Quest'oggi vogliamo raccontarvi una storia. La storia di una donna che non si è mai lasciata scoraggiare da chi le diceva "no, tu non puoi". Una donna determinata, testarda e coraggiosa, a cui dobbiamo tanto.
Stiamo parlando di Elizabeth Blackwell, la prima donna laureata in Medicina della storia moderna.
Il 3 febbraio del 1821 Elizabeth nasce a Bristol, per poi trasferirsi negli Stati Uniti insieme alla sua famiglia. A soli diciassette anni perde il padre, un duro colpo che la costringe a trasferirsi nel Kenthuky per fare l'insegnante.
Col tempo, i suoi fratelli e le sue sorelle si assestano economicamente e lei può dedicarsi a quella che si rivelerà la sua vocazione: lo studio della Medicina, suggeritole da un'amica ammalata.
Inizia a chiedere in giro e i medici del luogo le dicono tutti che, poiché è una donna, non verrà mai ammessa agli studi di medicina.
Inizia la battaglia personale di Elizabeth, che continua a insegnare in varie parti d'America senza smettere di lottare per il suo sogno, finché, il 20 ottobre 1847, non viene ammessa al Genevra Medical Ospital di New York: l'unica donna in un ambiente totalmente maschile.
Si laurea il 23 gennaio del 1849 con tutta la stima dei suoi colleghi e professori, studia per altri due anni in Europa e nel 1851 torna a New York per lavorare nell'ospedale dell'università.
Nel 1854 apre, insieme alla sorella Emily, anche lei laureatasi dopo Elizabeth, il suo primo ospedale e college femminile: The New York Infirmary for Women and Children.
Nel 1869 ottiene una cattedra di ginecologia alla London School of Medicine for Women e scrive un saggio di educazione sessuale per prevenire il diffondersi delle malattie veneree, destando scandalo e sgomento per il fatto che una donna parlasse di simili tabù nell'Inghilterra ottocentesca.
Elizabeth morirà il 31 maggio 1910 in Scozia, lasciando alle donne, alla medicina e al mondo in generale un grande esempio di coraggio e determinazione.
Grazie, Elisabeth.
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Storie... d'Amore
RandomUna raccolta di storie scritte a mille mani, per raccontare l'amore in ogni sua forma e in ogni suo principio. Un po' nostre, un po' vostre, perché l'amore ha tutte le voci del mondo. Vorreste prendere parte anche voi alla stesura? Scriveteci, la no...