"Non sono arrabbiata con Sam, però ho pensato che per decidere mi servisse stare sola, ho sbagliato?" chiese Viola mentre Emma le restituiva il suo cellulare con un'espressione a dir poco contrariata.

"No, ma avresti potuto essere più chiara. Mi è parso confuso e anche piuttosto dispiaciuto" puntualizzò Emma. Aurora annuì dietro la sua amica come a voler confermare le sue parole, come se lo avesse già detto anche lei alla mora.

"Si, lo so. Ma non voglio metterlo in mezzo, questa è una cosa mia."

"Dal momento in cui con Edoardo c'è un trascorso non mi sembra solo tua. E Samuele, comunque, mi sembra un tipo comprensivo" rispose Aurora, togliendo ad Emma le parole di bocca.

"Va bene, errore mio. Ma ora cosa faccio? Ci vado?"

Emma alzò le spalle: "Se pensi che ti possa servire per ricevere quelle risposte che hai sempre cercato vai, ma non ti scordare che non vuol dire che tu debba per forza perdonarlo o giustificarlo."

La ragazza si accorse che, appena pronunciate le sue parole, Aurora si voltò di scatto verso di lei stupita.

"E comunque lo sappiamo già che tu vuoi andare, quindi vai, ma fai attenzione" continuò Emma. Viola abbassò lo sguardo e annuì con aria colpevole.

"E devi parlare con Samuele!" aggiunse poi la bionda incrociando le braccia.

Emma lanciò uno sguardo ad Aurora e capì che la situazione era in buone mani: "Allora, io devo andare. Tenetemi aggiornata e tu, ti prego, rifletti" concluse rivolgendosi a Viola e lasciò la loro camera per tornare nella sua.

Come Emma aveva previsto, qualche ora dopo arrivò un messaggio di Viola sul loro gruppo in comune in cui le informava che si era accordata con Edoardo per vedersi in settimana. La ragazza scosse la testa sospirando, non rispose. Lasciò il telefono sulla scrivania con lo schermo rivolto verso il basso e tornò ad immergere il naso negli appunti che aveva preso. Aurora provò a chiamarla dopo aver appreso la notizia, ma Emma preferì concentrarsi su se stessa piuttosto che su quell'assurda situazione che lei aveva predetto: Viola avrebbe perdonato Edoardo, lo sapevano tutti. Forse anche lui stesso ed era per quello che si sarebbe giocato bene le sue carte. L'unica certezza era che lui fosse furbo, era sveglio. Emma sarebbe rimasta solamente in attesa, concentrata sui suoi studi e sulla sua vita.

Qualche giorno dopo, quando fu il finesettimana e le ragazze furono libere dagli impegni, Emma, Viola e Aurora si videro per prendere un caffè insieme, così che lei potesse raccontare nel dettaglio come era andata. La mora aspettò che tutte avessero da bere prima di iniziare, incalzata dall'amica mentre Emma restò in silenzio.

"Ci siamo visti e io sono stata molto diretta. Ho lasciato perdere tutti i convenevoli e le classiche cose di circostanza e gli ho posto subito le mie domande. Edoardo ha risposto, ragazze, mi ha raccontato tutto. La ragazza che abbiamo visto stare con lui si chiama Rebecca ed era quella di cui avevo già parlato. Andavano a scuola insieme ed ha avuto un incidente qualche anno fa; da li ne è uscita ferita e ha un braccio paralizzato, sta riacquistando piano piano l'uso della gamba e ha diverse cicatrici sul viso. Praticamente è volata contro il parabrezza e si è distrutto tutto" raccontava Viola mentre Emma e Aurora seguivano attente, dispiaciute per quella ragazza, ma desiderose di sapere in che modo riguardasse la sparizione di Edoardo.

Dopo qualche secondo di tentennamento, Viola prese un sospiro e si schiarì la gola stringendosi nelle spalle: "Guidava lui. Lei era una sua compagna di classe e tornavano da una festa per i diciotto anni di un ragazzo, avevano bevuto un po'...Edoardo...lui si tortura. Si da la colpa. È vero, è colpa sua, ma non fino in fondo, non del tutto. La ragazza, Rebecca, lo ha perdonato e sono rimasti molto amici, ma lui non riesce ad andare avanti. Mi ha detto che è rimasto fermo a quella sera. Questo è il motivo per cui non mi voleva dire nulla. Dice che temeva che lo giudicassi e non voleva farmi sospettare di lei, quindi pensava di dirmelo al momento giusto. Lui si era riproposto di prendersi del tempo ed è sparito per un po' anche con gli altri, ma avendo temporeggiato troppo si è vergognato e non me lo ha mai detto."

Good Positions IIWhere stories live. Discover now