"Ho già chiesto" la informò Viola ed Emma ringraziò aspettando con ansia il suo caffè. Il mal di testa si era affievolito molto, la medicina aveva fatto effetto e sperò che Viola avesse ordinato anche qualcosa da mangiare perchè la nausea era scomparsa lasciando il posto a una fame che le creava un buco nello stomaco. 

"Sono devastata" mormorò Emma. 

"Direi che si vede" ridacchiò la mora. Emma le fece un gestaccio fiacco che non fece alto che accrescere il divertimento dell'altra. 

Lei non replicò e Viola le chiese come stesse, "Uno schifo" rispose Emma "stamattina tragedia, adesso meglio."

"Un classico."

"Tu?"

"Io tutto bene, non ho bevuto tanto quanto voi. Mi sono vista con Edo, abbiamo passeggiato e mi ha passato un paio di appunti per gli esami, nulla di che."

Emma tentennò un poco prima di parlare. L'amica aveva impostato il discorso su Edoardo e, da quando si erano fidanzati ufficialmente, non ne avevano mai più parlato sul serio. Da una parte Viola era sicuramente a conoscenza del pensiero di Emma e prevedeva già come avrebbe affrontato l'argomento; dall'altra Emma non aveva mai davvero chiesto come stesse andando tra di loro perchè nemmeno la loro promessa di matrimonio l'avrebbe convinta che finalmente tra loro stesse andando bene. Lo augurava alla sua amica, lo sperava, ma sotto sotto era certa che sarebbe rimasta soltanto una speranza. Con Edoardo aveva parlato più volte e, nonostante quei discorsi gli avessero fatto guadagnare qualche punto in più, ancora non sapeva fidarsi di lui. Era contenta per la sua amica, ma, per quanto si sforzasse, non riusciva ad esserlo completamente. 

Provò in quel momento: "Con Edoardo va tutto bene?" chiese e non le sfuggì l'entusiasmo di Viola a quella domanda. Probabilmente Viola non aspettava altro che uno spiraglio nelle parole di Emma. 

"Benissimo! L'altro giorno siamo andati al mare e abbiamo passeggiato. Abbiamo fatto una specie di pic-nic e lui mi ha regalato i mazzo di fiori."

"Non lo facevo così romantico."

"Lo è eccome! Lo so, non si direbbe, ma è molto dolce e premuroso. Mi tratta come una principessa" mentre parlava le luccicavano gli occhi, sembrava in estasi. 

Nonostante ad Emma passassero davanti agli occhi tutti i momenti in cui Viola piangeva a causa sua, le si scaldò il cuore nel vederla così innamorata. 

"Sono contenta" le sorrise lei. 

Viola scosse la testa con un sorriso: "Non è vero."

"Si, invece!"

"Emma..." la richiamò l'altra e lei capì che era arrivato il momento di una chiacchierata a cuore aperto. 

"Non ce l'ho con lui, sia chiaro. Edoardo è...lui... è sicuramente una brava persona, Vio, non fraintendermi, però so benissimo che ti ha mancato di rispetto, tante volte. Sono contenta per voi se state bene insieme e si vede che ci tenete molto l'una a l'altro, ma non puoi chiedermi di scordarmi di quelle volte in cui ti ho raccolto da terra perchè si comportava male. Ti vedo felice e sono felice per te, penso solo che mi ci vorrà del tempo per fidarmi. Ci ho anche parlato e mi è sembrato serio e convinto, se devo dirla tutta, spero solo che le cose vadano al meglio per tutti. E se proprio ne volgiamo parlare io credo che tu ti sia chiusa molto in questa situazione. Non è un problema, ma ho paura che possa diventarlo."

"Che vuoi dire?"

"Da quanto non stiamo sole a chiacchierare noi due o io, te e Auri? Da quanto è che non facciamo una serata tra amici? Da quando è nata tutta questa situazione tra voi tu ti sei allontanata. Non so se solo da me o anche dagli altri, ma se ti dicessi di non averlo notato e di non esserci rimasta male ti direi una bugia."

"In un certo senso lo capisco, forse hai ragione..." rifletté Viola in un mormorio passandosi una mano sulla fronte come per manifestare disagio "mi sono un po' troppo voluta avvicinare a lui. E così facendo ho trascurato tutti voi, soprattutto voi ragazze. Mi dispiace davvero, non l'ho fatto di proposito...mi fa piacere che tu me lo abbia fatto notare."

"Non è un problema Vio, da un certo punto di vista è stata una fase. Volevo solo dire che mi piacerebbe se ogni tanto ci prendessimo del tempo per noi."

"Hai ragione. Allora sento Auri dopo cena e ci facciamo una bella passeggiata, una serata noi tre" le sorrise l'amica ed Emma ricambiò annuendo, soddisfatta e piacevolmente sorpresa di aver risolto quello che considerava essere il problema tra loro. Emma tirò fuori una sigaretta dal pacchetto nella sua borsa e ne offrì una a Viola. La mora scosse la testa: "Sto cercando di smettere."

Emma annuì e fece per infilarla nel pacchetto, ma poi Viola cambiò idea e la prese per poi accenderla scatenando una risata nell'altra. 

Il loro pomeriggio proseguì lineare e divertente come quelli che passavano insieme ai vecchi tempi. Tornarono in stanza per darsi una rinfrescata e chiesero ad Aurora di unirsi per stare con loro dopo cena. Scoprirono così che la bionda aveva la febbre e annullarono l'uscita con l'idea di rimandarla alla settimana dopo. Emma tornò in stanza e accese la televisione per trovare qualcosa di interessante per lasciarle del tempo per staccare il cervello e rilassarsi. 

Guardò una buona mezz'ora di un talent show spazzatura di cui Emma non conosceva le regole dato che non l'aveva mai visto. Qualcuno bussò alla porta della sua stanza ed Emma sbuffò alzandosi pigramente per dirigersi verso la porta. 

Mattia apparve sulla soglia, con uno zaino in spalla e un sorriso smagliante sulle labbra: "Ciao!"

"Ehi, come va? Vuoi entrare?"

"Si, volevo controllare che stessi bene dopo tutto quello che ti sei bevuta. Mi fa piacere trovarti viva" le sorrise, le lasciò un bacio a stampo sulla guancia e si fece strada per poggiare il suo zaino a terra e buttarsi sul letto. 

"Levati le scarpe, lurido!"

Mattia rise e si tolse le scarpe senza nemmeno curarsi di slacciarle o di usare le mani, poggiò una gamba sull'altra e incrociò le braccia sotto la testa: "Mi prendi la borraccia? Sta nella tasca dello zaino."

"Sissignore..." mormorò Emma con un sorriso. Aprendo lo zaino Emma ci trovò il suo pigiama e lo spazzolino. Dentro di lei fu contenta di sapere che Mattia aveva progettato di dormire da lei e passare una serata tranquilla, ma le mise ansia sapere che avrebbero dovuto dormire insieme nello stesso letto, per di più singolo e decisamente non adatto a dormire con qualcuno. 

"Vuoi fermarti a dormire?" gli chiese con un sorriso allegro mentre gli porgeva la borraccia. Lui bevve un lungo sorso e scosse la testa. 

"Domani devo alzarmi presto" rispose sbuffando. 

Emma si sentì confusa. Era chiaro che Mattia avesse altri programmi. Avrebbe sicuramente dormito da qualcuno, non da lei, ma da qualcuno per forza: non si sarebbe mai portato con se pigiama e spazzolino. Oppure aveva precedentemente dormito con qualcuno. Emma morì dalla voglia di fare domande, ma scelse il silenzio. Lui aveva tutto il diritto di dormire da chiunque volesse e lei non aveva nessun diritto di impicciarsi. Ma la curiosità stava per avere la meglio, prima che potesse chiedere qualcosa, Mattia la invitò a sistemarsi accanto a lui per continuare a guardare lo show. Lui le chiese se lei seguisse abitualmente il programma e lei scosse la testa. 

Mattia iniziò a spiegarle le regole, chi fossero i giudici degli emergenti artisti e la classifica. Le disse che lo conosceva perchè piaceva ad un suo compagno di calcio che gliene aveva parlato e lui ne aveva vista qualche puntata e non gli era dispiaciuto. 

Emma, di quel discorso, non riuscì a seguire nemmeno una parola. Restò concentrata sul pigiama di Mattia e sulla bugia che forse le aveva raccontato. I suoi ragionamenti, via via che si concatenavano nella sua testa, prendevano una piega sempre più assurda. Con un respiro profondo cercò di schiarirsi le idee, ma appena cercò di lasciare al suo amico il beneficio del dubbio e intavolare qualche chiacchiera, Mattia diede una rapida occhiata al suo orologio e si alzò: "Si è già fatto tardi, vado. Ci vediamo in settimana?"

"Se ti va."

"Certo! Notte!" rispose lui con un sorriso, le lasciò un bacio sulla guancia e uscì dalla sua stanza. 

Lei restò sola nel suo letto, i pensieri che vorticavano nella sua testa come un uragano. Poggiò la testa sul cuscino respirando il profumo che Mattia aveva lasciato sul tessuto. Si addormentò con la televisione ancora accesa in sottofondo che le faceva compagnia e sogni contorti.

Good Positions IIWhere stories live. Discover now