19-ristorante

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Il rumore della sveglia, così assordante e fastidioso da fargli venire voglia di staccarsi le orecchie, stava suonando ininterrottamente da orami più di un'ora.

Erano le 8:02 di mattina e,non sorprendemente ,Chuuya non si era ancora svegliato.

Allungò la mano per spegnere di nuovo l'allarme, ma il suono non faceva che allontanarsi,  e allontanarsi..

Finalmente, decise di aprire gli occhi.

Tachihara era davanti a lui.Aveva il suo telefono ,che intanto stava continuando a suonare, in mano.

"Pensavo che per quest'ora ti saresti almeno vestito."

"Mm..dammi cinque minuti.." disse Chuuya, rimettendosi sotto le coperte.

Con tutta la non delicatezza del mondo, il ragazzo gliele levò, lasciandolo in.. canottiera e pantaloncini.

"..Sai che siamo a gennaio, vero?"

"A volte di notte muoio di caldo e sudo troppo, altre volte ho così freddo che mi pare di morire congelato.Mi sono addormentato solo un'ora fa, dammi cinque minuti.."

"Chuuya."

"Mhm.."

"Il pittore ci sta aspettando al piano di sotto"

"..."

Il rosso, ora più sveglio che mai, si alzò per vedere Tachihara dritto in faccia.

"E me lo dici ora?"

"Hai intenzione di vestirti o no?"

Si buttò giù dal letto e iniziò a tirare dei vestiti, che prima erano dentro la valigia, sopra il letto.

"Sai, meriti davvero un premio per riuscire a mettere una stanza in disordine così velocemente"

"Wow grazie Tachi, i tuoi complimenti mi fanno sempre battere fortemente il cuore"

Il ragazzo non rispose, uscì e basta.

"Hai cinque minuti"



Dopo essere inciampato due volte mettendosi i pantaloni, aver sbattuto la testa su superfici che non aveva mai visto prima, ed essere riuscito a non cadere dalle scale, riuscì a raggiungere Tachihara.

"Quattro minuti..ci ho messo quattro minuti!" disse il rosso, fiero di sé.

Il ragazzo lo guardò dall'alto al basso e poi distolse lo sguardo sorridendo.

"Chuuya, hai la scarpa destra nel piede sinistro"

"...Ah"


Il piano in cui erano non era poco affollato come Chuuya pensava, anzi, era tutto il contrario.Non sembrava neanche un hotel.

Era pieno di paparazzi, giornalisti..

"Ah, forse ho dimenticato di dirti che ci sono un po' di persone interessate al nuovo album, sono venute a fare una visita."

"La prima cosa che voglio vedere appena sveglio ovviamente è l'evidente segno che non avrò privacy in questo hotel.Grazie Tachihara, apprezzo molto il lungo preavviso che mi dai sempre"

"Prego! fatti un giretto e parla un po' con tutti, io vado a prenderti la giacca"

"La giacca? non dobbiamo mica uscire.E poi posso andarla a prenderla da sol-"

Nulla, come sempre il rosso non lo aveva ascoltato.

Per carità, a volte (molto raramente) non gli dispiaceva parlare con le persone, ma in quel momento erano le OTTO DI MATTINA.

Si mise in un angolo poco appartato e squadrò tutta la camera in cerca di qualcuno che lavorava all'hotel, così da potergli chiedere dove avrebbe potuto prendersi un caffè.

Poi gli occhi gli si posarono s una persona .

Alta, magra, pallida.I suoi capelli mossi mori gli ricadevano sul viso ed era impossibile ignorare il suo sorriso.


Poteva mentire a se stesso quanto voleva, dire che sicuramente non era lui, però il suono della sua risata era inconfondibile.Chissà di cosa stava parlando.

Beh, non se l'era cavata male quei quattro anni, stava benissimo, meglio di quanto lo era quando si conoscevano.

Cazzo.

Il ragazzo si girò verso Chuuya, ricambiando lo sguardo e iniziando a camminare verso di lui dopo qualche secondo.

Che ore erano in quel momento? le otto? sembrava il momento perfetto per fumarsi una sigaretta in giardino.

Si mise le mani in tasca, nulla.

...Okay.Avrebbe potuto semplicemente prendere il telefono e chiamare Tachihara, facile, no?

No..aveva dimenticato anche il telefono in stanza.
Seriamente, non riusciva a combinarne una neanche per un'ora.

Subito dopo aver realizzato che non aveva altra scelta se non scappare a vuoto, capì di aver sprecato troppo tempo.

Alzò lo sguardo ed era davanti a lui, sorridente, il ché era raro.

"Hey Chuu!"

Ok, con calma, poteva farcela.

Guardò bene il ragazzo.
L'espressione rilassata e sorridente che prima era sul suo volto gli tornò in mente.Le cose erano davvero cambiate, e questa volta era costretto ad accettarlo subito, non aveva il tempo di pensarci.

Anche agli occhi del moro molte cose erano cambiate.Chuuya non era cresciuto molto, non più di due centimetri (appena ne avrebbe avuto l'opportunità lo avrebbe preso in giro), era molto più magro e sembrava non aver dormito granché quella notte (o quelle prima).

"Ti conosco?"

Il moro non rispose per qualche secondo, poi tornò a sorridere, anche se questa volta più fiocamente .

"Sei arrabbiato, vero?"

"Mi dispiace,penso che tu abbia sbagliato persona" disse Chuuya, come se non sapesse benissimo chi avesse davanti.

Come se non sapesse a quale angolo doveva essere messa la luce per farlo dormire la notte

Come se non sapesse a memoria la sua ricetta preferita per cucinare il granchio

Come se-

"Ah! vedo che hai già conosciuto il pittore!" disse Tachihara, che nel frattempo era tornato con la giacca.

La porse a Chuuya e poi tornò a sorridere.
Le cose non potevano proprio peggiorare.

Ormai era difficile non notare l'espressione di Chuuya, urlava di voler scappare.

"Andiamo?" 

"Dove?"

"Ah, al ristorante qui vicino, non te lo avevo detto?"

Chuuya non rispose, la sua faccia parlava ancora una volta da sola.

Al ristorante, alle otto di mattina? con il suo ex e il ragazzo che aveva baciato la sera prima?

No, pensandoci Dazai non era il suo ex.Quindi quella era una colazione con nil suo primo bacio e il suo secondo bacio? wow, pure peggio.

E tra tutti i luoghi perché proprio un ristorante!? non poteva essere un lago? oppure una gelateria, anche essa sarebbe stata meglio!


Entrarono e Tachihara li accompagnò ai tavoli.

"Bene, mi sono già preso cura di tutto quanto quindi appena finite basta che mi chiamate e manderò un taxi a prendervi"

Ah, perfetto, come se le cose non potessero peggiorare.
Chuuya si girò verso di lui, confuso.

"Non rimani?"

"No, devo andare a parlare con i ragazzi che stanno preparando il palco per il concerto e poi devo fare visita a degli amici.Ci rivedremo domani"

Il rosso se ne andò, salutando entrambi sorridendo.

Ci furono diversi minuti di silenzio tra i due, fu il moro a romperlo.

"Non sapevo che fossi diventato un musicista"

...Era una bugia,e lo sapevano entrambi.Solo qualche giorno prima avevano intervistato qualcuno con cui andavano a scuola e ,chiunque fosse quella persona, aveva parlato del chiaro disturbo alimentare del rosso.

Chuuya era finito in prima pagina per la prima volta ed era impossibile non conoscerlo ora,ne parlavano tutti e solo per i motivi più sbagliati.

"Non dire cazzate,so che hai letto gli articoli"

Dazai rimase un po' in silenzio.Dalla voce leggermente aggressiva del rosso si capiva benissimo ciò che intendeva,eppure..era così stanco.

Sembrava che si sarebbe addormentato ogni volta che chiudeva gli occhi e ,che la sua voce ,prima alta e impossibile da non sentire, era ora diventata un sussurrio .

"É vero? quello che hanno detto sul fatto che non lo hai superato?"

"Fatti i cazzi tuoi."


Imparare a conoscerti di nuovo //soukokuWhere stories live. Discover now