5. Home Sweet Home

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                        EVELYNE'S POV

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                        EVELYNE'S POV

«Evelyne un po' di grinta!» Mi incoraggiò mia madre di fronte alla mia lentezza e nessuna voglia di vivere.

Dovemmo aprire tutti gli scatoloni contenenti tutti i nostri oggetti che una ditta dedita ai traslochi ci portò nella nostra nuova abitazione.

Non feci ancora il giro della casa, preferii farlo quando avremmo avuto tutto pronto e al proprio posto.
Capii solo che fu spaziosa e molto luminosa.
Non mi trasmetteva nulla in quel momento, le pareti erano ancora spoglie e nessun mobile era riempito.
Tutto era abbastanza ampio, fu progettata su due piani e le stanze erano molto vaste.

Era una cosa nuova per me.

La nostra vecchia casa in Italia era un piccolo appartamento, tramandato dai genitori di mio papà.
I miei genitori non ebbero bisogno di chissà quale immensità, in fondo avevano due bambine piccole che non sentivano ancora il bisogno di avere i propri spazi personali.

«Sì, scusa...» Mi scusai in modo sbrigativo.

La verità era che non riuscivo a smettere di pensare a ciò che assistetti la sera precedente.

Non mi capacitai del fatto che quella ragazza dai capelli rossi fuoco insostituibili diede il primo bacio al ragazzo di mia sorella.
Come se non bastasse, ci si fidanzò pure.

Ethan stava con la migliore amica di mia sorella.
La tradiva.
E io non avevo il coraggio di spiccare parola.

Mi ero chiusa in me stessa dalla sera precedente, non ne avevo ancora parlato con nessuno.
Tornati in hotel mi lavai e andai a letto, addormentandomi in lacrime.

Succedeva sempre così, assorbivo il dolore degli altri.

Non a caso il mattino seguente mi ero svegliata con gli occhi gonfi, ma nessuno ci fece caso e mi andava bene, non mi piaceva trovare scuse.

Non mi piaceva mentire, però lo stavo già facendo. Come una brava sorella avrei dovuto correre a dirglielo per evitare che lei continuasse a vivere in un'illusione, ma, conoscendo bene mia sorella sapevo che avrebbe dato di matto, a differenza mia.

Non sopportavo esprimermi a parole su come mi sentivo, però i miei occhi parlavano.
Dai miei occhi si leggevano i miei stati d'animo.

A volte avrei voluto essere trasparente.
Volevo non trasparire alcuna emozione, però fu impossibile, non potevo fare nulla a riguardo.

Una cosa che mi riusciva bene, però, era il fatto di riuscire a non far mai capire ad una persona che la sua azione o parola mi feriva.
Facevo finta di passarci sopra e speravo che con il tempo avrei potuto dimenticare tutto il male.
Invece tenevo tutto a mente e ricordavo ogni singolo gesto cattivo nei miei confronti.

Fated Mates 1حيث تعيش القصص. اكتشف الآن