10 - Finché morte non vi separi

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-David

Deglutisco, non appena le porte del tempio si spalancano. Non si torna più indietro.

Gli occhi di tutti i presenti si voltano verso l'entrata, in attesa di dare il primo sguardo alla sposa. Ne approfitto per asciugarmi le goccioline di sudore sulla fronte col dorso della mano, per poi riportarla dietro la mia schiena.

La perfetta sconosciuta, con la quale avrò scambiato in totale tre parole fino ad ora, varca la soglia del tempio e inizia a percorrere la navata sottobraccio con il padre, un uomo tozzo ma piuttosto alto.

Se gli ospiti la stanno seguendo con lo sguardo, questo non saprei dirlo perché i miei occhi sono fissi su di lei e sul suo volto ovale, lasciato scoperto dai capelli castano ramato, le cui ciocche anteriori sono state appuntate dietro la sua nuca. La sua pelle chiara è frastagliata di lentiggini, a partire dal volto fino ad arrivare alle spalle lasciate scoperte dall'abito bianco, che le fascia aderente il busto per poi scendere leggero e ampio nella gonna.

Più si avvicina e più il mio stomaco fa le capriole. Trascorrere la sera prima del mio matrimonio ad affogare i miei problemi nel vino insieme ad Atlas non sembra più un piano così intelligente.

La donna non si pone il problema di sorridere cordialmente agli ospiti ai lati della navata, ma nemmeno quando il padre la lascia ai piedi del gradino che porta sull'altare e siamo faccia a faccia, la sua espressione cambia.

Piuttosto, mi fissa impassibile con i suoi occhioni dalle iridi verdi ma contornate di marrone.

Non siete l'unica che vorrebbe essere altrove, vorrei poterle dire.

In ogni caso, le tendo la mano per aiutarla a salire il gradino. Lei rifiuta la mia cortesia, facendo da sola. Forse è un bene, perché i palmi delle mie mani non vogliono proprio smetterla di sudare.

Il Sacerdote si schiarisce la voce, messo a disagio dall'aria carica di tensione.

"Benvenuti", esordisce e dopo di che si lancia sul solito discorso in merito al sacro legame del matrimonio, legame che solo gli Dei possono spezzare.

Lo ascolto a malapena, piuttosto focalizzandomi sulla donna di fronte a me. Mi sforzo di penetrare i suoi muri, ma l'espressione sul suo volto è impassibile.

So bene perché mio padre abbia affrettato gli accordi matrimoniali il più possibile, tanto che mi ritrovo sull'altare con una sconosciuta solo sette giorni dopo il nostro rientro dalla fazione dei demoni. Quello che non capisco è perché il padre della donna abbia accettato un accordo così frettoloso senza storcere il naso.

Dubito che abbia avuto problemi a trovare pretendenti per una bellezza del genere.

"Volete voi David prendere la qui presente Cyra come vostra legittima sposa?"

Cyra. Ecco come si chiamava...

"Lo voglio", mi sforzo di non dare alcuna particolare inflessione al mio tono.

"E giurate di proteggerla e onorarla, finché morte non vi separi?"

"Lo giuro".

"Volete voi Cyra prendere il qui presente David come vostro legittimo sposo?"

La donna esita per qualche istante e si volta in direzione degli ospiti o, in particolare, verso la panca in cui sono seduti suo padre e sua madre, suo fratello e le tre sorelle. Si tratta di un tempo brevissimo, ma lo sguardo impassibile del padre basta a farla voltare di nuovo. "Lo voglio".

Solo allora realizzo che siamo sulla stessa barca, che lei -come me- sta sposando uno sconosciuto contro la sua volontà. Non saremo i primi né gli ultimi a farlo, eppure per la prima volta provo più compassione per lei che per me stesso.

The Other Twin 2 || La Maledizione del CristalloWhere stories live. Discover now