Capitolo 34

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I know that I'm not alone,
but I feel a stranger
in a world of changes

(So di non essere sola,
ma mi sento una sconosciuta
in un mondo di cambiamenti)

Alyssa's pov

Sento il campanello squillare, un suono forte e deciso che mi rimbomba nelle orecchie mentre mi precipito ad aprire la porta.
Finalmente Dorian è arrivato! Lo sapevo che non mi avrebbe dato buca, lo sapevo, anche se per un attimo ho seriamente temuto il contrario.
<<Ce ne hai messo di tempo!>> Esclamo spalancando la porta, ma il sorriso mi muore sulle labbra.
Non è Dorian la persona di fronte a me sull'uscio di una casa che è un tempo era abitata da cinque persone, non da quattro...
Non riesco a crederci e per un momento penso di avere un'allucinazione, dovuta... non so, magari ad un'intossicazione alimentare? Lo sapevo che non dovevo mangiare tutte quelle uova fritte a pranzo, probabilmente erano scadute.
O meglio, devono essere scadute, perché altrimenti la persona che mi sorride debolmente è davvero lei. Un fantasma del passato tornato dopo essere scappato via nella notte. Un fantasma che ho cercato di dimenticare, e che ero anche riuscita ad escludere dai miei pensieri, almeno fino ad oggi.

<<Ciao Alyssa! Posso entrare?>> Mi chiede una perfetta copia di me stessa. Tutto in noi è uguale, gli occhi verdi come smeraldi, i lineamenti dolci, i capelli castano scuro e le labbra piene con gli angoli rivolti all'insù.
<<Chantal...>> Riesco a dire mentre scruto la mia gemella, come se fosse un miraggio pronto a scomparire da un momento all'altro.
<<Sì, sono io. Fred mi ha... è una storia lunga.>>
<<Oh, vieni dentro, parliamo sedute in cucina.>> Dico spostandomi per lasciarla entrare.
Non vedo Chantal da un anno, quando entrambe non eravamo altro che sedicenni affascinate dall'idea dell'amore. Ma se la persona alla quale io ho affidato il mio cuore me lo ha spezzato senza nessun riguardo, l'innamorato di Chantal se l'è portata via.

Una sera lei era a casa, a mangiare la pizza e a guardare un film su Netflix, la mattina dopo non c'era più.
Sparita.
Nel nulla.
Con solo un biglietto attaccato sul frigorifero grazie ad una calamita.

Sono scappata perché non ne posso più di questa famiglia, con tutte le sue stupide regole.
Io ho trovato l'amore, la mia anima gemella, chi mi rende felice e mi tratta come merito di essere trattata: come una regina.
Non venite a cercarmi, ho sedici anni e posso vivere da sola, inoltre Fred ha vent'anni e saprà guadagnare per entrambi.
Non mi mancherete. Né tu mamma, con la tua indifferenza del cazzo, né tu papà, menefreghista come mamma. Alyssa, tu non sei da meno, la gemella difettosa, quella uscita male. Lo sai che sei patetica con quel tuo cuore spezzato e la mania di apparire sempre al meglio? Sai che non ce la farai, perché stai solo cercando di imitare me? Quindi cresci e smettila di crederti originale perché prendi a pugni un sacco da boxe.
In quanto a te, Thomas, tu mi mancherai un sacco. Ti voglio bene fratellino, e un giorno verrò a portarti via da questa gabbia di matti che è casa nostra.

Chantal

Una notte è scappata con Fred, un ventenne dallo sguardo perso nel vuoto che a me ha sempre ricordato un pesce lesso. Eppure lei diceva che si trattava di amore vero e in fondo in fondo, non mi è dispiaciuto quando se n'è andata.
Non mi è dispiaciuto quando ho smesso di sentirmi l'ombra di una ragazza popolare che raggiungeva sempre il massimo in tutto. So di essere stata una persona meschina, a non chiamarla neanche una volta, solo per vedere se fosse viva o se stesse bene.
So anche che è stato in quel momento, quando Chantal se n'è andata, che la nostra famiglia ha subito il colpo peggiore. Mio padre a cominciato a bere per questo, perché Chantal era la piccola beniamina di casa, la figlia che riceveva più attenzione e più amore da due genitori che affetto non lo sapevano dare.

E le stelle ci invidierannoWhere stories live. Discover now