𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 4

Start from the beginning
                                    

Non sono più la ragazzina che ubbidiva agli ordini e se ne stava in silenzio aspettando che le veniva data parola.

Se mia sorella dovesse dirmi che non vuole sposare James, io farò qualsiasi cosa per non farglielo sposare.

<Hai qualcosa da obbiettare?> mi chiese mio padre guardandomi male. Sapevo che qualsiasi cosa avessi detto, avrebbe irritato lui e probabilmente anche il signor Wolf. Ma non mi importa, quella è mia sorella.

E cercherò di proteggerla a costo di subirmi la sua ira.

<Certo che c'è l'ho. Atena è tua figlia, e dovresti conoscerla meglio di chiunque. Eppure sembri non ricordare che Atena sin da piccola voleva un matrimonio da favola, con qualcuno da amare. E non un qualunque ragazzo trovato dal padre e presentato ad un pranzo.> la mia risposta fece adirare mio padre, da fargli diventare il viso paonazzo dalla rabbia.

<Non mi piace il tuo atteggiamento.>

<Mettiti in fila.> tutti gli occhi presenti nella stanza, si spalancarono e continuavano a fissarmi come se davanti avessero un alieno.

<Cosa ti fa credere che non sia stata proprio tua sorella a scegliere James come marito? Cosa ti fa credere che si siano appena conosciuti?>

<I dettagli. Ecco cosa me lo fa credere. Basta guardare l'imbarazzo di lei e il disagio di lui. Non si conoscono. Ma si trovano a questo pranzo, perché i loro padri l'hanno deciso. Non é cosi forse?> la mia attenzione adesso non era rivolta più a mio padre, ma ad Atena e a James che erano seduti vicini e sono rimasti immobili per tutto il tempo.

<Iris va bene lo stesso.> questa fu la risposta di mia sorella.

E questa volta quella adirata sono io. Come può dire che va bene quando non lo è? Perché non si ribella a questa cosa?

<Va bene lo stesso?>

<Si Iris, va bene così.> disse Atena cercando di fermare una mia possibile esplosione. Ne parleremo dopo, questo è certo.

Nessuno mise più parola su questo argomento. Concluso il pranzo, mia madre mi disse che se volevo fare un bagno o una dormita, potevo ritirarmi nella mia vecchia camera. E scendere più tardi. Così feci.

Non avrei sopportato neanche un secondo in più in presenza di mio padre. Ho proprio bisogno di un bagno rilassante.

Arrivai proprio davanti la porta della mia vecchia camera. E mi bloccai.

Non entravo in quella stanza da quella sera. Ma presi un grande respiro e abbassai la maniglia. Entrando noto che è tutto come l'ho lasciato. Le lenzuola sono pulite, questo credo sia merito di Cindy, nonostante io non ci sia da otto anni, lei avrà pulito e sistemato questa stanza come se fossi qui. Come credo apparecchi ancora il mio posto a tavola, per questo credo fosse pronto prima del mio arrivo.

Mi dirigo nel bagno, e anche lì tutto com'era otto anni prima, stesse tovaglie ma pulite da qualche giorno. I miei saponi preferiti nella doccia.

Tutto come piace a me.

Questo mi fa pensare che Cindy fosse l'unica a sperare e a credere in un mio ritorno.

Apro l'acqua della doccia, mettendola calda al massimo, come piace a me. Mentre guardo il vapore salire al tetto, mi spoglio e appena noto l'eccessiva quantità di vapore dentro la stanza, entro dentro. Lascio che l'acqua scenda nei miei capelli, nel viso e nel corpo.

Sento i miei muscoli contratti sciogliersi. Applico nella mia spugna, il mio bagnoschiuma preferito alla vaniglia e comincio a lavarmi.

Non so quanto tempo sia passato, ma capisco che è il momento di uscire  guardando le mie mani, ormai rugose. Prendo l'accappatoio di spugna nero appeso nel gancio vicino la doccia, mi avvolgo una tovaglia tra i capelli ed esco dal bagno.

Apro la mia valigia, e prendo il mio intimo nero e una tuta nera. Indosso tutto e dopo aver asciugato i miei capelli, mi distendo nel mio letto, e due secondi dopo cado tra le braccia di Morfeo.

<Oh piccola Reed, prima voglio farti divertire un po'>  disse lui tenendomi bloccata alla porta.

<No, ti prego. Mi dispiace di averla offesa prima, fatemi uscire ti prego.> continuai a dire piangendo, ma lui iniziò a tapparmi la bocca e a toccarmi.

La sua mano salì lungo la mia coscia arrivando al mio intimo che strappò con forza facendomi sussultare. Le mie lacrime continuavamo a scendere e lo pregavo di lasciarmi.

Si abbassò i pantaloni ed entrò dentro di me.

Quel gesto mi causò tanto dolore da farmi cedere le gambe, ma lui continuava a tenermi ferma. Mi stavo arrendendo, forse se smetto di combattere la smetterà, pensai. Ma sentivo così tanto dolore.

Appena concluse mi fece cadere per terra, si sistemò e si avvicino al mio orecchio <La prossima volta farò in modo di fartelo piacere tanto quanto è piaciuto a me.>

Sobbalzai dal letto, con delle gocce di sudore che scendevano dalla mia fronte.

E' successo di nuovo.

Mi rannicchiai, stringendo le ginocchia al petto "è stato soltanto un incubo, non ti toccherà mai più" continuo a ripetermi ma il mio cuore batte così forte che credo mi uscirà dal petto.

Comincio a fare dei respiri profondi per rallentare il battito, per evitare che mi venga un infarto.

Appena sono sicura che il mio cuore si sia calmato, mi alzo dal letto e vado al bagno a lavarmi la faccia con l'acqua fredda.

Guardo l'orologio, sono le 16:00, ho dormito solo un'ora. Ormai ci ho rinunciato. Riesco a dormire più di due ore, solo quando sono abbastanza stordita dall'alcool.

Quando chiudo gli occhi, quella sera, torna sempre. 

Mi misi le scarpe e scesi al piano di sotto, dove trovai tutti nel salotto a chiacchierare.

Ad accorgersi di me fu mio nonno, che mi fece cenno con la testa di avvicinarmi e di sedermi al suo fianco sul divano.

Molto silenziosamente mi avvicinai al divano e mi sedetti vicino a lui, che mi mise un braccio attorno alle spalle, e mi strinse a sé <Stai bene?> mi sussurrò all'orecchio, ma gli annuì in risposta. Sapeva che c'era qualcosa che non andava.

Mio nonno era uno di quelli con cui passavo più il mio tempo da bambina, quindi si accorge quando qualcosa non va. Ma è sempre stato tanto comprensivo da aspettare che io fossi pronta a parlargliene.

Riuscirò a dire la verità alla mia famiglia sul motivo per cui sono andata via? questa è una delle domande che mi faccio da quando me ne sono andata otto anni fa e a cui non mi sono ancora data una risposta.

Spazio autrice:

Spero che vi stia piacendo.🥀🗡️

Se vi sta piacendo, potete lasciare una stellina per incoraggiamento a continuare.⭐️🌹

Se vi va di seguirmi qui, o per spoiler potete seguirmi su tik tok:
@Anonimass20_

E ho creato una pagina instagram:
_anonimass___ ❤️‍🔥

𝑹𝒆𝒔𝒊𝒍𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆Where stories live. Discover now