Alzai le braccia e la avvolsi lentamente nel mio abbraccio, cercando di ignorare il dolore delle ferite.

Inspirai il suo profumo di vaniglia mentre accarezzavo i suoi capelli morbidi al tatto. Appoggiai la testa contro la sua, chiudendo gli occhi e rimanendo in silenzio, completamente in silenzio.

Cercai di regolarizzare il respiro mentre il mio cuore batteva così forte che sembrava risuonare nell'intera stanza.

Come quando eravamo piccoli: lei tra le mie braccia e io alla ricerca di quel conforto che il destino mi aveva ingiustamente negato.

Dopo qualche istante, sciolse l'abbraccio e mi guardò con quegli occhioni nocciola. Senza dire una parola, con delicatezza, asciugò le lacrime sul mio viso con le sue mani calde.

<Stai piangendo per Diamond, vero?> chiese con voce dolce e tranquilla, mentre accarezzava delicatamente le mie guance.

<Per tutto...> pronunciai a fatica, mentre le mie labbra tremavano leggermente. <Per la mia vita, per quello che ero e sono diventato.> con un gesto delicato, strinsi la sua mano nella mia, sentendo il calore del suo contatto. Poi, le posai un bacio sul palmo. <Anche se ho causato la morte di tuo fratello, mi stai accanto. Perché?> chiesi con un filo di voce.

Ho causato la morte del suo unico fratello, l'unico membro della sua famiglia con cui ancora aveva un legame. Le ho distrutto la vita, Isabel si è allontanata da tutto ciò che più amava, per me. Eppure, nonostante tutto questo, lei è ancora qui, vicino a me, sostenendomi e aiutandomi come se non le avessi mai inflitto alcun male, anche se lei è quella che più ha sofferto a causa mia.

<Preferisco perdere una persona che ho amato con tutto il cuore piuttosto che perderne due contemporaneamente.> rispose, sforzandosi di sorridere mentre accarezzava le mie ferite. <La pallottola è stata estratta e le ferite sono state curate. Ti ho fatto mettere le bende nere così da essere elegante anche da ferito.> concluse con voce flebile, sorridendo lievemente. <Adesso avrai un po' di febbre, ma non preoccuparti, è normale. Ti sentirai stanco, ma passerà presto. Sei forte e in breve tempo riuscirai a tornare alla tua forma originale.>

<Isabel> la chiamai, interrompendola. Le accarezzai delicatamente la guancia con la punta delle dita prima di farla avvicinare, posando un leggero bacio sulle sue labbra. <Grazie.> sussurrai, sentendo il calore del suo respiro contro il mio viso. <Grazie per tutto.> aggiunsi con sincerità, guardandola negli occhi. <Non mi hai abbandonato, anche se ho fatto molto per essere odiato... Grazie.>

<Io ti conosco, so chi è veramente Eros Knight. Non l'uomo invincibile che mostri agli altri, ma quel bambino che scappava di casa per venirmi a cercare e abbracciarmi.> disse, posando una mano sul mio petto, proprio sopra il cuore. <So che ora questo cuore non batte più solo per me, me lo hai fatto capire molte volte.> disse, prendendo la mia mano e posandola sul suo petto, dove sentivo i suoi battiti regolari. <Ma il mio cuore batte ancora per te, solo per te.> sussurrò. <Diamond è riuscita a conquistarti, a farti sentire bene, e lo accetto. Per me, lei può rimanere nella tua vita, se questo non comporta il nostro allontanamento.>

<Isabel, io->

Mise delicatamente la mano sulle mie labbra. <Shh> sussurrò con dolcezza. <Lasciami finire.> mi chiese con uno sguardo serio ma amorevole. <Lo hai detto tu stesso, Eros, non ho più legami con nessuno dei miei cari. Tu sei tutta la mia famiglia, rappresenti tutto ciò che ho di più caro.> continuò. <Diamond può averti, non riuscirò a fermarti, ma non ti permetterò mai di allontanarti da me. Considerala una minaccia, non mi interessa. Tu sei mio, anche se tra le sue braccia, rimani mio.>

The Promise 2Where stories live. Discover now