1. Benvenuta agli studios!

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Due Fantagenitori fu per lei una rivelazione, ma non il primo vero amore: quello fu Danny Phantom.

Accadde un pomeriggio, mentre sua madre stava al telefono con Francine (la sua inseparabile migliore amica) e Marlena colorava una fanart di Cosmo per terra, davanti al televisore acceso. La bambina era così presa dalla sua creazione artistica da non fare tanto caso alle pubblicità, ma quando la sigla di un cartone che lei non conosceva sostituì gli irritanti jingle vendi-giocattoli, Marlena alzò la testa di scatto, lasciando persino cadere la matita.

La canzone che accompagnava le immagini a schermo era un rap intrigante, che parlava di un ragazzo fantasma, e lo stile dei disegni era incredibilmente simile a quello dei Due Fantagenitori, ma con più azione a condire il tutto.

Marlena si innamorò perdutamente di questa nuova serie: abbandonò fate e folletti ed iniziò a disegnare solo fantasmi. Aveva persino una fantasma-sona, Fulmina, un'antica creatura capace di controllare le tempeste ma anche che, inesplicabilmente, si trasformava in una bambina di nove anni e andava a scuola, destreggiandosi fra bulli e cotte adolescenziali (pur non essendo un'adolescente).

Danny Phantom fu il primo fandom di Marlena, prima che Marlena sapesse cos'era un fandom: con le sue amiche a scuola discuteva di chi fosse il ragazzo più carino della serie, di quale fosse la ragazza migliore per il protagonista (se Sam, la migliore amica goth, o Valerie, l'acchiappafantasmi), ma soprattutto di profondissimi temi esistenziali che la visione della serie le agitava dentro (era Danny defunto? Cos'era un mezzo fantasma se non un cadavere animato da uno spirito? C'è vita oltre la morte?).

Danny Phantom l'aveva spinta a diventare un'artista, ad imparare ad animare, a proporsi come storyboard artist e ora, quasi vent'anni dopo, finalmente Marlena avrebbe realizzato il suo sogno: lavorare sulla serie animata di Danny Phantom.

Probabilmente, vista la sua bravura e la sua determinazione, avrebbe potuto cominciare a lavorarci molto prima, se solo la serie non fosse stata cancellata dopo la terza stagione e non fosse rimasta tale, buttata nel dimenticatoio per vent'anni mentre tutto il fandom prosperava e ribolliva di creatività, continuando a sfornare contenuti che avevano mantenuto viva la memoria di Danny Phantom.

Marlena cercò di non emozionarsi troppo mentre percorreva il vialetto degli studios. Per qualche motivo, anche i cespugli le sembravano degni di nota, quasi nascondessero al loro interno dei segreti.

Parcheggiò con cura nello spazio designato, spense il motore, prese un profondo respiro.

"Primo giorno alla Nickelodeon, auguratemi buona fortuna, Phandom!" Scrisse e postò sul suo blog di Tumblr, poi si mise lo smartphone nella tasca posteriore dei pantaloni e scese.

«Buongiorno!» Salutò un giovane uomo su un monopattino elettrico, con il cappellino della Nickelodeon in testa e un malloppo di carte sottobraccio

«Buongiorno!» rispose allegra Marlena, aggiustandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Il tempo atmosferico era fantastico, neanche il residuo di una nuvola in cielo, la temperatura era di 27,2 °C, ma con leggerissima brezza, e Marlena non era in ritardo.

Dentro, gli studios erano molto meno belli: le pareti giallastro-arancione erano un po' troppo spoglie per essere quelle di uno studio di animazione, non c'era nessuno all'entrata, le porte erano verdoline e quasi tutte chiuse, le finestre avevano le tapparelle abbassate. Una solitaria colonnina dell'acqua, mezza vuota, era decorata con alcuni sticker sbiaditi.

Marlena sapeva che quelli non erano gli studios principali, ma una piccola succursale che stava lavorando sul reboot segreto di Danny Phantom, però si aspettava comunque qualcosa di più.

Gli dei in cateneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora