19. God loves to watch her angel's sin

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⚠️ ATTENZIONE⚠️
Doppio aggiornamento: siccome Wattpad è un traditore con le notifiche, assicuratevi sempre di aver letto il capitolo precedente,
cioè il capitolo 18.
Buona lettura 💜

"Mi fai paura? Sì, mi fai paura

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"Mi fai paura? Sì, mi fai paura. Ti comporti come se dovessimo stare insieme per sempre.
Ti comporti come se il piacere fosse infinito e il tempo senza fine. E io che ne so?
L'esperienza mi ha insegnato che il tempo ha sempre una fine. In teoria hai ragione tu, hanno ragione i fisici quantistici, hanno ragione i romantici e i religiosi. Il tempo non ha fine. Ma in pratica tutt'e due portiamo l'orologio."




🌓🌕🌗





Ero alla terza sigaretta, quel giorno

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Ero alla terza sigaretta, quel giorno.
Non avevo mai fumato sigarette sentendone il bisogno, ma solo e soprattutto per tenere le mani occupate e molto di rado, ma la nube tossica che mi scendeva giù per la gola e mi ingolfava i polmoni mi regalava quella meravigliosa sensazione autodistruttiva del farmi del male da sola a cui quel giorno non potevo rinunciare.
Ero fuggita da quel ricevimento senza guardarmi indietro, con le mani nel cappotto di Gremory e il sorrisetto di Draven inciso nelle sclere.

Lui rappresentava un pericolo mortale, con quegli occhi che erano due artigli in picchiata sul mondo e il fascino di chi se ne frega di ciò che è il principio morale collettivo del giusto o sbagliato.

Tutto attorno a me era così umido che il vapore risaliva dal terreno generando nebbia all'altezza delle caviglie, eppure la giornata nel cielo era talmente gelida e limpida che sapevo che sarebbe arrivata presto la neve. 

A causa di quel freddo insopportabile mi stupii nel vedere una colomba zampettare da quelle parti e guardarmi con poca fiducia, e lo interpretai come un segno del destino.

Ero abituata a vedere soprattutto corvi e cornacchie, ma in mezzo a quella fanghiglia e al cemento grigiastro quella nuvola bianca di piume mi apparve ancora più candida di quanto non fosse.
La seguii sgambettando tra una foglia secca e qualche ramoscello spezzato sotto i miei piedi, e lei volò dentro il cimitero della Triple Crown, posandosi sulla testa di un mezzobusto che aveva l'aspetto di un uomo ricco e potente di fine Ottocento.

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