Prologo. C'era una volta

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Per tutte le persone che credono nel destino ma continuano a scegliere: un giorno arriverete esattamente nel punto a cui eravate destinate. Nel frattempo, io aspetterò con voi.

C'era una volta un regno fatto di cenere e tenebre.
Era un regno vasto come mille mari le cui acque erano così profonde che era impossibile scorgere il loro fondale, come mille cieli che si innalzavano così in alto che era impossibile scorgere la fine del loro orizzonte.
Non vi era nessuno in quel regno.
La cenere si alzava e si abbassava in lenti cerchi che non erano mossi dal respiro di nessuno, ma solo il vento mostrava la sua presenza.
C'era una volta, in un regno fatto di cenere e tenebre, una stella che brillava.
Brillava costante, irrompente, accecante.
Era come se avesse la pretesa di illuminare quel luogo così tetro e oscuro, la pretesa di renderlo qualcosa di migliore.
Era l'unica cosa che si vedesse in quelle lande scure.
C'erano giorni in cui la stella brillava di più, altri in cui brillava meno perchè si sa che l'oscurità combatte e lotta perchè sia lei a vincere, perchè sia lei ad occupare tutto ciò che la circonda.
Ma la stella non smetteva mai di brillare almeno un po', nemmeno per un giorno, nemmeno per un istante.
Finchè un giorno non esplose.
Inondò la notte più oscura con la luce più brillante e poi si spense.
Per sempre.
O, per lo meno, così parve all'inizio.
Passò quella che potè benissimo essere un'intera eternità oppure qualche breve e fugace istante e poi accadde qualcosa.
C'era una volta in un regno fatto di cenere e tenebre una stella che brillava e che, all'improvviso, smise di farlo, finchè al suo posto non comparvero due luci.
Erano meno brillanti della stella che le aveva originate, però brillavano, si mostravano, cercavano di esistere.
Lottavano per esistere insieme.
O, per lo meno, così parve all'inizio.
C'erano una volta due luci che caddero di una caduta infinita in un regno che non era più fatto di cenere e tenebre, ma era un regno dove la vita esisteva ed era qualcosa di mai visto prima.
Era un regno talmente vasto, come mille mari così azzurri e verdi quando la luce del sole li colpiva e li illuminava, come mille cieli così chiari e celesti che parevano un orizzonte che non aveva fine perchè nessuno avrebbe voluto che una tale bellezza terminasse.
Quelle due luci nate da un'unica stella, però, si persero.
Nessuno sapeva dire come fosse successo o quale fosse stato il motivo, se poi ce n'era stato uno.
Nessuno sapeva quasi della loro esistenza, a dir la verità.
Le cose più belle, dopotutto, sono quelle che passano di più inosservate, che si trovano nelle ombre dei cuori, negli angoli e negli anfranti più nascosti delle anime.
Le due luci che un tempo erano inseparabili ora erano separate.
Entrarono nelle creature che abitavano quel nuovo regno, gli umani, ma mai nella stessa epoca.
Quando una delle due luci era presente nell'anima di un essere umano, l'altra non vi era, solo per comparire nella generazione dopo, solo quando la gemella fosse scomparsa di nuovo.
Era come se si cercassero nell'intercedere incessante dei secoli, nel continuo divenire della realtà che pareva correre, andando sempre più veloci.
Era come se si cercassero, ma non riuscissero a trovarsi.
Eppure il loro destino era ritrovarsi.
Un giorno, che fosse all'alba del mondo o al suo tramonto, le due luci si sarebbero ritrovate in due esseri umani che sarebbero vissuti nella stessa epoca, nello stesso posto, con la stessa anima e lo stesso cuore.
E, allora, l'ordine si sarebbe ristabilito.
E, allora, la stella sarebbe tornata a brillare della sua originale luce.
E, allora, loro due si sarebbero amati.

Treacherous Where stories live. Discover now