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Entrando nella Sala Grande, Lenore iniziò a guardarsi intorno: quattro lunghissimi tavoli imbanditi pieni di studenti erano disposti per la sala, il soffitto sembrava scomparire per lasciare il posto ad un incantevole cielo stellato, in cui fluttuavano stormi di candele accese a illuminare e creare un'atmosfera degna della scuola di magia più prestigiosa della Gran Bretagna. Hermione, di fianco a lei, le illustrava tutti gli incantesimi necessari ad addobbare la sala in quella maniera, e lei la ascoltava mentre i suoi occhi brillavano di curiosità. Il preside, il professor Albus Silente, illustrò agli studenti i professori di riferimento per ogni casa: Piton per Serpeverde, La McGonagall per Grifondoro, la Sprout per Tassorosso e Vitious per Corvonero. Poi fece un breve discorso sulle regole da seguire e qualche riflessione per gli studenti già presenti. Poi iniziò lo smistamento. Non prestò attenzione a tutti quanti, solo ai volti che già conosceva, poiché il suo sguardo cadde molte volte prima sui tavoli, e poi sul cappello parlante. Harry, Ron, Hermione e Neville finirono in Grifondoro. Il ragazzino biondo, Draco, e i suoi amici, finirono tutti e tre in Serpeverde. Poi arrivò il suo turno. Lei non aveva idea di dove sarebbe finita. Si sedette sulla sedia e la professoressa le mise in testa il cappello. 《Interessante... una ragazzina matura, intelligente, brillante, generosa e sicuramente coraggiosa. Dove potrei piazzarti?》Dopo un'attenta riflessione, il cappello giunse ad una conclusione.《Grifondoro!》
Urlò il cappello. Il tavolo dei Grifondoro si animò, i gemelli Weasley la presero letteralmente in braccio, i suoi amici applaudivano, e gli altri studenti la guardavano felici. Tuttavia, sentì un brivido lungo la schiena: sentiva uno sguardo tagliente addosso. Proveniva dal tavolo dei serpeverde, ma non appena si girò per controllare, quella sensazione svanì.
Da quel giorno passarono esattamente due anni. E in quei due anni, la sua permanenza ad Hogwarts era diventato il periodo più bello e allo stesso tempo più infernale della sua vita. I suoi amici erano pochi ma buoni: Neville, Luna, I gemelli Weasley e Oliver, il capitano della squadra di Quidditch della sua casa. Quelli con cui aveva i rapporti più stretti per lo meno. Poi c'era Hermione, la sua compagna di stanza e di studio. Anche lei era una buona amica, ma non passavano tanto tempo insieme quanto avrebbero voluto. E in fine... Draco. Il classico bullo per eccellenza. Sembrava averla presa di mira in modo particolare, forse peggio che con Potter. Non succedeva spesso, ma le volte in cui decideva di prendersela con lei non le lasciava via di scampo. La tormentava fino a farle perdere la pazienza, o almeno era quello il suo obiettivo. In realtà lei era molto paziente, tentava sempre di ignorarlo, e quando davvero non riusciva a levarselo di dosso lo zittiva al meglio. Ma la peggiore era Pansy Parkinson: quante peripezie le aveva fatto passare. Sembrava che lei e Draco si fossero organizzati per renderle la vita deprecabile. Spesso le lanciava incantesimi dai dubbi effetti o fatture, e ci metteva sempre un sacco di tempo per togliersele di dosso.
Era il primo giorno di scuola del suo terzo anno. Sull'Hogwarts Express non sembrava esserci nemmeno uno scompartimento libero. Andò a sbattere contro una persona, ma non si rese conto di chi fosse fino a quando non sentì la solita voce sprezzante e sarcastica.《Imbranata come l'anno scorso, vero Davidson?》

Wander - a Mudblood's StoryWhere stories live. Discover now