●domenica●

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Stando attento a non far cigolare la porta Taehyung la chiuse alle proprie spalle, le scarpe già abbandonate e gli occhi fissi in quelli di Jungkook accanto a sé che, se possibile, era perfino più rosso di un peperone maturo.

Erano andati via dalla festa in silenzio, avvolti in una quasi impercettibile atmosfera di tensione sessuale che ancora permaneva ora che erano a casa del maggiore.

Perché di salutarsi non ne aveva voglia nessuno dei due, ma rimanere all'aperto in mezzo alla gente sarebbe stato persin peggiore con tutta quella voglia di saltare l'uno addosso all'altro.

Ancora una volta fu Taehyung a prendere l'iniziativa, baciando a fior di labbra Jungkook che ancora doveva realizzare cosa stesse effettivamente succedendo.

Si sentiva come in un sogno, o forse in un incubo.

Perché per quanto stesse amando il potersi godere il calore del corpo del maggiore, la paura era l'emozione che più lo dominava in quel momento.

Era tutto nuovo per lui ed il pensiero di sbagliare qualcosa lo terrorizzava, facendolo rabbrividire dalla nuca fino ai piedi.

Ma, per sua fortuna, Taehyung come un magnanimo angelo custode col compito di dirigerlo verso la retta via lo prese per mano e si fece inseguire verso la camera da letto, i riccioli che parevano d'oro illuminati dalla calda luce dell'abat jour.

Senza dir niente riprese a baciarlo con dolcezza, gli occhi chiusi e le ciglia lunghe che per poco non si mischiavano a quelle dell'altro, e rimasero lì qualche istante, in piedi di fronte al letto vuoto.

Forse il maggiore attendeva un segnale, un qualcosa che gli facesse capire che sì, non era l'unico ad essere pronto ad andare fino in fondo, e allora Jungkook con le mani ancora tremanti gli strinse i fianchi appena sopra la cintura, lì dove la carne era morbida.

Ma furono proprio quei tremori che lo tradirono e Taehyung si staccò con un leggero schiocco, portandosi con sé il respiro del corvino che rimase senza fiato nel riaprire gli occhi ritrovandoselo lì davanti.

"Se non vuoi possiamo stare di là e berci qualcosina."

Con un cenno del capo indicò la porta, verso il soggiorno, e Jungkook in un istante si fece nuovamente rosso come un tulipano, vergognandosi della propria inesperienza.

"È solo che è tutto così nuovo..."

Lo ammise in un soffio timido, leggero come una piuma che ostinatamente cerca di mantenersi in aria e non cadere, ma Taehyung con una dolce carezza sulla guancia cercò di rassicurarlo.

"Intendi che non hai mai fatto una scappatella o in generale?"

"In generale con gli uomini."

Come la maggioranza di coloro che vivono in un Paese conservatore Jungkook agli inizi non si era nemmeno accorto di essere diverso, non avendo accesso a chissà quali informazioni relative alla sessualità, e di conseguenza aveva avuto delle storielle con ragazze.

Solo poi aveva realizzato il perché non si sentisse mai appagato al cento per cento, ma se ormai le conoscenze teoriche riguardo i rapporti omosessuali le aveva, di pratico non aveva mai portato a termine qualcosa.

"Allora va bene se prendo io le redini della situazione?"

Taehyung glielo chiese senza giri di parole e senza dubitare della sua sicurezza nel proseguire la nottata nonostante l'inesperienza e Jungkook annuì col cuore in gola sul punto di esplodere per il desiderio ormai incontenibile che sapeva fosse ben evidente nei suoi pantaloni.

Quando il castano appoggiandogli una mano sul petto lo spinse indietro facendolo sedere sul materasso si innamorò ancora una volta.

Taehyung era un uomo sicuro di sé, non vi era alcun dubbio a riguardo: si sedette sulle cosce di Jungkook con naturalezza, reggendosi in parte sulle ginocchia per non far percepire tutto il proprio peso all'altro.

Honey and Sugar [TAEKOOK]Where stories live. Discover now