●sabato●

369 50 66
                                    

"Ok Jungkook, ce la puoi fare."

Studiando il proprio volto con la fotocamera del cellulare il corvino cercava disperatamente di racimolare almeno una briciola di coraggio prima di svoltare l'angolo entrando così nella piazza dove il festival d'inizio estate era già incominciato.

Alla fine aveva deciso di presentarsi nonostante le mille paure dovute ai tumulti del suo cuore con la speranza di riuscire a districare quella matassa piena di nodi.

Chissà, forse parlando con Taehyung si sarebbe reso conto che non era l'angelo che si immaginava, o forse avrebbe definitivamente realizzato che non aveva alcuna possibilità di appagare le proprie illusioni d'amore e sarebbe tornato ad accontentarsi di fare lo spettatore.

Ci sperava con quasi tutto sé stesso, perché in realtà in un angolino remoto i suoi sogni d'amore c'erano, semplicemente fingeva non vi fossero.

Rimise il telefono in tasca dopo essersi dato una sistemata veloce al colletto della camicia e poi, con un respiro profondo, riprese a camminare.

Lunghe fila di lanterne tonde di mille colori erano state tirate fra un lampione e l'altro ad illuminare lo spazio aperto e assieme alla musica non troppo alta si creava uno sfondo estremamente piacevole che avvolgeva tutte le persone intente a festeggiare.

Come previsto la maggior parte erano giovani all'incirca suoi coetanei: le famiglie con figli ancora piccoli erano già rincasate a quell'ora e gli anziani sedevano nel parco adiacente dove era organizzato un torneo di qualche genere.

Probabilmente go***, ma era troppo distante per confermarlo.

Il profumo di fritto gli stuzzicava piacevolmente il naso, ma nonostante la voglia di fermarsi ad uno stand per prendersi qualcosa da mangiare continuò a proseguire nella sua ricerca.

Il cuore gli batteva forte, complice anche l'atmosfera festosa, e un accenno di sorriso tirato dal nervosismo gli incurvò le labbra al pensiero che fra non molto avrebbe visto il castano coinvolto in quell'atmosfera allegra.

Solitamente, a parte quando lo ringraziava, rimaneva sempre serio concentrato sul proprio lavoro e l'idea di scoprire come Taehyung trascorreva le proprie serate lo rendeva curioso come non mai.

"Jungkook!"

Si voltò di scatto e non appena i suoi occhi trovarono Taehyung le sue guance si fecero rosso porpora e rimase senza fiato.

Contrariamente al solito il maggiore indossava jeans chiari al ginocchio ed una camicia azzurra con le maniche arrotolate ai gomiti: manteneva comunque la propria eleganza interiore, ma vederlo vestito in modo così semplice era una sorpresa.

Gli occhiali avevano lasciato il posto alle lenti e i boccoli erano gonfi attorno al suo volto come una corona di boccioli castani cento, mille volte più belli di quelli di veri fiori colorati.

Semplicemente celestiale.

"Buonasera."

Taehyung sgranò leggermente gli occhi a quel suo saluto tanto educato e con un risolino appena accennato ricambiò il suo buonasera con la mano.

"Non serve essere così formali, chiamami semplicemente hyung."

Jungkook arrossì leggermente non solo perché l'idea di rivolgersi a lui in modo informale era più che strana, ma perché scopriva per la prima volta di essere più piccolo.

Non che non gli fosse mai venuto il dubbio, considerando la carriera universitaria che Taehyung sicuramente aveva intrapreso per svolgere il proprio lavoro, ma aveva un viso talmente perfetto ed intoccato dal tempo che sembrava molto più giovane di lui che, al contrario, aveva occhiaie perenni e già i primi accenni di rughe negli angoli degli occhi.

Honey and Sugar [TAEKOOK]Where stories live. Discover now