Capitolo 28

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~"A volte vorrei solo raccontare a qualcuno tutto quello che mi passa per la testa, ma non lo faccio. Nessuno capirebbe. E poi non saprei spiegarlo."~

Dean Ambrose pov's

"Jon. Ci vediamo lì." Disse Joe.
Feci in tempo ad annuire prima che i due infermieri chiusero violentemente gli sportelloni, e partimmo.
Uno dei due disse urlando, di accendere le sirene. E così fece il conducente.
Le stavano addosso. La guardavano. La esaminavano. Con una lucina alzarono la palpebra dell'occhio destro, e controllarono..Non so cosa..Però fatto sta che mi avvicinai di più a lei.
Sangue dappertutto.
Il labbro inferiore spaccato. Quelle sue belle labbra colorate di rosso vivo. Come se avesse il rossetto.
Le colava sangue anche dalla narice destra. Lasciando una scia di goccie di succo umano che scendevano sulla guancia.

Per qualche stupido secondo ho pensato che avesse l'occhio truccato di viola.

'Certo che sei proprio coglione. Ma secondo te..'

Roman sta zitto per piacere.
'No. Mi piace dirti che sei coglione. E scemo. E rincoglionito..'
Ma taci. Che tu non sei da meno.

La parte alta della fronte colorata di un rosso più intenso.
Le spostai delicatamente tutti i capelli dietro. Erano così lunghi che penzolavano al bordo della barella.

Un doloroso e pungente nodo alla gola si creò nel giro di pochi secondi.
Sì, è strano dirlo, eppure in così poco tempo questa ragazzina mi ha colpito. Ha quel qualcosa in lei che riesce a lasciare il segno. Ti affezioni anche se non la conosci. Ha un sorriso radioso, che emana allegria, vivacità, voglia di vivere, di continuare nonostante tutto.

Spero solo che anche questa volta riesca ad andare avanti. Perché..No, no, lei non può e non deve mettere il punto alla sua storia proprio ora. 

Lo deve fare per me.. Per Joe, e per tutti coloro che ci tengono.

E poi non riuscirei a sopportare la sua assenza, sopratutto per la fine che la porterà a sparire.

E' successo già una volta, non può accadere di nuovo.


Roman Reigns pov's

Sapevo perfettamente dove si dirigeva quell'ambulanza: al White Plains Hospital. Questa è già la terza o quarta volta che ci andiamo, sfortunatamente. 

Ora il problema è..Come ci arrivo? E' un po' distante da qui, o meglio, non voglio correre per arrivare in tempo, altrimenti i miei fans si accanirebbero su di me come dei cani affamati su una ciotola di croccantini. 

Mi conviene chiamare un taxi.

Dopo pochi secondi di autostop, un taxi si fermò e partimmo verso l'ospedale in fretta e furia.

Le macchine ai lati sfrecciavano e sembrano solo delle linee colorate sfocate. Tranne questo enorme carro attrezzi...LA MIA MACCHINA.

LA MIA PICCINA. NO, NO. DISTRUTTA..QUELLA BELLISSIMA VERNICE GIALLA...

Il taxi andò avanti lasciando l'amaro in bocca di quella scena. Va be, una macchina nuova si può sempre comprare, ma la vita di una ragazza, NO.

[....]

Ero lì, dinanzi all'ingresso principale. Respirai molto profondamente e lentamente, ed entrai. Una strana sensazione mi travolse, uno strano presentimento. Mi precipitai dalla signorina al tavolo della "reception". 

"Scusi, è per caso arrivata un'ambulan..."

"PERMESSO!! FATECI PASSARE!!" 

Mi voltai. Era Jon, appena entrato che spingeva la barella assieme a gli infermieri. 

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