Si rese conto che forse poteva essere esagerato acconciarsi e preoccuparsi così tanto per un caffè con Mattia, ma non gliene importava poiché ci teneva a rivederlo e sapeva che avrebbe anche dovuto accertarsi che fosse tutto apposto e che lui non ce l'avesse con lei.  A fine mese Emma avrebbe festeggiato il suo compleanno e contava di invitarlo, anzi, contava che lui la aiutasse ad organizzarlo come al solito. 

Arrivò al luogo stabilito con anticipo, però non gli scrisse nulla e semplicemente aspetto seduta al tavolino con lo scopo di tenere il posto.  

Mattia arrivò puntuale e si avvicinò a lei alle spalle per farle uno scherzo. Emma trasalì, si accorse di lui e lo insultò mentre lui rideva. 

"Congratulazioni per questa sessione" disse subito lui "sono contento che puoi partecipare al progetto di quel professore. Non ho presente chi sia però mi sembra una bella opportunità."

"Non insegna qua" spiegò meglio Emma "è sicuramente una bella opportunità. Spero davvero che mi prendano."

"Si, vedrai! Sei brava." 

Dopo seguì un silenzio lungo e teso. Emma si chiuse nelle sue spalle perché non sapeva come impostare la conversazione per arrivare a comprendere quale fosse il motivo della sua scelta nello studiare con Aurora. Non che ci fosse nulla di male, ma Emma era dispiaciuta e interessata a capire perchè lui non volesse studiare più con lei. Prese a pensare e ripensare scervellandosi per capire quale fosse un modo non sospetto per chiederlo, ma mentre era presa dai suoi ragionamenti contorti Mattia prese parola con un sorriso. 

"Che fai mercoledì?" chiese lui. 

Emma inarcò le sopracciglia confusa: "Che ne so. Che c'è da fare?"

"San Valentino" rispose Mattia ed Emma ridacchiò.

"Te che fai?"

"Io niente. Tu?" 

"Niente, te l'ho detto" poi lei scosse la testa "vuoi chiedermi un appuntamento romantico con una cenetta a lume di candela?" continuò sarcastica. 

"Ovviamente no!" rispose subito lui arricciando il naso "però non sarebbe male prenderci una pizza. Così non soffriamo la solitudine."

Emma non riuscì a trattenere una battutaccia: "Non hai nessuna da portare fuori? Controlla meglio la tua lista."

Mattia rise e scosse la testa negando: "Io volevo solo salvarti da una serata in cui piangeresti e andresti a dormire con gli occhi rossi e il naso che cola. Ma se questo programma ti piace di più chiedo ad Auri così salvo lei."

Emma si irrigidì: "Da quando fai l'eroe? Lascia perdere quella povera ragazza, ti subisco io."

Mattia si sporse verso di lei guardandola come un predatore guarda la sua preda prima di sbranarla, con tutta la consapevolezza di vincere la caccia: "Mercoledì fatti trovare pronta alla fontana. Poi ti passo l'orario appena scelgo il posto. Puntuale."

"Sei tu quello che arriva in ritardo" puntualizzò lei con un sorriso. 

"Mettiti qualcosa di pazzesco."

"Vuoi scegliermi anche la biancheria?"

Mattia le strizzò l'occhio, lasciò cadere il discorso senza rispondere. 


E così Emma si ritrovò ad ammirarsi davanti allo specchio, fiera e soddisfatta dell'opera che era appena riuscita a compiere su se stessa. Aveva sistemato i capelli al meglio, lavandoli, coprendoli di profumo per poi renderli lisci con la piega. Aveva indossato un vestito nero che Emma sfoderava nelle occasioni speciali: era firmato, elegante, lussuoso e grintoso esattamente come lei. Era un abito corto e aderente che fasciava tutte le sue forme. Davanti era casto e semplice, sul retro aveva una profonda scollatura che arrivava fino alla fine della schiena. Si allacciava sul collo con una catenina d'argento che correva per tutta la lunghezza dello spacco nel tessuto poggiandosi sulla pelle nuda. Non indossò le sue solite calze a rete, preferì depilasi con cura e idratare le gambe con della crema profumata. Ai piedi un paio di tacchi semplici in finta pelle nera e lucida. Infilò il telefono nella borsetta griffata dopo aver impostato il silenzioso sapendo che non ne avrebbe avuto bisogno poiché non aveva parlato a nessuno di quell'appuntamento. All'orario che aveva stabilito con Mattia indossò il suo cappotto nero e scese per recarsi alla fontana. Mattia era già li. 

Good Positions IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora