16. Incinta

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*Buon sabato*

Questo è un capitolo più dolce, ci voleva dopo tanti capitoli pieni di colpi di scena e cuori spezzati. Adesso, dopo quanto leggerete, dobbiamo attendere la reazione di Helena, ehehehe, capirete perché! 

Spero vi piaccia questo nuovo capitolo, con tutto il cuore. Grazie per essere qui, per supportarmi con il vostro affetto, vicinanza. Grazie per le vostre stelline , i vostri commenti <3 sempre graditi, sempre apprezzati, sempre motivo di gioia e mi aiutano davvero tanto, credetemi <3 

Al prossimo capitolo, 

Un bacione grandissimo...


*****

Hope Rivera


Ero incinta.

Dentro di me c'era una vita che cresceva, si nutriva, innocente, pura, dolce...femmina o maschio, non m'importava, era una vita.

Una vita che non aveva alcuna colpa.

Eppure, mi ronzava in testa l'idea di...non essere abbastanza per...

No, come potevo farlo?

I sensi di colpa mi avrebbero schiacciato, annientato. No, era fuori discussione! Questa vita non poteva pagare per rendere la mia vita più facile, ero io ad aver sbagliato.

Avevo una certa età per capire che un rapporto non protetto poteva condurre a questo...

E già amavo questa piccola nocciolina che stava crescendo dentro di me, perché ero sicura che fosse una femmina.

Mi portai una mano al basso ventre, ticchettando con le dita appena sotto il mio ombelico: "Tranquilla nocciolina, non ti farò del male..." sussurrai nel buio, tra le lacrime, mentre ero distesa sul mio letto.

Era notte fonda, e non riuscivo a chiudere occhio. Avevo così tanta paura e mi sentivo così tanto sola...

Non avevo nessuno con cui confidarmi, Rosy era una collega e non volevo guastare il nostro rapporto, c'era della semplice amicizia, sì, finalmente, ma ero anche il suo capo...questo, non le permetteva di essere sincera con me del tutto, al cento per cento.

"Credo di sapere chi sia tuo padre, almeno spero..." ammisi, deglutendo alla nocciolina. "...ma per saperlo con maggiore certezza dovrei fare dei calcoli che mi rifiuto categoricamente di affrontare, almeno per il momento. Una parte di me, vorrebbe che tuo padre fosse Jeremy, sarebbe tutto più semplice, facile, mentre l'altra parte di me, quella più remota, nascosta, sente che una parte di te appartiene a Ray Rivera..."

E quello...mi spaventa da morire, amore piccolo!

"Cosa sto combinando, nocciolina?" sospirai distrutta, singhiozzando sotto le lenzuola. "Io ho perso il controllo di tutto, cosa devo fare? Dio, aiutami...aiutami tu, è tutto un grande caos! Cosa devo fare? Amo già questa vita che cresce dentro di me, sarò una brava madre? Lei mi amerà? E se fosse un lui? E se dovesse accadermi qualcosa..."

Prima di tutto, dovevo andare da un ginecologo, avrei dovuto prendere un appuntamento il più presto possibile.

Lo schermo del mio iPhone s'illuminò proprio in quell'istante, facendomi sussultare e distrarre dalla mia preghiera.

Quell'invito per un caffè è ancora valido?

Ray.

Solo lui. Sempre lui.

Conosci il mio cuoreWhere stories live. Discover now