Capitolo 10

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Siamo le solite anime libere
Anime libere


Le voci dei poliziotti, le sirene dell'ambulanza, mi raggelano sin da subito.
Scendo dalla macchina, avanzando verso il corpo privo di vita della mia amica ricoperto da un lungo lenzuolo bianco.
Nel momento in cui la notizia della sua scomparsa era giunta alle mie orecchie, tutto il peso del mondo mi era crollato addosso,
I sensi di colpa, il rimpianto di non aver capito in che situazione si trovasse, mi erano piombati addosso e avevano completamente cambiato il mio stato d'animo in pochi secondi.
Perché io so chi è stato.
Sono sicura che l'abbia uccisa quel pezzo di merda di Marcus.

Lucas era stato gentilissimo con me, accompagnandomi con la macchina di Yuri al vicolo sperduto in cui è accaduto l'omicidio, e perfino adesso è dietro le mie spalle, con le mani sui miei fianchi in una presa leggera ma possente, e la mia testa è poggiata sul suo petto.

Non mi aveva fatto domande durante il tragitto, non mi aveva chiesto cosa fosse successo, e per questo gliene sono grata.
Però credo abbia capito di chi si trattasse.

Non so spiegare il tipo rapporto che sto costruendo con il fratello del mio migliore amico, non riesco a capire cosa provo per lui, l'unica cosa di cui sono certa è che mi fa stare bene.

Prendo un grosso respiro prima di domandare agli agenti con voce tremante, staccandomi da Lucas -Scusi, potrei avere delle informazioni su ciò che è accaduto?- Mi stringo nel giubbotto di pelle verde, attendendo con il cuore in gola una risposta.

Il poliziotto alza gli occhi dal taccuino per riservarmi una lunga occhiata inquisitoria  -Signorina, per adesso non siamo tenuti a rispondere ad alcun tipo di domanda, la prego di andarsene e farci proseguire con le indagini.
Sono sicuro che avrà notizie in seguito dai giornali-
-Si ma io-
-Sono sicuro che avrà notizie in seguito dai giornali- Insiste con tono di voce abbastanza alto.
Sussulto, facendomi trascinare da Lucas nuovamente in macchina.

Chiudo lo sportello, abbandonandomi contro il sedile.
Non riuscendo più a trattenere le lacrime che avevo cercato di nascondere fino ad ora, nascondo il volto tra le mani, venendo scossa da fremiti ininterrotti.

-Bimba vieni qua- Lucas mi solleva dalla vita, come se fossi leggera come una piuma, adagiandomi sulle sue gambe.
Sposta con delicatezza le mie mani -Vuoi parlare?- Chiede dolcemente.
Faccio cenno di no con la testa, tirando su col naso come una bambina.
Sono sicura di avere anche gli occhi rossi.
Lui resta lì a guardarmi impotente, quasi come se stesse provando anche lui mio stesso dolore.
-Ti prego, non posso vederti in questo stato- Dice raccogliendo le mie lacrime con l'indice.

-L'avevo conosciuta forse un mese fa, se non di più- Faccio un respiro profondo -Mi aveva raccontato che Marcus l'aveva picchiata.
Circa tre giorni dopo sono andata a parlarci, ma mi ha stretto il polso, facendomi male. Giuro che avrei voluto far di più per aiutarla, ma mi ha...spaventata- Lo guardo negli occhi, notando la sua mascella contratta, prima di proseguire -Le avevo scritto, ed eravamo rimaste che ci saremmo viste, ma poi non ha più risposto Lucas.
Se solo avessi avuto più coraggio- Scuoto la testa abbassando il volto.

-Non è colpa tua- Mi alza il capo dal mento -Britney, non devi avere sensi di colpa, non è colpa tua- Marca le ultime parole.
Annuisco, anche se so che non è la verità.

Mi dà dei baci sul viso, per provare ad asciugare le lacrime.
Un ultimo me lo dà a fior di labbra, anche se nel momento in cui si stacca, lo approfondisco.
La mia lingua cerca la sua, trovandola immediatamente.
Metto le mani dietro il suo collo, stringendomi se possibile, di più a lui.
È un bacio dolce, abbastanza diverso dal primo che ci siamo dati.

Prendo una sua mano, conducendola al di sotto della mia maglietta.
-Bimba, non possiamo, non adesso- Sussurra, seppur accecato dal desiderio.
-Per favore, ne ho bisogno- Lo supplico, lamentandomi.
Lui sospira, accontentandomi.

Slaccia delicatamente il bottone del jeans, abbassandone la cerniera.
Nel momento in cui le sue dita sfiorano le mie mutandine, raggiungendo il mio intimo, chiudo gli occhi, abbandonandomi al suo tocco.
Infila due dita improvvisamente dentro di me, facendomi emettere un gemito involontario.
Mi dondolo su di lui, accompagnando le sue spinte.
-Lucas, ti prego- Dico con la vista annebbiata.
-Dimmi Britney, dimmi cosa vuoi- Ringhia.
-Voglio di più Lucas, voglio te- Dico a fatica.

Aggiunge un altro dito con forza, raggiungendo il mio punto più delicato.
L'orgasmo mi investe, facendomi abbandonare a lui.
-Cazzo Britney, ora i miei coglioni saranno doloranti per chissà quanto tempo- Confessa.
Sorrido nell'incavo del suo collo, lasciandogli dei baci su esso.
Poi dopo un po', mi strofino gli occhi, chiedendogli -Mi accompagni a casa?-
Mentre mi ricompongo, rimettendomi al mio posto, Lucas accende il motore, per poi sfrecciare in strada.

☕️

-Chiamami- Mi raccomanda -Domani ti passo a prendere-
Annuisco sbadigliando.
Lucas mi sorride dolcemente, lasciandomi un bacio sulla fronte -Buonanotte bimba- Mi accarezza i capelli.
-Buonanotte- Mi alzo in punta di piedi baciandolo appena sulle labbra, per poi voltare le spalle ed entrare in casa.
Nell'istante in cui chiudo la porta sento il motore accendersi.
Salgo le scale cercando di non far rumore, ma fallendo perché il rumore della suoneria del telefono irrompe nella stanza.
La luce del display è a contrasto con quella della sera.
Leggo proprio un sms, che mi fa raggelare il sangue.
A- 42. Mi sto avvicinando, ha fatto male la mia mossa, ragazzina?

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La radice quadrata dell'amoreحيث تعيش القصص. اكتشف الآن