11~

3 1 0
                                    

Mi sentivo il suo sguardo sul collo, alzai le orbite e i suoi occhi tremavano e a stento non si riempirono di lacrime.
<<Cosa...?Perché?! Shiki spiegati meglio.>> disse Ash cercando di alzarsi.
<<Perché? Ti ho messo in pericolo e lo temevo ma ho soffocato quel pensiero. Finché resterò qui considerami come un ospite. Fra due giorni compirò diciotto anni a con mio fratello ci sistemeremo da qualche parte.>> spiegai incrociando le braccia al petto.
<<Ma non è colpa tua, tu non lo sapevi se ti pedinavano.>> rispose Ash ormai davanti a me, le sue braccia esitavano se abbracciarmi o restare lungo i fianchi.
<<Anche se ora li hanno arrestati vorrei non riprendere una relazione.>> dissi guardandolo negli occhi, orami eravamo entrambi sul punto di crollare.

Ti prego capiscimi, lo faccio solo per te.

<<Aspettami allora.>> disse semplicemente sfiorandomi le labbra <<aspettami, ti ridarò la felicità.>>
Volevo ricambiare o dire altro ma Ash tornò sul letto cercando di prendere sonno.
Uscii dalla stanza chiudendo la porta e mi lasciai crollare poggiando la schiena contro l'uscio.
Lasciai uscire fuori tutto quello che avevo e che mi sentivo.
Il silenzio che si era creato nella casa finì con l'arrivo dei coniugi insieme ai figli più piccoli.
<<Shiki! Dov'è Ash?>> chiese Mike mettendosi davanti a me.
Gli indicai la porta e lui e la sorella entrarono <<Non vieni?>> chiese Shelly voltandosi, mi osservava con una sguardo da cucciolo; scossi la testa e andai giù dai coniugi.
<<Shiki tutto okay?>> chiese Henry pena mi vide entrare in cucina.
<<Si, volevo solo dirvi che fra due giorni andrò a vivere con Yurui.>> spiegai mettendomi le mani in tasca, tremavano come se fossero sotterrate nella neve.
<<Oh, sapete già dove andare?>> chiese Esmeralda affiancandosi al marito.
Ero impreparato su quella domanda <<Penso che Yurui abbia già un posto in mente.>>
<<Se volete vi possiamo dare l'appartamento che abbiamo in California.>> disse Henry accennando un sorriso invisibile.
<<Non dovete per forza.>> ribattei, non volevo tagliare i contatti con loro ma preferivo non coinvolgerli se sarebbe capitato di nuovo qualcosa.
<<Tranquillo, non lo usiamo. L'abbiamo chiuso e di tanto in tanto i miei ci vanno e danno una ripulita.>> disse Henry con un sorriso più ampio <<È un appartamento per quattro persone, potete andarci tu, tuo fratello e Ash. Se vuoi puoi chiedere anche a quella tua amica.>>
Persi un battito, non volevo coinvolgere ulteriormente Ash o anche Melanie ma la mia risposta fu un sì con il capo.
<<Perfetto, finirete quest'anno e poi partirete o preferite spostarvi subito?>> concluse Henry mettendomi una mano sulla spalla e sorridendomi.
<<Va bene anche subito.>> risposi <<Ma non vi mancherà vostro figlio?>>
<<Si, però ora riesce a chiamarci. Non sarà un problema Shiki, tranquillo.>> disse Esmeralda abbracciandomi <<Prenditi cura di lui, per favore.>>
Si sciolse dall'abbraccio e tornò ai suoi lavori, chinai il capo in segno di congedo e risalii le scale fino a camera di Ash.
Esitai se aprirla o no, poi la porta si aprì dall'interno e dall'uscio sbucò Ash con dietro i fratellini intendi a raggiungere la loro camera; appena mi vide sorrise come sempre.
Mi sentivo tremendamente in colpa, non riuscii a ricambiarlo.
<<Vedrai che tornerai a sorridere.>> mi sussurrò nell'orecchio per poi proseguire verso il bagno.
Rabbrividì a quel gesto, mi sentivo la punta delle orecchie prendere fuoco.
Mi ripresi ed entrai in camera munendomi di libri, telefono e cuffie.
Mi sedetti sul letto e ricominciai a leggere con le cuffie nelle orecchie.
Non era la mia giornata.
Partí "Mercy" di Shawn Mendes e nel libro partí la morte di uno dei protagonisti.

Consuming all the air inside my lungs.

Groppo in gola.

Ripping all the skin from off my bones.

Una lacrima inumidì la pelle della mano.

I'm prepared to sacrifice my life.

Mani che tremavano.

I would gladly do it twice.

Chiusi il libro di colpo, tolsi le cuffie con violenza posando il tutto sul comodino e rannicchiandomi sotto le coperte.
Chiusi gli occhi, dormire era difficile. Non tanto per l'orario ma per le paranoie.
Sentii la porta aprirsi e il lato opposto sprofondare però nessun tentativo di contatto fisico.
<<So che sei sveglio e molto probabilmente stai male per qualcosa. Se necessiti di parlare mi trovi qui.>> disse Ash piano come se fosse incerto se dirle o meno.
Annui col capo e nella stanza cadde un silenzio imbarazzante.
Mi girai verso Ash, lui a quanto pare dormiva; chiusi gli occhi facendomi cullare dal suo respiro.
Il sonno fu gentile questa volta.

Mi svegliai quando Micheal e Shelly irruppero in camera di Ash saltando e urlando.
<<Fratellone! Non stavi per morire mentre eravamo in camera vero!?>> chiese Mike saltandogli sopra e con una voce stridula.
Shelly era aggrappata al materasso intenta a salire, la aiutai e si aggrappò al braccio di Ash senza parlare.
<<No Mike, sto bene. Non mi è successo niente di grave fino a portarmi alla morte.>> rispose Ash abbozzando un sorriso.
<<Non sparire più quando Shiki ti dice di stare fermo.>> lo rimproverò Mike.
<<Glielo hai raccontato?>> mi domandò spostando il suo sguardo color foresta su di me.
<<Avranno sentito mentre parlavo con i tuoi.>> risposi scrollando le spalle.
<<Ora starai sempre qui.>> gli ordinò Mike mettendo il broncio.
<<Se sono costretto.>> disse Ash sorridendo e sollevando gli occhi al cielo.
Scesi dal letto e andai in bagno, non riuscivo a guardarlo come prima.
Mi sembrava sbagliato, mi sentivo sbagliato.
Mi accasciai alla porta poggiando la schiena contro di essa e rannicchiandomi, sentivo l'aria pesante e senza ossigeno.
Vidi sfocato e quasi niente.
Non sentivo nessun tipo di rumore.
Mi riscossi quando Ash bussò alla porta.
Feci dei respiri profondi e tornai vivido con la mente.
Uscì la bagno e mi incamminai verso la camera senza rivolgere parola o cenno verso il biondo.
Se mi fossi messo a studiare forse non ci avrei pensato.
Presi i primi libri che mi capitarono davanti, aprí le pagine e cominciai a studiarle.

Passarono ormai due ore da quando avevo cominciato ed era quasi sera, intorno alle otto.
Ash dormiva dopo essersi presentato nel salone per la cena.
Mi accasciai sul libro e chiusi gli occhi per qualche minuto.
Dalla tranquillità che c'era intuii che forse anche i coniugi e i figli minori fossero andati a letto.
Mi alzai dalla sedia e presi la giacca, uscì nel cortile con le cuffie nelle orecchie ad ammirare il cielo coperto dagli schizzi bianchi che gli davano luce.
Di nuvole non c'è erano molte e questo era perfetto.
Canticchiai a bocca serrata la melodia di una delle tante canzoni che mia sorella cantava.
Mi mancava tutto di lei: dalla voce al profumo, dal portamento ai gesti delicati con cui si muoveva e quello che mi mancava più di tutti erano i suoi occhi calmi e brillanti che in poco tempo sarebbero potuti diventare cupi e accusatori.
Rimasi fuori, sdraiato sul prato per una mezz'oretta per poi rientrare in quell'ambiente che sapeva di casa, di famiglia e di amore.
Andai in camera, misi la prima tuta che mi capito davanti e mi misi sotto le coperte ammirando il viso sereno e limpido di Ash.
Mi addormentai con quella vista e quella notte non feci sogni.

I love you💞Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα