Capitolo nove

148 5 0
                                    

Adeline fece roteale la sfera di magia antica che aveva tra le mani con molta cura. Erano passati pochi giorni dalla lezione sull'Incanto Patronus con Regulus, ed Adeline aveva iniziato a esercitarsi con la magia antica nella biblioteca della Stanza delle Necessità. Ovviamente, per farlo aveva dovuto andare avanti con il libro di Leo Blackwood. Non era così difficile, bastava concentrarsi e incanalare l'energia. Era una bella sensazione, in effetti. Le dita di Adeline formicolavano in modo piacevole quando usava la magia antica. E la sua mente sembra svuotarsi. La faceva sentire incredibilmente bene. Quel giorno, come sempre, era andata nella Stanza delle Necessità per allenarsi con la magia dopo le lezioni e aveva notato che la stanza era cambiata. Adesso era totalmente identica a quella che aveva visto nel sogno: in un angolo c'erano i manichini e al posto delle poltrone c'era un lungo divano. Dettaglio insignificante, ma Adeline non lo ignorò. Aveva imparato a non lasciare nulla al caso.

Per quanto riguardava l'argomento Quidditch, ne aveva parlato con i suoi amici. Tutti avevano detto la stessa identica cosa: era una buona idea. Adeline era molto brava nel volo e sapeva a memoria tutte le regole, i falli e le mosse del Quidditch. Così, due giorni prima del provino per il ruolo da Cacciatrice, Adeline scrisse il suo nome sulla lista dei partecipanti. C'erano altri due concorrenti per il suo stesso ruolo, più altri cinque per il ruolo di Battitore. Lei sarebbe stata l'unica ragazza a fare il provino. E se fosse stata presa, sarebbe stata anche l'unica ragazza della squadra. A quanto pare tra le ragazze di Serpeverde lo sport non era in cima alla lista delle cose importanti di cui preoccuparsi. James le aveva detto in cosa consisteva il provino. Si trattava di una sorta di partita di Quidditch insieme alla squadra di Tassorosso, in modo che quel giorno si sarebbero trovati i sostituti per entrambe le Case. I Cacciatori di Serpeverde, essendo tre in totale, avrebbero fatto il provino nella stessa partita, mentre per i Battitori ci sarebbero state più partite. Adeline avrebbe dovuto restare sull'attenti e cercare di collaborare il meno possibile con gli altri partecipanti al provino.

Adeline aspettò con ansia quel giorno. Il provino sarebbe iniziato poco dopo il pranzo e lei era talmente emozionata e allo stesso tempo agitata che si sentiva lo stomaco sottosopra. Nonostante le sue preoccupazioni, la rincuorava parecchio sapere che sugli spalti ci sarebbero stati suo fratello e i suoi amici a fare il tifo per lei. A pranzo Adeline mangiò poco e niente, poi corse subito verso il campo di Quidditch ed entrò negli spogliatoi femminili di Serpeverde per mettersi l'uniforme da Quidditch. L'uniforme non era sua, era un uniforme di seconda mano che avrebbe usato durante il provino. Per ottenerne una vera, sarebbe dovuta entrare in squadra. Lasciò la bacchetta lì, tanto non le sarebbe servita. Ai giocatori non era permesso usare la magia durante le partite. Uniforme messa e Nimbus 1700 alla mano, Adeline uscì dallo spogliatoio e andò in campo.

La squadra di Tassorosso era sulla parte destra, quella di Serpeverde su quella sinistra. Gli spalti, che di solito erano pieni zeppi di persone, adesso erano occupati da più o meno quaranta studenti che guardavano i loro amici giocare. E lo sguardo di Adeline cadde subito su quattro ragazzi di Grifondoro che la stavano salutando con la mano. James, Sirius, Remus e Peter erano sulla tribuna più alta a guardarla con un sorriso sul volto. Anche lei gli sorrise, poi li salutò con un cenno del capo. Stava indossando dei guanti neri senza dita, ma avrebbe voluto toglierseli perché le mani le stavano sudando da quanto era nervosa e la stoffa si stava attaccando alla sua pelle. Adeline si guardò intorno. Praticamente tutta la squadra di Serpeverde la stava guardando come se fosse una cosa inaudita vedere una ragazza partecipare ai provini, mentre i ragazzi che erano lì per il ruolo di Cacciatore facevano lo stesso a qualche metro di distanza dall'altro gruppo. La squadra di Tassorosso invece aveva più ragazze che ragazzi e per un momento Adeline si pentì di essere venuta.

Qualcuno le diede una leggera gomitata sul braccio per attirare la sua attenzione. "Tutto ok?" lei si voltò per vedere di chi si trattasse.

"Sì, certo." rispose Adeline. "Sono solo un po' nervosa." ammise subito dopo.

I should hate you, Regulus Black, but I love you.Where stories live. Discover now