Yinag

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"Ed eccoci di nuovo qui, su questo piccolo ponte;

a guardarci negli occhi,

sperando che vada tutto bene,

quando in fondo, sappiamo che dobbiamo dirci addio.

Forse ci rincontreremo in un'altra vita."

"Airi!"

"Che c'è?" Chiesi, chiudendo il libro e appoggiandolo sul letto.

"E' da dieci minuti che ti sto chiamando." Mi rimproverò mia madre. "Non dirmi che stavi ancora leggendo quel libro."

Mi alzai e andai verso di lei. "E se anche fosse?"

Lei scosse la testa. "La devi smettere di leggere quelle favolette ed iniziare a prepararti per la Scelta, o devo forse ricordarti che è tra solo cinque giorni?"

Mia madre era in ansia da mesi ormai, ma nelle ultime due settimane era diventata quasi insopportabile; non faceva che assillarmi e francamente non ne potevo più.

"Tanto sceglierò la nostra Parte, quindi per cosa dovrei prepararmi scusa?" Le chiesi per provocarla.

"Oh, ma insomma Airi!" Come previsto, si arrabbiò. "Lo sai benissimo che devi essere in ordine e leggere il giuramento, quindi potresti almeno fare un po' di pratica."

"Senti mamma, quel giuramento l'ho sentito un milione di volte e non ho bisogno di leggerlo perché lo so a memoria." 

Mi misi più dritta, con le spalle indietro e la testa leggermente alzata (come voleva la mamma, ma cosa che facevo solo per farla indispettire perché normalmente, la mia postura era decisamente meno retta ed elegante.) 

"Se vuoi te lo posso anche recitare adesso." Mi schiarii la gola, poi iniziai a fare la voce seria. "Giuro di restare fedele alla mia Parte, di non superare mai i confini della città e di seguire le regole del Grande Libro. Ogni infrangimento di-"

"Va bene, va bene." Mi interruppe. "Ma vedi di non ficcarti in qualche guaio, almeno in questi giorni, ti prego."

"Farò del mio meglio." Sorrisi e mia madre, per tutta risposta, scosse la testa ed uscì dalla mia stanza.

In realtà, io e i miei due migliori amici Nozomi e Sho, avevamo infranto le regole un sacco di volte, soprattutto quando avevamo le nostre "riunioni private" e ne dicevamo di tutti i colori al governo e a quelle stupide norme da seguire.

Yinag era una città molto particolare; tutto era diviso tra il bianco e il nero, proprio come lo yin e lo yang, e da quest'ultimo, oltre ai principi, prendeva anche la forma.

I confini della città erano delineati da alte mura e l'interno era costituito da un estesissimo cerchio, diviso nelle due Parti; solo le due sedi del governo erano invertite, lo Yin (il nero) aveva sede nello Yang (il bianco) e viceversa e soltanto coloro che facevano parte del Consiglio e i protettori, potevano attraversare il confine e andare fuori. Qualunque cosa ci fosse fuori.

Io facevo parte dello Yang, come Nozomi e Sho.

Tutti e tre, da tempo ormai, avevamo iniziato a sospettare dell'equilibrio troppo perfetto di Yinag e avevamo deciso di indagare.

C'erano state delle sparizioni e altre situazioni alquanto strane nell'ultimo periodo, ma come al solito, il Consiglio si era occupato di nascondere tutto e far finta che andasse tutto bene.

Mi legai i capelli in uno chignon, come imponeva la mia Parte (altra cosa che non sopportavo insieme al fatto di dover indossare sempre dei vestiti bianchi) e uscii di casa.

OPPOSITE, Il mondo divisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora