non pensare più a quel brutto sogno. Sembravano sempre così vividi da farmi venire i brividi ogni volta e ci volevano sempre più di dieci minuti prima di rendermi conto che lui non c'era. Che tutto sommato ero al sicuro.

«Ma quanto fai schifo?! Vuoi cacciarmi da ogni edificio del quartiere?» Esplosi contro di lui, facendo rimbombare la mia voce in quella chiesa ancora vuota.

Holy sinWhere stories live. Discover now