12 ~ ANGELI E DEMONI: UN TERRITORIO CONDIVISO ~

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"Non eravamo due metà ma due persone piene, per questo incompatibili per stare insieme."

— È passata una settimana, Shane. Non puoi continuare di questo passo. — Commentò il ribelle passandosi una mano sul viso, come per volersi svegliare dal torpore del sonno da cui si era appena riscosso. Si era svegliato perché per l'ennesima volta il suo compagno di stanza era corso in bagno all'alba con la necessità di sboccare probabilmente. Lex non riusciva a capire perché quel dannatissimo angelo bianco non riuscisse a dormire bene da quando avevano messo piede nei Mondi di Mezzo. Diceva che lo infastidiva il tanfo di zolfo che impregnava l'aria, che gli metteva in subbuglio lo stomaco. Vomitava in continuazione, era un vero strazio. A stento mangiava e aveva l'aspetto di uno straccio. L'accampamento che avevano tirato su era ben attrezzato, ma le camere erano comunque da condividere. Avevano occupato la base militare costruita durante le guerre dei secoli precedenti. Era pressoché attrezzata di qualsiasi cosa fosse utile e forniva un riparo adeguato sia dalle intemperie che dai nemici. Ogni ala dell'accampamento costituiva un alloggio, vi erano stanze enormi con decine di letti singoli, una cucina, servizi igienici e qualsiasi cosa utile come l'infermeria o addirittura una libreria piena di tomi su storia, armi, medicina e scienze. C'era addirittura una sala comune progettata a mo' di salone, collegata direttamente alla fornitissima armeria. Niente di lussuoso certo, ma gradevolmente accettabile. Era decisamente comodo avere a portata di mano tutte le armi esistenti utilizzabili manualmente e tutto il necessario per qualsiasi pozione o incantesimo si volesse realizzare, sebbene Lex faticasse a staccarsi dalle sue forniture personali che si portava perennemente dietro.

— Oggi sto meglio. — Si difese Shane uscendo dal bagno con un asciugamano in spalla, mettendosi subito dopo a preparare il necessario per andare in ricognizione. Guardandolo fare, Lex si ricordò che quel giorno sarebbero dovuti partire in perlustrazione per le terre Desolate, non senza dedicare prima un quarto d'ora alla colazione. A Lillian, Alexander, Xavier e Grethe erano state assegnate le Terre Basse, mentre Viktor e Ingrid avrebbero raggiunto la Valle dello Strond. Lex pensò con rammarico a Viktor e alla sua compagna di squadra; apparentemente quei due non riuscivano proprio a capirsi. Viktor gli aveva confidato che avevano trascorso tutto il viaggio a discutere sul da farsi. Ingrid era proprio il tipo di persona con cui Lex non sarebbe andato d'accordo a priori. Probabilmente l'unica cosa positiva che poteva vantare quella ragazza era la sua bellezza esteriore, perché a livello di personalità avrebbe potuto gareggiare col riccio per il titolo di peggior carattere. La rossa se ne stava sempre sulle sue, ancora non aveva nemmeno accettato di condividere l'incarico con dei ribelli forse. Se non era così, almeno questo era ciò che traspariva dai suoi atteggiamenti denigratori nei confronti dei quattro angeli dalle ali nere. Sembrava essere perennemente irritata, oltretutto, e aveva la mania di voler fare sempre di testa propria. Lex sentiva che i suoi modi assomigliassero parecchio ai propri e pensava che gli dispiacesse per Viktor, così come un po' gli dispiaceva per Shane. Tuttavia, era chiaro che tra i quattro ribelli solo Viktor sarebbe stato in grado di gestire una personalità come quella della rossa. La sua calma e accondiscendenza, così come la sua tendenza a trovare sempre soluzioni convenienti per ambo le parti, gli rendeva più semplice accettare anche le persone più antipatiche nella sua vita. Probabilmente era per questi stessi motivi che Viktor era sempre stato quello con cui Lex si sentiva meno a disagio, lui non era di certo un angelo attaccabrighe ed era così pacato e affidabile che diventava difficile arrabbiarsi con lui. E anche quando qualcuno alzava la voce con lui non si scomponeva affatto, sembrava non offendersi mai. Era come se tendesse a sopportare di tutto perché era sempre grato alla vita. Lex non avrebbe saputo indicare qualcuno più capace di lui per dare pace alle anime dei dannati! Ed era risaputo ormai che per riappacificare quei fantasmi ci volesse un'incredibile dose di pazienza e comprensione. Viktor era davvero un angelo al quale non si poteva rimproverare nulla, per quanto costasse a Lex ammetterlo. Tuttavia Ingrid sembrava non approvare nulla di ciò che faceva o diceva il ribelle, definire il loro rapporto 'conflittuale' sarebbe stato un eufemismo. A volte Lex si riteneva fortunato ad aver trovato Shane ad attenderlo come compagno di stanza, si chiedeva cosa avesse fatto se invece di Shane la sua compagna fosse stata Ingrid... Probabilmente si sarebbero sgozzati a vicenda il primo giorno per decidere su quale letto avrebbero dormito e sarebbe finito tutto lì. Sì, è la cosa più probabile, si confermò mentalmente e si concesse di restare a guardare con interesse Shane mentre era concentrato ad affilare la lama di un kindjal. I suoi modi gli conferivano un certo fascino agli occhi di Lex, che restava incantato a guardarlo, rapito dalla sua temperanza e dalla sua timida e candida bellezza. Sembrava stesse spolverando della sofisticata e delicatissima porcellana invece che affilando un vecchio coltello.

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