Capitolo 49

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Grazie.
Soltanto per il momento
in cui mi hai fatto credere
di esistere.

Nik's pov

Sto comprando la frutta al supermercato. So che non dovrei uscire di casa, ma il negozio si trova solo a due passi da casa mia, talmente vicino che i poliziotti hanno deciso di lasciarmi andare senza scorta.
E sono armato. Più o meno. In realtà ho solo un coltellino svizzero in tasca, ma serve lo stesso a farmi sentire più sicuro.
Peso le arance e mi dirigo verso la cassa, quando qualcosa attira il mio sguardo: una confezione di cioccolatini al latte spicca con il suo incarto rosso tra gli altri dolciumi.
Forse dovrei prenderla, a casa mia ultimamente c'è un'atmosfera orribile, piena di ansia e paura. Del cioccolato può solo farci bene.

Pago le arance e il cioccolato e saluto la cassiera con un sorriso forzato.
E' passata una settimana da quando c'è stato quel temporale e Alyssa è venuta a casa mia, e ora il cielo è terso e sereno.
Fa abbastanza caldo e nell'aria si sente il dolce cinguettio dei passerotti che festeggiano l'avvicinarsi dell'estate. Il mio sorriso si fa un po' meno falso, mentre respiro l'aria fresca e profumata di primavera. Forse le cose un giorno andranno meglio.
Provo un po' di speranza.
Poi sorrido davvero. Le cose andranno meglio di sicuro, mi basta solo superare questo periodo.

Appena arriverò a casa chiamerò Alyssa e mi scuserò con lei. Le dirò che ho capito che cercando di ferire me stesso ho ferito di più lei, e che non voglio essere perdonato, ma solo che lei sia felice con Sepherd.
Poi romperò con Florence e smetterò finalmente di punirmi per qualcosa che non avrei potuto evitare.
Andrò avanti e cercherò di dimenticare tutta questa merda, sarò libero.

Sono così perso nei miei pensieri che non mi accorgo subito del rumore. Un leggero schiocco, come se fosse caduta una bicicletta, seguito da un ronzio intenso, che ovatta tutto il mondo circostante. Mi volto con le sopracciglia aggrottate, eppure non vedo nessuno in strada. Me lo sarò immaginato, però il ronzio continua ad assordarmi sempre più forte.
Quando abbasso lo sguardo sulla scatola di cioccolatini però noto delle piccole macchioline rosse più scure. Che strano, ero convinto che la confezione fosse di un'unica tonalità scarlatta, senza questa texture cremisi.

All'improvviso mi cedono le gambe e mi ritrovo piegato in due sul marciapiede, ma capisco quello che è successo solo quando mi passo una mano sul petto e la ritrovo imbrattata di sangue. Eppure non sento niente, tranne che questo ronzio.
Il sacchetto con le arance si apre, facendo rotolare frutti da tutte le parte.
Cerco stupidamente di allungare un braccio per recuperarle, come se il problema adesso fossero le arance.
Poi diventa tutto nero. L'unica cosa che noto prima di perdere conoscenza è la scatola di cioccolatini rossa, quella che mi aveva messo tanto di buon umore, macchiata del mio sangue.
E poi comincia il dolore.

Ciao a tutti! Ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine di questa storia e se avete notato i capitoli sono molto più corti rispetto ai precedenti. Lo so che magari può essere fastidioso non avere subito il seguito e aver così poco da leggere, però penso che sia meglio così per non fare confusione con tutti i cambi di pov che sono importantissimi. Voi che ne pensate?

E le stelle ci invidierannoWhere stories live. Discover now