Punch e feste segrete

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Ma che diavolo gli era saltato in mente?? Si chiedeva mentre arrancava con passo frettoloso dietro a Fred per i corridoi bui e silenziosi. Si era lasciato guidare dal ragazzo, si era fidato dei suoi passi e l'aveva seguito fuori dalla sua Sala Comue.

I corridoi erano vuoti e silenziosi, ormai tutti gli studenti avevano rincasato nelle loro Sale Comuni, lasciando per i corridoi un silenzio inaudito. I loro passi riecheggiavano rumorosi per tutta Hogwarts, i loro respiri affannosi erano percepibili tra le aule vuote, nessuno dei due ragazzi si scambiò mai una parola durante tutto il tragitto.

Ludovic non era mai stato uno a cui piaceva andare in giro di notte, solitamente questo era sinonimo di "guai" e a lui piaceva starsene per i fatti suoi, eppure inevitabilmente era una calamita per i guai. Nonostante questo non aveva mai lasciato la propria Sala Comune di notte per andare chissà dove, ad un festino al quale, probabilmente, non era neanche invitato, e si chiedeva come fosse finito a farlo durante il suo sesto anno al seguito di Fred Weasley. Ma che diavolo gli era saltato in mente??

Più lo seguiva più pensava che fosse una pessima idea. Fosse stato in compagnia di Gregory, o Norman o Stephen non si sarebbe fatto problemi. Ma era con Fred Weasley.

Il ragazzo slittava per i corridoi con passo veloce, così tanto che Ludovic aveva fatto fatica a stargli dietro. Pierce era rimasto nella loro stanza, mostrando tutto il suo disappunto per essere andati ad una festa senza di lui; insieme a lui era rimasto anche il medaglione: a sue spese in quei giorni aveva capito che era molto più al sicuro lì, in un cassetto della sua stanza, che nelle tasche dei suoi pantaloni; soprattutto dopo che Fred l'aveva preso in mano...

Ancora non sapeva se fidarsi della sua storia, l' "ops, ti è caduto dalle tasche dei pantaloni e lo stavo rimettendo apposto, giuro non ho toccato nulla" non gli scendeva proprio tanto, ma aveva deciso di mettere da parte ogni cosa per fare sogni tranquilli quella notte.
Chissà cosa aveva pensato Fred osservando il medaglione, probabilmente "oh, il mio amico è un collezionista di antiquariato", ma dubitava che Fred potesse arrivare a fare certi pensieri. D'altro canto, non era stupito, anzi, quando non era impegnato a fare il cretino era anche un ragazzo molto intelligente.

L'osservò attentamente, come per cercare di capire cosa gli passasse per la testa. Fred però si voltò e con un sorriso gli disse :-sbrigati, ci stanno aspettando!-:

Svoltarono per un altro corridoio e poi un altro ancora, fino a quando non si ritrovarono in uno vuoto e silenzioso, fatto di colonne di marmo senza finestre. Fred si fermò davanti ad un muro vuoto, Ludovic lo raggiunse con il fiatone, chinandosi sulle ginocchia e prendendo fiato.

:-eccoci arrivati-: disse osservando il muro. Ludovic lanciò uno sguardo al muro, poi a Fred, poi di nuovo al muro e infine a Fred.

:-mi stai prendendo in giro?!?-: fece il ragazzo puntando un dito contro al muro. Fred si lasciò scappare una risata e mai come in quel momento Ludovic pensò che fosse stata una pessima idea avere accettato.

:-si vede che non esci mai-: disse il ragazzo parecchio divertito. Ludovic volle ribattere ma prima che potesse farlo il muro dinnanzi a loro cominciò a cambiare: i mattoni si spostavano e si modellavano come se fossero fatti di gelatina, pian piano iniziarono ad uscire in rilievo dei contorni ben precisi, fino a quando non assunse la forma completa di un enorme portone.

:-Ludovic, ho il piacere di presentarsi la Stanza delle Necessità-: il ragazzo rimase abbagliato difronte a ciò che aveva davanti, dalle raffinate giunture in ottone, ai ricami in acciaio che invadevano il portone, ai pomelli d'argento che risplendevano nella penombra del corridoio.

Harry Potter e le 𝓾𝓻𝓵𝓪 del 𝓭𝓮𝓼𝓽𝓲𝓷𝓸Onde as histórias ganham vida. Descobre agora