PARTE PRIMA - 12° Capitolo

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L'esonero è questo venerdì. Nessuna di noi ha studiato. Siamo nella merda e dobbiamo fare qualcosa al riguardo. Non esiste lasciarsi tutti e tre i libri a Gennaio. Abbiamo già altri esami ed è un miracolo che un professore ci venga incontro così. 

Ci mettiamo d'accordo per studiare tutte insieme a casa di Ilaria. Mangiamo un boccone al bar e andiamo. Greta mette a disposizione i suoi appunti. Stella e Giovanna le saltano al collo tutte contente. Io ripeto qualche concetto ad alta voce, faccio qualche domanda. 

Controllo il telefono. Rispondo al ragazzo di Tinder. La conversazione si sposta su altro. Ma orbita sempre attorno alla scrittura. Gli racconto del pugilato. Mi chiede perché abbia iniziato ma non sembra stupito della mia passione. In fondo molti autori hanno amato la letteratura tanto quanto lo sport e il gioco d'azzardo. 

Per lo meno, quelli che piacciono a entrambi. 

Verso il tardo pomeriggio facciamo merenda come alle elementari. Ilaria ci offre biscotti e tè caldo. Terminiamo la prima parte dell'esonero. Ci riteniamo soddisfatte. Domani riprenderemo da dove abbiamo lasciato. 

Accompagno Greta a casa. Non si sente troppo bene. La guardo mentre inserisce le chiavi nella toppa e mi chiedo se dovrei restare a farle compagnia. Mi offro di andare a prendere qualcosa da mangiare ma lei mi dice che ha danza fra un'ora circa. Le dico che va bene, che ci rivedremo il giorno dopo. Le do un bacio sulla guancia e torno da dove sono venuta. 

Oggi nessuna padella sul fuoco, nessuna coinquilina che occupa la cucina. Mi preparo qualcosa di leggero. Mangio e mi metto nel letto. 

Apro l'app di Tinder e inizio a scrivere. Riprendo la conversazione da dove l'ho lasciata. Adesso che tutte le mie amiche della triennale sono sparse per il Piemonte mi sento più sola che mai. 

Per fortuna ci sono Greta, Giovanna, Ilaria e Stella. Ma a loro non posso raccontare tutto. Non ci conosciamo abbastanza.

"Che cosa hai capito di me?"

"Te l'ho detto. Qualche cosa. Non ti conosco e sarebbe arrogante da parte mia dire il contrario ma i testi a cui sei affezionato hanno tutti in comune il vivere a livello profondo le situazioni che ti capitano a tiro, la giovinezza e l'amore per i dettagli."

"Sei decisamente una persona interessante."

"Grazie."

"Cosa stai leggendo adesso?"

"Sulla strada di Kerouac. Sono a metà ma al momento devo dare priorità allo studio. Ho un esonero venerdì."

"Ahia, siamo davvero due studenti impegnati. Non ho letto Sulla strada ma conto di farlo a breve."

"Dovresti leggerlo. È davvero piacevole."

"Come la nostra conversazione?"

"Sì, dai. Generalmente il livello di conversazione qui su Tinder è molto basso. Non me lo aspettavo, dovrò adattarmi."

"Sì, l'ho notato anche io."

"Comunque se ti manca il livello medio, un po' il maranza posso farlo. Controvoglia e sotto tortura."

"No grazie. Va bene così." 

Mi trovo a sorridere allo schermo del telefono. Un sorriso asimmetrico ma in fin dei conti sempre un sorriso. 

Parliamo ancora un po' del più e del meno. Faccio qualche battuta utilizzando il greco. Ho studiato al liceo classico prima di andare all'università. Lui pure. 

Dopo qualche ora sono così stanca che inizio a straparlare così decido che è ora di chiudere la conversazione. Utilizzo una domanda. È un modo per non dover tagliare il filo, quello che lega la sua mano alla mia di chilometro in chilometro.

"Devo ammettere che mi stai simpatico. Ma una domanda te la devo fare prima di proseguire: quale sociopatia nascondi? Ho imparato che per ogni sopra, c'è anche un sotto."

IT WAS A SLOW BURNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora