Capitolo 17

Mulai dari awal
                                    

"I giornali stanno rovinando la vita a mia madre. Mio padre sta rovinando la vita a mia madre. Devo tornare a casa, devo stare con lei. Non so per quanto, non ho idea di cosa succederà, so solo che devo starle vicino: è devastata."

Emma restò senza parole per qualche secondo, incapace di realizzare appieno. Poi si gettò su di lui e lo abbracciò stretto a se facendogli poggiare la testa sul suo petto e accarezzandogli i capelli. Lui si sciolse in un pianto disperato e lei lasciò che Mattia si sfogasse. 

Il ragazzo era scosso da tremiti e sussulti, le lacrime scendevano copiose lungo le guance per poi cadere sulla felpa di Emma che le raccoglieva con la stessa pazienza e lo stesso affetto con cui lei continuava ad accarezzarlo. Per un tempo che le parve infinito, Mattia non disse nulla e non si mosse da quella posizione. Non fece altro che piangere. Emma cercava di confortarlo con tocchi gentili e delicati e parole dolci, ma sapeva che nulla di tutto quello sarebbe bastato a colmare la tristezza e il vuoto che l'amico si portava nello stomaco e nella testa. 

"Ti prego non dirlo agli altri..." supplicò lui fra i singhiozzi. 

"Non lo dirò a nessuno, promesso. Non ci pensare adesso."

Lui continuò a piangere e strofinarsi gli occhi e il naso con le mani, ma nulla pareva calmarlo. Doveva essersi temuto dentro quel malessere per così tanto tempo, Emma si commosse nel vederlo tanto vulnerabile, delicato, fragile. Emma continuava ad accarezzargli i capelli e la schiena, eppure nulla stava realmente avendo l'effetto sperato dalla ragazza. Emma gli prese il viso tra le mani: "Guardami, Rae, guarda me. Respira."

Mattia cercò di annuire e ascoltare quel comando, ma i singhiozzi gli smorzarono il fiato nei polmoni e nella gola. 

"Respira piano, con me" disse lei e lui le diede finalmente ascolto. Emma prese a respirare profondamente e lentamente e Mattia tentò di seguire il suo ritmo fino a quando non riuscì a calmarsi. Dopo un po' di silenzio, Emma si alzò e corse a portargli dei fazzoletti e dell'acqua fresca. Aprì la finestra noncurante delle regole che vietavano di fumare nelle stanze. Salì velocemente su una sedia che posizionò al centro della stanza e coprì con dei calzini l'allarme antifumo come era capitato che facesse in precedenza. 

"Bevi un sorso d'acqua. Vuoi andare a sciacquarti un po' il viso?"

Mattia restò in silenzio e fece come lei aveva ordinato. Poi annuì e si allontanò per darsi una sistemata in bagno. Tornò che aveva il viso completamente rosso. Si soffiò il naso un paio di volte prima di palare: "Scusa."

"E di cosa?"

"Di essermi infilato in camera tua e averti pianto addosso. Ti ho bagnato la felpa."

Emma sorrise e gli accarezzò le spalle sedendosi accanto a lui: "Non fa niente, me la ricomprerai" disse e gli strizzò l'occhio. Il biondo accennò un sorriso e si accese una sigaretta sporgendosi fuori dalla finestra. Il gesto istintivo del fumare gli permise anche di regolare il respiro e di evitare affanni. La finì in fretta a causa dello stress molto elevato e della paura di essere scoperti da qualcuno. Si sentì poco più leggero. 

"Non sei obbligato a parlarne, però sappi che se vorrai ti ascolterò e ci sarò sempre. Va bene?"

"Lo so, grazie" rispose lui con un sorriso, poi abbassò lo sguardo e scosse la testa "Non è che ci sia così tanto da raccontare, sono convinto che verrò a sapere di più una volta tornato a casa. La situazione è sempre la stessa, i giornali di gossip seguono mia madre e lei è spaventata e si sente minacciata dai paparazzi e dalle interviste. A mio padre sembra non fregare assolutamente nulla. Gira in macchina con la sua nuova fidanzata e si fa fotografare, ci va a cena, sembra vivere questa nuova... relazione...alla luce del sole. In tv vogliono mia madre. Non hai idea dei soldi che le offrono per le interviste, ma lei è persa, distrutta. Si sente sola e io voglio stare con lei. Devo assolutamente. Spero che non sia così tragica come me la immagino..."

Good Positions IITempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang