25-verità

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Come aveva fatto a dimenticarsi del concerto? E come mai non era riuscito a prevedere che qualcosa di simile sarebbe accaduto?

Proprio come l'ultima sera in cui si videro ,il moro arrivò in ritardo, durante l'ultima canzone.

Si infilò in mezzo alla folla di persone e ,spingendone più di quanto intendeva, riuscì a farsi strada vicino al rosso.

La sua espressione era ancora al quanto indifferente ,l'unica differenza erano le occhiaie.
Le aveva notate anche prima ma ,dopo aver dormito qualche notte da lui, sembravano essersene andate quindi non si era fatto molte domande.

Si ricordò di come lo aveva trovato a terra dopo aver inghiottito troppe pasticche, a quanto pare aveva molti problemi ad addormentarsi.

Non era solo sonno però.

I suoi movimenti sembravano rallentati, quasi come se ci fossero dei pesi sui suoi arti.Il suo respiro era affannato e..

cazzo.

Il moro iniziò ad avere paura, sembrava che Chuuya sarebbe svenuto da un momento all'altro.

La canzone finì, dopo aver salutato e sorriso a tutte le persone il rosso scese dal palco per andare verso quello che Dazai supponeva essere il suo camerino.

Provò a seguirlo ma, ovviamente, c'era la sicurezza a bloccarlo.

Era di fretta, non aveva tempo di spiegarsi e fargli capire la situazione.
Aspettò per qualche secondo che si distrassero e poi corse dentro.

Corse sapendo di poter avere qualcuno dietro, quindi più velocemente che riusciva.

In distanza riusciva a vedere Chuuya.Stava camminando piano, era poggiato al muro e il moro stava cominciando a preoccuparsi ancora di più.

Riuscì a raggiungerlo appena in tempo per non farlo cadere a terra , lo aiutò a rimanere in piedi.

Il rosso si girò verso di lui e la sua espressione divenne di nuovo arrabbiata. Gli sarebbe piaciuto molto urlare a Dazai di lasciarlo in pace, spingerlo di nuovo via, ma non ce la fece, non ne aveva le energie.

Era costretto a sentirgli fare la ramanzina finché veniva trascinato al camerino, che bel modo di concludere la giornata.

"Hai dormito o mangiato qualcosa prima di esibirti? Sai benissimo che è stancante! Perché non ti sei preoccupato un minimo di prendere delle precauzioni ?!"

Era arrabbiato, arrabbiato perché Chuuya pareva un bambino.Uno stupido ragazzino che non sapeva neanche prendersi cura di se stesso.

Però era difficile nascondere il fatto che un po' era anche sollevato.Era arrivato appena in tempo e aveva ancora un'ultima occasione di chiarire tutto.

Entrati nel camerino lo fece distendere sul divanetto lì presente.Gli portò dell'acqua e gli fece un panino.

Panino che Chuuya stava provando con le poche forze che gli rimanevano a tenere lontano, sembrava un gatto irritato dalle carezze.

Nascondeva la faccia nelle sue mani e, in un tentativo vano, provò ad allontanare anche il moro.
Gli aveva sussurrato più volte di andarsene, di lasciarlo dormire in pace.

Non stava mentendo, odiava sapere che Dazai lo stava vedendo in uno stato così patetico.


"Non puoi dargli solo qualche morso e basta? Se lo fai poi me ne vado, ok?"

Chuuya sospirò.
Con uno sforzo quasi sovraumano si raddrizzò e prese il panino.

Gli diede qualche piccolo morso in silenzio, facendo nulla se non fissandolo come se gli avesse fatto qualcosa.

Odiava che lo aveva fatto Dazai ,odiava che era così buono e odiava quel terribile sentimento di delusione verso se stesso che continuava ad aumentare più masticava.
Per sua fortuna, lo aiutò a rimettersi in piedi.

"Te ne puoi andare ora?"

"Chuuya, possiamo parlare?"

Il rosso alzò gli occhi al cielo.Pensava di poter finalmente continuare ad ignorarlo, eppure eccolo lì.

Non è che non voleva stare con lui, lo voleva più di qualsiasi altra cosa, ma non poteva.
Lo amava troppo per chiedergli qualcosa di così grande.

"Vattene-"

"No.So che poi non potrò più parlarti, quindi ascoltami e basta."

Chuuya non rispose.

Inspira, espira.

Era molto più in ansia di quanto mostrava, aveva paura, paura che era tutto stato per nulla.

"Sin dal primo giorno in cui abbiamo cominciato a parlare mi sei interessato.Odiavo il modo in cui continuavi ad infastidirmi ma avrei odiato ancora di più il pensiero che ti fermassi.Sei stato il mio primo amico Chuuya, ci tengo davvero molto a te, più di chiunque altro.Spiegami cosa ho fatto per farmi odiare così tanto da te."

Dazai non era mai stato il tipo di persona da mostrare particolari forti emozioni, neanche nei momenti più importanti.
Eppure ora era difficile non rispondergli dato che il suo sguardo era terrorizzato.

Chuuya prese un respiro profondo.A quanto pare avrebbe dovuto avere il discorso che stava tanto evitando.

"Sei cambiato.Sei diventato più estroverso, ironico.Sai prenderti cura di te stesso e probabilmente non urli più ogni volta che vedi un ragno..ovviamente sono tutte cose positive, solo che...se sei riuscito a migliorare così tanto senza di me, forse allora è meglio stare distanti.Non voglio essere il costante ricordo di com'era tutto quanto prima"

Dazai non disse nulla per qualche secondo, la risposta sembrava davvero averlo colpito, non in modo negativo, per nulla.Non aveva fatto nulla di male.
Era così felice che dovette trattenersi da stringere Chuuya a sé più forte che poteva, sapendo che se lo avrebbe fatto si sarebbe arrabbiato.

"Questi quattro anni sono riuscito a passarli grazie a tutti i ricordi che avevamo insieme.Non sono mai riuscito a liberarmi delle nostre stupide foto che ho preso da casa prima di andarmene, dello stupido pigiama che mi hai regalato per prendermi in giro o dei sentimenti che stare con te mi ha fatto scoprire.Sei riuscito a farmi smettere di vedere tutto in bianco e nero  Chuuya, hai fatto più di quanto tu possa mai distruggere"

L'espressione del rosso non cambiò, perché?

Perché non gli credeva.
Il moro sospirò, pronto a fare un'imbecille di se stesso.

"La mia suoneria e sveglia sono due delle tue canzoni, sono stato ad ogni tuo concerto- si, anche quello dove eri caduto dal palco.Come mai pensi che Tacos - ..Tachihara abbia scelto me come pittore?"

Dazai non era più l'unico in imbarazzo ora.Sapeva di non dover bere prima di cantare ma quella volta si era lasciato andare troppo e aveva perso l'equilibrio.

"Ogni dipinto che io abbia fatto ha un qualcosa che mi ricorda di te.Il primo disegno che pubblicai lo feci la notte dopo averti incontrato, ritraeva te che suonavi la chitarra."

Il moro aveva lo sguardo basso.Era felice di star buttando tutto fuori, di potergli finalmente dire dopo anni tutto ciò che pensava su di lui e quanto lo..

Imparare a conoscerti di nuovo //soukokuWhere stories live. Discover now