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Dopo che i signori e i bambini ebbero fatto colazione io ed Ash ci rifugiammo in camera a sistemare il disordine presente.
Restammo in silenzio mentre sistemavamo anche se a volte mi usciva qualche verso di dolore per la schiena.
Quando finimmo ci lasciammo cadere sul materasso e ci rannicchiammo l'uno all'altro.
Stavo per lasciarmi andare e chiudere gli occhi quando Ash ruppe il silenzio.
<<Pensi che ti faranno qualcosa o anche a Yurui?>> chiese accarezzandomi i capelli e il viso.
<<Non lo so, ma spero di no.>> riposi alzando lo sguardo e guardandolo.
<<Qualunque cosa ti accadrà promettimi che me lo dirai, okay?>>
< Te lo prometto.>>
Detto ciò ci rannicchiammo e ci addormentando entrambi lasciandoci cullare dal respiro altrui.

Mi svegliai  intorno alle tre del pomeriggio e quando mi alzai mi diressi in bagno per sistemarmi prima dell'incontro con mio fratello.
Quando tornai in camera Ash era sveglio e si stava mettendo una felpa.
Mi diressi verso di lui e gli cinsi la pancia in un abbraccio poggiando la mia testa alla sua schiena.
Mi sentii le dita incrociarsi con le sue, il mio freddo si toccò con il suo calore; la sua pelle semi-abbronzata con la mia cadavere.
<<Pronto per andare ai polmoni verdi di New York?>> chiese lui ridendo e mettendomi davanti a lui, le nostre fronti si toccarono e approfittai del momento per mettergli le braccia al collo e attirarlo a me.
<<Con te sono sempre pronto.>> affermai dandogli un bacio a stampo e lasciando cadere le braccia lungo i miei fianchi.
Ci staccammo e uscimmo di casa per salire in macchina e partire.
Ci sedemmo e Ash fece partire il veicolo e cominciammo a dirigerci vero il luogo di ritrovo che Yurui aveva stabilito.
Ci furino cinque minuti di intenso silenzio, si sentiva solo la musica della radio.
<<Ash puoi aspettare in macchina mentre parlo con Yurui? Preferirei che non ti accadesse niente.>> dissi abbadando la testa, mi sentii le guance bagnarsi e cominciai a singhiozzare.
Percepii la mano di Ash mettersi sulla mia gamba e muoverla lentamente su e giù per il muscolo.
<<Se è questo che vuoi lo farò.>> disse infine prendendomi la mano e accarezzarmela.
Il viaggio prosegui in un silenzio tombale, imbarazzante e rumoroso.

Arrivati a Central Park riuscii a scorgere la figura di Yurui, si ereggeva in piedi con la schiena appoggiata a un albero.
Lo raggiunsi di corsa ricordando ad Ash di restare in macchina.
Quando mi fermai riuscì a scorgere meglio il volto di Yurui, portava una mascherina come a scuola ma i capelli gli cadevano sia davanti agli occhi che sulle spalle.
<<Yurui?>> chiamai cercando di svegliarlo, notai sotto il suo sipario di capelli gli occhi chiusi in un sonno sereno.
<<Scusa Shiki, mi ero addormentato.>> rispose lui togliendo il cappuccio e tirandosi indietro i capelli corvini.
Lo abbracciai d'istinto come, normalmente, fanno i fratelli.
Mi sentivo d'istante da lui.
Lui ricambiò.
Ci sciolsimo dall'abbraccio e ci sedemmo all'ombra dell'albero.
Sapevano entrambi che quello che stavamo per dirci ci avrebbe fatto tremare le gambe.
<<Ti hanno lasciato anche a te un biglietto?>> chiese Yurui tirando fuori il suo dalla tasca.
<<Si, l'ho lasciato in macchina. Se vuoi lo vado a prendere.>> risposi io guardandolo nei suoi occhi pieni di malinconia.
<<Meglio, così se ci sono delle informazioni possiamo sapere cosa fare e dove andare.>> annunciò lui con voce tremante.
Annui e mi alzai dirigendomi verso la macchina.
Appena mi avvicinai notai un particolare che prima c'era e uno che prima era presente ed adesso no.
C'era un biglietto, oltre a quello che avevo ricevuto, ma mancava...
Mi si strinse il cuore le guance mi si riscaldarono dallo scendere delle lacrime.
Ash. Mancava lui.
Il finestrino del guidatore era spaccato e in quel del passeggero era ficcato un coltello.
Lo sportello si era aperto dopo aver rotto il finestrino e da li avevano rapito Ash.
Raccolsi i biglietti e ritornai da Yurui correndo in lacrime.
La sua faccia esprimeva tutte le emozioni tranne felicità.
Rabbia, paura, stupore, tristezza.
Appena fummo abbastanza vicini mi fermai e rimanemmo a fissarci, d'istinto mi lanciai addosso a lui per abbracciarlo.
Restammo abbracciati abbastanza tempo per riuscire a calmarmi e parlargli di quello che è accaduto.
<<Con la macchina potremmo chiamare un carro attrezzi, ti ripoto io a casa. Prenderemo provvedimenti appena finita la scuola.>> disse Yurui ed io annui.
Chiamai un carro attrezzi e lo aspettammo davanti all'auto e appena arrivò caricò la macchina e ci domandò se volevamo un passaggio ed accettammo.
Restammo in silenzio per tutto il viaggio, il guidatore ci comunicò quando eravamo arrivati e scendemmo dal veicolo.
Salutai Yurui ed entrai in casa, appena aprii la porta Henry Sherelin mi si parò davanti prima sorridente e dopo aver visto la mia espressione si rabbuiò.
Entrai e gli chiesi se potevo parlare sia con lui che con la moglie ed ovviamente accettarono entrambi.
Ci chiudemmo in camera dei padroni di casa e cominciai a raccontare l'accaduto.
<<Scusatemi, è colpa mia i-io non volevo che gli accadesse qualcosa...>> balbettai con orami le lacrime agli occhi.
Esmeralda mi abbracciò e in quel momento lasciai uscire tutta la tristezza, malinconia e paura che avevo dentro da quando Ash non c'era più.
<<Avvertiremo la polizia e chiederemo se è possibile cominciare le indagini. Shiki vuoi che avvertiamo anche i servizi delle famiglie affidatarie? Hai detto che sia tu che tuo fratello siete stati scoperti.>> annunciò Henry Sherelin.
Mi sentii una fitta al petto, alzai lo sguardo dalla spalla della moglie e mi eressi in piedi davanti a loro.
<<La prego non lo dica ai servizi! Orami mi sono abituato a questa famiglia... non voglio essere affidato ad un'altra...>> balbettai in preda al panico.
Se prima ero solamente triste dopo ero distrutto.
<<Non glielo diremo tesoro, Henry avverti la polizia del rapimento. Shiki per un po' starai a casa dalle lezioni va bene? Se vuoi puoi dirlo anche a tuo fratello così se non ti vede a scuola sa che sei a casa.>> affermò Esmeralda.
Annui con la testa e mi diressi verso la camera in cui io ed Ash avevamo dormito per... due notti o forse tre.
Mi lascia cadere sul materasso e sentii il profumo di Ash sul cuscino. Mi rannicchiai a quello e provai a dormire.
I miei sforzi erano futili.
I miei pensieri vennero interrotti dalla suoneria del telefono.
Dallo schermo scorsi che il numero non era fra quelli in rubrica.
Misi giù ma il telefono non ne voleva sapere di stare muto.
Mi sporsi e vidi il nome di Ash. Risposi senza pensare.
<<Ash! Dove sei? Dimmi dove sei che ti vengo a prendere!>> dissi tutto d'un fiato.
<<Shiki figliolo, se rivuoi il tuo amichetto o come lo consideri tu presentati dietro il museo il MoMa domani alle otto di sera con tuo fratello.>>
L'altro capo telefonico mise giù.
Riconobbi la voce, era quella di mia madre.
Solo dopo la chiamata mi resi conto che  in sottofondo  si sentivano delle urla o dei versi di scherno.
Era Ash.
Presi la giacca e corsi verso casa di Yurui.

Spazio autore
Si lo so, strappa lacrime ma dovevo per forza. Capite no? Tanto sarà una delle tante >:)

I love you💞Where stories live. Discover now