21-pensieri

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Fuori era già buio, il rosso sarebbe dovuto tornare all'hotel così da potersi buttare sul letto e vegetarci, ma prima doveva andare a prendere delle medicine in farmacia, così da poter finalmente dormire decentemente.

Entrando notò subito che non c'era nessuno, perfetto.

Quello che stava cercando era sullo scaffale davanti a lui, le comprò e poi tornò all'hotel più velocemente possibile.

Era stanco e non vedeva l'ora di chiudere gli occhi ma ,non appena mise piede dentro l'edificio, un giornalista gli si avvicinò.

"Nakahara, è possibile farle delle domande?"

"Ah,in realtà sarei molto stanco, non-"

"Sono vere le voci che girano? che rapporto ha con il cibo?"

Chuuya non rispose.
Certo, quella era la cosa più interessante di lui ora.

Non gli rispose, tornò in camera sua ignorando tutte le domande che gli venivano fatte nel tragitto.

Non appena entrò vide lo specchio.
Aveva fatto molto per evitare di incrociarci gli occhi prima, ma ora era difficile.

Voleva strapparsi la pelle, vomitare finché non si sentiva vuoto, nascondersi da tutti gli occhi altrui.
Odiava avere così tante luci puntate addosso, essere esposto a così tante persone che potevano vederlo e dire qualsiasi cosa su di lui senza nemmeno conoscerlo.

Si ,era stato lui a scegliere quella vita, eppure non pensava che le cose sarebbero andate a finire così drasticamente.

Si dice che le prime impressioni siano difficili da cambiare, ma secondo Chuuya non è così.

Secondo lui era impossibile se si trattava di più persone, lo aveva provato più volte sulla sua pelle.

Lui più di chiunque altro sapeva quanto faceva male sacrificare tutto per cambiare, migliorare, e non avere nessuno a vedere i grandi passi che si ha fatto solo perché tutti sono fermi al ricordo di ciò che era prima.

Non importava quante volte ricominciava da capo, qualcosa gli rovinava sempre tutto.

Prese la chitarra in mano e la strinse forte tra le mani.

Guardandosi in giro non riuscì a non pensare a come tutto quanto era cambiato.Odiava il cambiamento perché non gli dava stabilità, odiava la stabilità perché per lui essa era buio pece, odiava quando le cose NON cambiavano ..odiava tutto.

Odiava le parole imbarazzanti che scriveva e poi cantava, odiava la sua voce e il modo in cui suonava.

Buttò la chitarra a terra, non danneggiandola troppo ma non lasciandola neanche del tutto illesa.

Quella notte, alle due, cambiò hotel, uno dove ancora non si trovavano molte persone.

Prese due pasticche e provò a dormire.

Non ci riuscì, e ciò lo stava mandando in crisi.

Provava a distrarsi ma nulla sembrava fargli effetto.
I pensieri che stava provando con tutto se stesso a scacciare non ne volevano sentire di andarsene.

Odiava stare da solo.
Era difficile da capire, una persona difficile con cui relazionarsi, difficile da amare.

Di ciò ne aveva sempre avuto solo la prova continua.Partendo dai suoi genitori, che con il poco interesse che avevano per lui gli insegnarono a tenersi tutto per sé.
Poi, proseguendo ,con tutte le persone con cui aveva parlato nel tentativo di migliorare, con cui aveva disperatamente provato a spiegare se stesso, fallendo nel fargli capire  com'erano davvero le cose.

Ma poi era arrivato Dazai.
Sapeva che non doveva riporre tutto se stesso su una sola persona, ma era davvero così male chiedere solo di essere amato?

E ora, dopo aver visto quanto il moro era felice senza di lui, come avrebbe mai potuto chiedergli di tornare insieme?

La verità era che Chuuya portava solamente peso sulle vite di chiunque aveva accanto.

Aveva troppi pensieri, troppi problemi che non voleva risolvere da solo perché non ci riusciva, ma che allo stesso tempo non poteva risolvere assieme a nessun'altro.

Ogni volta che parlava di se stesso sembrava che la persona davanti a lui sospirasse.Non importa di cosa, se di problemi, cose che lo rendevano felice, qualcosa che gli era accaduto..

Non era interessante, e lo aveva accettato.

Ma ascoltare continuamente tutti quanti senza dire mai nulla lasciava tutto nella sua testa, il luogo più pericoloso per lui.

Non potendole mai buttare fuori le sue paure si stanziarono la, e ,se mai fossero uscite , avrebbero solo peggiorato tutto, perché dirle a voce alta le avrebbe rese più reali.

Aveva provato a parlare di nuovo con altre persone, non troppo tempo prima, si era sforzato, molto, ma ogni volta che finiva un discorso una sensazione terribile di disgusto lo ricopriva.

Sentiva di averle annoiate, di aver sprecato il loro tempo.Era arrabbiato con se stesso per non essere stato zitto e con loro per averlo fatto continuare a parlare.

Erano le tre di notte.
Era davvero, davvero stanco.

La sua testa continuava e continuava a formulare pensieri sulle cose che più odiava e voleva solo che smettesse.

Voleva solo un po' di silenzoi.



"Pronto? Chuuya?" rispose la voce assonnata del moro.

"Perché sei venuto qui a Osaka? non ti andava di rimanere più vicino almeno? o di venirmi a fare qualche visita?"

"Sono le quattro di mattina, ti sei già ubriacato?"

"Non capisco come mai hai fatto finta di essere felice di vedermi"

"Ovvio che ero felice, ci tengo a te Chuu"

"Non è vero."

Non è vero? 
In tutte le chiamate da ubriaco che gli aveva fatto, non aveva mai dubitato il fatto che il moro tenesse a lui.

E se non fosse ubriaco?

"Chuuya, dove sei?"

"Perché mi hai baciato?"

Il moro si alzò dal letto e non mise nulla addosso se non le scarpe.

"Mandami la posizione, sto arrivando ok?"

"Ho freddo.."

La teoria del moro sembrava farsi sempre più vera, cosa che stava odiando.
Aveva paura.


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Angolo autore.

CIAOAOAOAO.
Allora, è tardino e ho il cervello completamente bruciato quindi farà del mio meglio per mettere del senso in ciò che sto per dire.

Giusto perché ho paura che non si capisse del tutto nella storia, voglio scriverlo per chiarire alcune cose.

Tutto questo, i quattro anni in cui non parlano, Dazai che se ne va per la sua salute, sono parallele all'universo canonico.Ci tengo a dire che Chuuya non è arrabbiato con Dazai perché lo ha ""abbandonato"" , tantomeno che la sua vita giri interamente attorno a lui.

Non so se mi sto contraddicendo dato che ho scritto cose che mi fanno intrecciare i pensieri..

Mettiamola così:

Dazai ha mostrato a Chuuya che ci teneva a lui quando nessun altro lo ha fatto prima, e ciò ha reso il moro un punto di stabilità.

AAAAAA MMMMMMMM.....

Dazai non è mai stata la soluzione ai problemi di Chuuya, bensì una distrazione.Così dovrebbe essere abbastanza chiaro..

So che sto rendendo il Chuuya di questa ff molto depresso ma ci tengo a mettere problemi, cose in cui potete ritrovarvi, nei personaggi per rendervi la lettura più piacevole e darvi in qualche modo consigli su come affrontarli.

Qui mi sta venendo più complicato, perché sto scrivendo in Chuuya cose con cui sto avendo problemi anche io.Scriverlo su di lui mi aiuta a capire come mi sento e cosa posso fare per migliorare.

Auguro che tutti voi riusciate a trovare il vostro modo di buttare tutto fuori e vi chiedo di prestare attenzione su ciò perché so che lasciandolo dentro non c'è modo di migliorarlo.

Anche se qui ci sono due personaggi che si aiutano, in vita reale si è spesso soli, per questo ci tengo a dirvi tutto ciò.

E se mai vi sentite completamente persi, potete scrivermi sia qui che su instagram, risponderò sempre.

Bene, grazie mille per avere letto fino a qui, vi auguro il meglio tesori<33

Imparare a conoscerti di nuovo //soukokuWhere stories live. Discover now