CAPITOLO 13

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Pov di Ariane della stessa serata

Ero davanti l'uscita dell'edificio ad aspettare Josh, un ragazzo conosciuto su Twitter, ormai chiamato X, circa un anno fa.
Dopo un paio di mesi passati a scriverci decidemmo di incontraci.
Andavamo molto d'accordo, avevamo un sacco di cose in comune.
Cominciai a provare qualcosa per lui, ma temevo che lui non ricambiasse, così per non rovinare l'amicizia che si era instaurata non gli dissi mai nulla.
Ora non provo più niente per lui, perché per mio sfortuna Ivan è tornato nella mia vita, e per lui non avevo una semplice cotta passeggera come con Josh, quindi il sentimento è tornato vivo.
E stavolta non intendo perderlo nuovamente.

Lo vidi arrivare con la sua Mercedes e lui uscì per venirmi incontro.

«Ciao, my lady» mi salutò scherzosamente, lo guardai stranita e poi scoppiammo entrambi a ridere. Poi mi prese la mano e diede un lieve bacio.

«Se mi chiami un'altra volta così ti giuro che non ci esco più con te» dissi continuando a ridere.

Sembravamo due idioti a ridere per questa cavolata, ma eravamo fatti così.

«Dove vai così elegante?» gli chiesi.

«Dopo vado alla festa di una mia vecchia amica» disse.

Salimmo in macchina e mi accompagnò a casa.

«Grazie per il passaggio, buona serata allora» salutai.

«In realtà c'è una cosa che devo dirti...So che mi dirai perché proprio ora, ma meglio farlo in questo preciso istante prima di perdere il coraggio. Ariane tu mi piaci, e da un bel po'» confessò.

Mi voltai di scatto e rimasi impalata a guardarlo sbattendo gli occhi un paio di volte. Non potevo credere a ciò che avevo appena sentito.

«I-Io...Non so cosa dire» provai a balbettare.

«Non devi dire nulla» disse lui e cominciò a camminare verso di me, prendendo il mio viso con le sua mani, mi attirò verso di lui e mi baciò.

Non seppi come reagire e rimasi ferma, finché lui non si allontanò.

Mi guardò stranito.

«Non ti è piaciuto?» chiese preoccupato.

«Sarò sincera con te, Josh. Ti vedo solo come un amico, anzi provavo qualcosa per te in precedenza, ma non era abbastanza. Tu meriti di meglio» dissi con fiato spezzato.

«C'è un altro, vero?» domandò dispiaciuto.

«Sì» mi limitai a dire.

«Bene, spero di non aver mandato a puttane la nostra amicizia almeno» era sull'orlo di piangere.

«No, tranquillo» Dio, speravo di non averlo ferito fino a quel punto.

Ci guardammo a lungo non sapendo se dire qualcosa e che cosa.

Poi se ne andò senza dire niente, probabilmente era molto in imbarazzo e non sapeva più guardarmi in faccia, sembrava distrutto.

***

Il giorno seguente continuai a pensare a Josh, mi faceva pena perché al suo posto avrei potuto esserci io un po' di tempo fa, o magari me in futuro se mai dovessi dire a Ivan che lo amo.

A proposito, non lo vedevo da ieri pomeriggio in pausa pranzo.

Forse non era nemmeno venuto nel suo ufficio oggi.

Non avevo da fare in quel momento, quindi andai a fare un giretto per controllare se ci fosse o no.

Contro tutte le mia aspettative era alle macchinette e non c'era nessun altro in giro.

«Ehy, non ti ho visto stamattina, dov'eri finito?» gli chiesi.

«Motivi personali» rispose freddo, ma vidi che una lacrima stava scendendo sulla guancia, però evitai di andare nei dettagli.

«Oh» era stata la mia risposta.

«Ti sei divertita ieri sera?» domandò ad un tratto.

«Per nulla, te?» dissi un po' confusa.

«Ah, e dimmi...quel ragazzo che è arrivato ieri a prenderti davanti l'uscita?» sembrava triste, ci aveva visti, merda.

«È un mio caro amico, come mai?» provai a chiedere con calma.

«Sembravate molto vicini» e scandì quel "vicini".

«So cosa vuoi insinuare, ma ti assicuro che non c'è nulla tra di noi, e poi cosa ti interessa?».

«Non vorrei fare saltare la nostra copertura, tutto qui» disse indifferente.

«Tutto qui? Quindi se mai volessi avere una relazione non posso perché devo fare finta di stare con te? Ma come ragioni?!» dissi io a mia volta, ora alzando la voce.

Non disse nulla.

«È così che stanno le cose? Bene, trovatene un'altra e vai al diavolo!» me ne stavo per andare.

«Volendo ce l'ho già» era sempre più freddo, e questa cosa mi preoccupava.

«Va' da lei allora! Che aspetti?» dissi infuriata.

«Hai ragione, se le chiedessi di stare con me, non credo rifiuterebbe dopo ieri».

Un momento, aveva passato la serata con un'altra donna? Da come parla sembra che avessero passato più che una bella serata, penso si capisca cosa intendo.
Che stupida che sono, come potevo credere che fosse cambiato?.
Rimane il solito e vecchio Ivan.

«Ti preoccupavi di me e Josh, dove non è successo nulla, però te passi la notte con un'altra?!».

Rimase impassibile. Stavo per picchiarlo.

«Non dici niente? Bene, io me ne vado. Addio» e sta volta fui io a scandire una parola: "Addio".

Non volevo perderlo ora che era di nuovo tutto a posto? Beh non so più se la penso così in questo momento.

Dovevo schiarirmi le idee prima di prendere qualunque decisione.





Fidanzati ProvvisoriWhere stories live. Discover now