L'Ingrediente Mancante

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Abigore Gammal smise per un istante di travasare liquidi e grattugiare metalli e si guardò impensierito le mani ossute.
Da quando era stato condotto al castello di Abedhaar e rinchiuso in quella lugubre segreta appestata dai soffocanti fumi di zolfo e dagli intensi vapori di assenzio ed erica, non avevano smesso un attimo di tremare e questo, lo sapeva fin troppo bene, avrebbe potuto costargli non solo la possibilità di ricongiungersi alla sua famiglia, ma addirittura la sua stessa vita.

Il tremore, infatti, interferiva con il compito che gli era stato affidato settimane prima dai quattro ademors Tifon, Madaver, Agonis e Raal, i più spietati divoratori d'anime del Mondo Contrario, nonché bracci destri e occhi sinistri di Viktor Pandèmiur Gobler.

Un compito che non poteva assolutamente fallire: quello di ricreare la Tempus Duraturis Stregorum, la famosa pozione magica di assembramento-poteri inventata secoli prima dal suo antenato e grande mago alchimista Sir Vinil Thinkeling Doyle. L'unica pozione esistente in grado di unificare e restituire le facoltà magiche sottratte a un mago colpito da una maledizione o da una potente stregoneria. L'unica in grado di liberare Gobler dallo specchio in cui si trovava prigioniero sotto forma di fantasma ormai da secoli.

Soffermandosi a riflettere sulla complicata situazione in cui si trovava, si rese conto d'un tratto di conoscere il motivo dei suoi improvvisi tremori: il destino dell'intero Mondo Contrario e del mondo mortale era praticamente nelle sue mani.
Sarebbe stato lui a cambiare il corso della storia e in cuor suo temeva di non essere la persona più adatta all'incarico.

E questo non per una questione di responsabilità o sensi di colpa. Sapeva perfettamente che il suo piano non aveva nulla di nobile o coraggioso, ma lo aveva accettato senza alcun rimpianto; avrebbe sopportato qualunque pena o sacrificio pur di poter riabbracciare i suoi cari e di questo non se ne vergognava nemmeno un po'.

Quello che veramente lo turbava era piuttosto una questione... ehm... tecnica.

Il vecchio mago, infatti, pur appartenendo a uno dei casati di maghi più blasonati del regno contrario, non era mai stato un granché con intrugli e formulazioni.
La materia alchemica non era mai stata né la sua passione né tantomeno la sua inclinazione e, in tutta franchezza, non credeva che lo sarebbe diventata in quelle successive ore.

Aveva ingenuamente creduto che l'osservanza più o meno accurata delle formule magiche, l'attenzione più o meno adeguata delle procedure di pesatura e dosaggio e l'utilizzo più o meno rispettoso dei distillati ottenuti dagli alambicchi incantati gli avrebbero consentito, comunque e senza fatica, di raggiungere il suo obiettivo. Ma le cose non stavano così e gli ultimi quaranta tentativi falliti glielo avevano brutalmente dimostrato.

Proprio in uno dei suoi ultimi esperimenti, infatti, si era ritrovato ad agitare una pericolosa pozione Boator Grandis anziché una Obi Magicorum. Un errore fatale che avrebbe potuto far saltare per aria la sua testa, la cella che l'ospitava e una buona fetta della regione di Ork.

Dralon e La Caccia al Tesoro di GoramWhere stories live. Discover now