Unconditionally

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Oggi abbiamo il piacere di ospitare DavidRas, che ci ha regalato un racconto a tema LGBT+. Siamo davvero felici di condividerlo con voi!

Il sole era tramontato già da un po', l'aria si era fatta appena più frizzantina, ponendo fine all'estenuante caldo che aveva fatto da padrone per tutto il giorno

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Il sole era tramontato già da un po', l'aria si era fatta appena più frizzantina, ponendo fine all'estenuante caldo che aveva fatto da padrone per tutto il giorno.
Luigi, esausto, rientrò a casa da lavoro, abbandonando il borsone della palestra vicino all'appendiabiti che si trovava nell'ingresso e si diresse direttamente al frigorifero, in cucina. Una volta aperto, agguantò una lattina di birra, di quelle che era ormai abituato a comprare al discount per riuscire a rientrare nelle spese mensili pur continuando a togliersi qualche sfizio.

Aveva imparato presto che ci si doveva accontentare nel concedersi sfizi a fronte di decine di responsabilità e lui lo faceva, senza mai battere ciglia, senza mai un pentimento.

Non era una cosa che gli pesava davvero, si trovava a pensarci soprattutto in serate come quella, dove finiva per incassare tutta la sfortuna che si poteva accumulare in un solo giorno: l'auto dal meccanico, le bollette a straripare nella cassetta della posta, il datore di lavoro che annunciava un ridimensionamento del personale. Sua madre che gli telefonava proponendogli l'ennesimo appuntamento al buio con la figlia di una sua carissima amica.

Luigi sbuffò. Non aveva bisogno di una compagna. La sua vita era strapiena di casini già per conto suo e, nonostante avesse compiuto trentatré anni da poco più di un paio di mesi, non sentiva la mancanza di una qualche stabilità tutta correlata a una relazione.

Mettere nel conto un possibile corteggiamento, uscite in pizzeria – che neanche poteva permettersi – e regali e attenzioni da riservare a una persona per non farla sentire trascurata,  erano tutte cose che gli sembravano indispensabili a sedici anni, ma non più nella sua vita di adulto.

Paradossalmente, nonostante tutti i casini, era felice e per davvero, anche quando si trovava a rincasare dopo una giornata come quella.

Finì di bere e buttò la lattina nel cestino dell'immondizia.

"Qualcuno potrebbe persino convincersi che fai così perché non hai ancora superato la rottura con la tua ex" si disse, accompagnando quei pensieri con un sorriso triste.

Recuperò il borsone e si recò in bagno; svuotò il contenuto dentro la lavatrice e avviò il lavaggio mentre iniziava a spogliarsi, per poi infilarsi sotto la doccia.

Si strofinò la cute con eccessiva irruenza, mentre l'acqua calda scorreva lungo il suo corpo, sciogliendogli i muscoli e trascinandosi dietro tutta la tensione che aveva accumulato nelle ore precedenti. Uscì dalla doccia, si asciugò malamente e legò lo stesso asciugamano intorno alla vita.

Qualcuno bussò alla porta del bagno facendogli alzare gli occhi al soffitto.

"Due bagni, ci vogliono due dannati bagni in questa casa!" pensò, così come gli era capitato spesso di rimuginare da quando Christian era diventato un adolescente.

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