Prologo

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Dalla finestra il cielo era plumbeo, lasciai la presa sulla tenda e chiusi gli occhi, appoggiandomi alla parete fredda alle mie spalle. Il silenzio era così assordante che nel soggiorno sentivo la partita di football che Ryan Johns stava guardando alla tv, in casa sua. Imprecava selvaggiamente contro uno stupido schermo, fino a quando non si sentì il fischio dell'arbitro decretare il termine della partita. Ascoltavo il baccano nelle strade, le gang, i poliziotti, i cani, persone qualunque che procuravano i rumori di qualsiasi tipo in città.

Ero solo in casa, lo ero da una settimana. Per un instante, come non succedeva da giorni, mi concessi il lusso di fantasticare. E se avessi accettato? Cosa esattamente, mi risposi in automatico. Nella mia vita negli ultimi mesi, si erano susseguiti una moltitudine di cose, eventi e fatti. La mia vita in un certo senso era cambiata, eppure appariva sempre la stessa. Tutto stava nella scelta delle mie azioni, sempre che fossi arrivato a una.

I giorni erano passati così veloci che sentivo che stavo per arrivare all'estremità del precipizio e sarei caduto in una trappola con le mie sole mani. Non riuscivo a pensare, non sentivo nulla nella mia testa. Non mi era mai capitato prima, perché anche se i problemi erano altri, c'era sempre quella bizzarra vocina nella mia testa che mi rassicurava dicendomi che con il mio corpo e la mia bellezza avrei trovato un modo per andare avanti. Non era più così, almeno non quella volta, dopotutto quello che era successo. Non sentivo da mesi quella vocina e un po' ero terrorizzato.

Me ne stavo barricato in casa da giorni, nel silenzio ovattato di casa mia, sembrando una specie di eremita.

Non era da me. Amavo la vita, uscire, stare in compagnia, sfoggiarmi alla gente come se fossi oro per i loro occhi, non ci riuscivo però, ero ancorato agli eventi degli ultimi mesi, alle mie cazzate.

Zoe era passata più volte, anche Louis, e perfino Simon. Non avevo voglia di parlare con nessuno, volevo sparire, essere lasciato in pace, a cercare di capire di fare la cosa giusta, però dove mi giravo e rigiravo facevo danni, e l'ultimo lo avevo fatto con lei.

Lei aveva cambiato la mia vita, il mio modo di pensare e i miei sogni, quelli che non avevo dato mai agio a nessuno di calpestare o superare. Era diventata tutto quello che cercavo di evitare da sempre. Lei era diventata la mia vita, ed io speravo di essere in qualche modo la sua.

Prima che combinassi il casino che ha mandato in frantumi la sua vita.

Meet in the middleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora