Capitolo dieci

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In un battito di ciglia, le temperature si abbassarono notevolmente e ottobre arrivò portando con sé l'autunno. Ogni giorno che passava, erano sempre di più gli studenti che andavano in giro con la sciarpa della propria Casa attorno al collo. Le foglie degli alberi si erano tinte di rosso e di arancione, anche se erano poche quelle che erano rimaste attaccate ai rami degli alberi. Con l'arrivo di ottobre, si era avvicinato anche il giorno di Halloween, così la la Sala Grande era stata decorata a tema. La sala era stata riempita di zucche con un sorriso inquietante intagliato sopra e ogni tanto, dal soffitto si staccavano alcuni pipistrelli che sorvolavano i tavoli. Erano del tutto innocui, ma alcuni studenti si spaventavano quando i pipistrelli volavano troppo vicini a loro.

Adeline andava agli allenamenti di Quidditch tre volte a settimana, il lunedì, il mercoledì e il venerdì. La prossima partita in cui avrebbe giocato Serpeverde sarebbe stata a gennaio dato che prima dovevano gareggiare Tassorosso e Grifondoro e poi Corvonero e Tassorosso. La prima partita in cui avrebbe giocato Adeline sarebbe stata contro i Corvonero. Mancava un sacco di tempo, eppure gli sembrava così poco ed era già molto emozionata. Arrivava alla fine della giornata col pensiero di vincere quella partita. Non c'era giorno in cui non ci pensasse.

In quel momento Adeline era al Lago Nero, seduta ai piedi di una quercia in un freddo pomeriggio di un normale sabato. Indossava un paio di guanti neri, il mantello pesante e la sciarpa bianca e verde smeraldo dei Serpeverde. Una leggera brezza le scompigliava i capelli mentre si prendeva una pausa dal libro che stava leggendo per guardare la liscia superfice del lago. Era un posto così bello, soprattutto in autunno, con le foglie colorate degli alberi a rendere ancora più bello il paesaggio. Adeline tornò a leggere il suo libro. Era quello di Leo Blackwood, ovviamente. Ultimamente si stava esercitando di più con la magia antica e molti incantesimi complessi le erano riusciti senza troppe difficoltà.

La materializzazione per coloro che hanno il controllo della magia antica è molto più facile e molto più sicura. Molti credono che materializzarsi sia complicato, ma in realtà è molto più semplice di quel che sembri. Tutto ciò da fare è tenere a mente la destinazione che si vuole raggiungerla e visualizzarla vividamente nella propria mente. L'incantesimo riuscirà solo se la determinazione e la decisione di chi lo usa sarà sufficiente. Infatti, la chiave del successo nella materializzazione è crederci con ogni fibra del proprio corpo. 

*

Il giorno di Halloween portò con sé un sacco di tragedie, poco ma sicuro. Quel giorno Adeline aveva Difesa Contro le Arti Oscure all'ultima ora e il professor Elgreen passò tutta l'ora a spiegare la parte teorica sui lupi mannari. Adeline ebbe il sospetto che a Remus non piacque molto quella lezione, ma né lei né i suoi amici fecero commenti al riguardo. Dopo la lezione aveva gli allenamenti, così il gruppo si divise. Adeline andò verso il campo di Quidditch e gli altri verso la sala comune di Grifondoro. Mentre camminava, Adeline stava cercando la sua bacchetta all'interno della borsa quando notò un piccolo bigliettino di pergamena che era stato infilato nella sua borsa. La ragazza si guardò intorno, ma non vide nessuno. Decise di leggerlo.

Vai al confine della Foresta Proibita, ti aspetto lì alle 14:20.

Era decisamente sospetto, poco ma sicuro. Adeline sospettava che il biglietto fosse di suo fratello, che (come al solito) voleva farle uno scherzo da idioti. Mancava poco all'orario prestabilito e avrebbe avuto tutto il tempo anche per andare al campo. Dopo un piccolo attimo di riflessione, Adeline decise di andare al confine con la Foresta Proibita. La curiosità era sempre stata uno dei suoi più grandi difetti, ma lei non credeva di certo che sarebbe successo ciò che invece successe.

Una volta arrivata non vide nessuno in giro, il che era decisamente strano dato che le 14:20 erano passate da pochi minuti. Adeline guardò verso la foresta. Nonostante fosse giorno, aveva comunque un aspetto sinistro e un po' inquietante. Le foglie non erano ancora cadute nella Foresta Proibita ed erano talmente fitte che la luce faceva fatica a entrare. Non era decisamente il posto più accogliente che aveva visto. Passò un altro minuto e non arrivò nessuno. Poi però, Adeline sentì la mano di qualcuno posarsi sulla sua spalla.

I should hate you, Regulus Black, but I love you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora