4~

33 3 1
                                    

Mi stropicciò i capelli e mi dileguai all'interno dell'edificio.
La mia testa era piena di pensieri.
Perché ha detto che aveva in testa di baciarmi davanti a Claus?
Perché mi ha sbattuto contro il muro?
Cosa dovrei fare?
Unica cosa che riuscii a fare?
Prendere il telefono e scrivere ad "S".
Me ne fregai di presentarmi in classe.
S: non sai cosa è successo. Aiutami.
S: ti devo assolutamente dire quello che è successo con crush.
S: appena puoi fatti sentire, ho in esplosione di emozioni.
"S": non dovresti essere in classe piccoletto?
S: sono bloccato in un bagno, e poi non vorrei farmi vedere dai bulli.
"S": va bene, comunque dimmi cosa è successo.
S: mi ha sbattuto al muro e mi ha detto che aveva in testa di baciarmi. Ma la maledetta campanella è suonata e non ho avuto il tempo di parlare o di sapere cosa avrebbe detto lui.
"S": avevi l'occasione del secolo! Cosa avresti voluto fare se fosse rimasto fermo e zitto e la campanella non fosse suonata?
S: penso che avrei sbattuto lui al muro e iniziato a baciarlo cento, mille e un milione di volte fin quando non saremmo stati entrambi stanchi.
"S": è lui che toppa te o il contrario? Giusto per sapere.
S: non è una domanda pertinente.
"S": scusi prof, comunque vorresti chiedergli di uscire?
S: penso e credo di sì...
"S": chiediglielo domani! Tanto è sabato.
S: d'accordo lo farò, grazie. Ti sono in debito.
Spensi il telefono e mi incamminai verso la classe.
Per fortuna l'insegnante di arte non era ancora arrivata, mi sedetti al mio banco e cominciai a sfogliare con intrepida attenzione le pagine del libro.
L'insegnante fece capolino in classe affiancata dal preside e da una ragazza dai capelli castani sciolti lungo le spalle.
Portava un maglione rosa e una camicia bianca sotto, aveva dei jeans a zampa di elefante e delle Converse bianche.
Portava gli occhiali con la montatura alla Harry Potter, come i miei.
<<Ragazzi lei è Melanie Holmes e sarà la vostra nuova compagna. Detto questo vi lascio alla vostra lezione.>> annunciò il preside per poi girare i tacchi e sparire nei corridoi.
<<Puoi andarti a sedere vicino ad Ayato.>> disse la prof indicandomi.
Alzai la mano per farmi notare meglio, e dopo mi ritrovai di fianco una lunga chioma castana e un sorriso che andava da orecchio ad orecchio.
<<Ayato è il tuo nome? Sei cinese? Giapponese? Ho sempre voluto un amico orientale!>> esclamò tutta felice la ragazza.
<<È il mio cognome, il mio nome è Shiki e sono giapponese. Sappi che non sono il compagno di banco più chiacchierone del mondo, quindi ti liquiderò sempre le domande.>> detto questo preso fuori i libri e i quaderni del giorno mentre in sottofondo c'era lei che parlava del più e del meno.
La lezione prosegui tranquilla, ogni sei minuti Melanie si volta verso di me e faceva qualche battuta sui dipinti e sulle statue che erano sui libri.
Dopo arte ci toccavano due estenuanti ore scienze, per la maggior parte del tempo lessi il mio libro.
Suonata la campana che annunciava il pranzo mi alzai e mi caricai sulle spalle lo zaino e mi diressi verso infermeria .
Non avevo molta voglia di passare il pranzo in mensa dato che con la mia solita fortuna mi sarei ritrovato Claus davanti pronto a colpirmi di nuovo il setto nasale.
Sfiga vuole che lo incontrai proprio mentre mi dirigevo verso la medicheria, e come abitudine vuole mi prese per le spalle e mi sbattè contro un armadietto facendomi cadere gli occhiali.
<<Ora non c'è il ragazzo che ti trasporta via limonandoti. Aww ti manca vero?>> disse ridendo, era solo ma riuscì comunque a ferirmi.
Infatti mi tirò un pungo nello stomaco e dopo uno sull'occhio destro facendomelo diventare nero.
Dopo avermi ferito si allontanò ridendo verso la mensa, io invece raccolsi gli occhiali e mi incamminai verso l'infermeria.
Entrai così in fretta che l'infermiera si accorse dopo dell'occhio e corse prendere qualche benda e pomata per medicare l'occhio.
<<Chiamiamo a casa, va bene?>> mi chiese la signora allontanandosi dalla sedia in cui mi trovavo.
<<Okay, va bene...>> risposi pensieroso.
Per la testa mi frullava il pensiero di chi potesse venirmi a prendere.
<<Va bene, aspetta qui che vado a telefonare a casa.>> mi disse uscendo dalla stanza.
Rimasi solo per tre minuti quando l'infermiera entrò nella stanza sorridente.
Aspettammo in silenzio e quando arrivò la collaboratrice scolastica a chiamarmi pregai che non ci fosse lui.
Feci male a pregare.
Davanti all'entrata si stagliava un ragazzo biondo con gli occhi verdi, si era cambiato perché non indossava la tuta di stamattina.
Mi avvicinai a testa china verso di lui, notai che era venuto in macchina.
<<Shiki tutto...->> non finì la domanda che alzai la testa e si accorse della benda che avevo sull'occhio.
<<Fa niente, è normale. Devi andare da qualche parte o possiamo andare a casa?>> gli chiesi salendo in macchina nel posto davanti. Tanto sapevo che avrebbe insistito per farmi sedere lì.
<<È stato il ragazzo di stamattina?>> chiese mettendosi al volante.
La macchina era quella del padre, la riconobbi solo perché aveva appesi allo specchietto tre biglie con all'interno una mini-foto dei figli.
<<Si, ma non è niente. Qualche ora o giorno e passa.>> risposi rassicurandolo, parlavo con una calma disumana.
<<È un problema se mi aiuti a fare la spesa?>> mi chiese mentre metteva in moto la macchina.
<<Nessun problema. Hai la lista?>> gli domandai mentre partivamo per dirigerci verso il super mercato.
<<Se ti rispondessi di no mi crederesti?>> disse ridendo e diventando rosso per l'imbarazzo.
<<Un ragazzo di 19 anni che non ha la lista per la spesa, questa la devo segnare tra i fatti sconvolgenti che ho incontrato finora.>> dissi facendo una battuta e mimando lo scrivere su un foglio.
<<Sono felice di far parte di questa tua lista.>> disse sorridendomi e mettendomi una mano sulla coscia.
Da quando aveva tutta questa confidenza con me?
Chi gli aveva dato il permesso di toccarmi?
I miei pensieri si dileguarono quando mi arrivo un messaggio da Melanie.
Chi le aveva dato il mio numero?
Vidi Ash sporgersi e sorridere, non so bene per cosa ma non domandai.
M: Ehi compagno di banco, domani avevo intenzione di dare una festa a casa mia e dato che sei il mio compagno di banco mi sono chiesta "perché non invitare il mio compagno di banco preferito?" E così ti chiedo, ti presenteresti alla festa?
S: no.
M: ti pregoooo
S: perché dai una festa poi, sei appena arrivata
M: appunto per questo, sono appena arrivata.
Quello fu l'ultimo messaggio, invece che scrivermi mi chiamò.
<<SHIKI ti presenti per favoreeee.>>
<<Si presenterà, ci sarà il suo accompagnatore ad assicurarsi che si presenti.>> rispose Ash senza neanche farmi aprire bocca.
Misi giu la chiamata, ero furioso.
<<Senti principe azzurro, non tutti sono abituati a stare in mezzo alla gente.
E io sono una di quelle. Quindi tu non mi accompagnerai. Punto e basta.>> dissi cercando il tono più duro e serio che avevo.
<<Peccato, il giorno dopo ti avrei voluto portare in libreria. Ho visto che la saga continua e tu non hai il sequel. Però mi sa che ci dovrai andare tu quando avrai il tempo e ti sarai trovato un accompagnatore.>> disse parcheggiando la macchina davanti al super mercato.
<<Ci vado solo per il libro, io la gente non la sopporto.>> dissi con un verso di scherno.
<<Va bene raggio di sole, ora aiutami e dopo ti lascerò in pace.>> rispose lui prendendo le buste dal baule.
Entrammo ed è inutile dire che avevo già la nausea.
Esatto, anche per gesti inutili ho la nausea.
La tenni per un'ora bella e buona, perché mister simpatia non si era portato la lista e quindi guardavamo per le varie corsie cosa potesse essere utile.
Arrivammo alla cassa e pagammo, mettemmo le buste in macchina e ci avviammo verso casa.
Aprii la porta dato che avevo le mani libere, aiutai Ash a sistemare la roba è in circa mezz'ora finimmo di sistemare.
Erano le due del pomeriggio e sarei voluto andare a dormire ma sfortuna volle che si ribaltasse tutto.
<<Hai mangiato oggi?>> mi chiese il biondo sedendosi sugli sgabelli del tavolo della cucina.
<<No e non ho fame. Quindi mi sa che andrò a dormire.>> dissi ma Ash mi prese per il braccio e mi incastrò tra lui e il tavolo.
Abbassai la testa per non far vedere l'imbarazzo ma lui me la tirò su, restammo a guardarci per qualche secondo quando Ash decise di lasciarmi andare.
<<Prima mangi e poi vai a dormire, resterò qui ad assicurarmi che tu ti nutrisca raggio di sole.>> disse sedendosi su uno sgabello e porgendomi il pranzo che avevo nello zaino.
Mi sedetti e cominciai a mangiare, restai incollato alla sedia e fissato da quegli occhi smeraldini per mezz'ora quando conclusi il pasto. Mi alzai e misi il contenitore nel lavello.
Mi dileguai su per le scale, mi cambiai e mi sdraiai sul letto.
Dopo circa un quarto d'ora sentii dei passi entrare nella stanza.
Tenni gli occhi chiusi ma la curiosità prese il sopravvento.
Guardai Ash che si cambiava, indossò dei pantaloncini di cotone.
Non si mise neanche una maglia, richiusi gli occhi e sentì il materasso sprofondare dal suo lato, quando si sistemò senti il suo calore sulla mia schiena.
<<So che sei sveglio, se hai difficoltà a dormire puoi tranquillamente abbracciarmi. Okay?>> mi comunicò accarezzandomi i capelli.
<<Si, va bene.>> risposi voltandomi verso di lui e nascondendomi nel suo petto.
Era caldo e rassicurante.
Stranamente mi addormentai solamente lasciandomi cullare dal suo ritmo cardiaco e dalle sue dita che si intrecciavano coi miei capelli.

Spazio me
Qualcosa di molto romantico verrà la prossima volta 😃

I love you💞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora