●lunedì pt.2●

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⚠️ATTENZIONE⚠️
Questo capitolo è il SECONDO aggiornamento di oggi. Assicuratevi quindi di aver letto il precedente prima di iniziare la lettura cuties🐙

La maglietta nera che Taehyung indossava faceva risaltare ancora di più le sue spalle larghe e diritte, dandogli un'aria possibilmente ancora più elegante di quanto già non avesse.

Jungkook gli diede uno sguardo veloce, di nascosto, senza mai smettere di asciugare con il panno le tazze per il caffè.

Non c'erano altri clienti oltre a lui e sua madre ne aveva approfittato per andare nello studio sul retro a controllare l'inventario prima del grande ordine settimanale.

Erano solo loro due.

La mano di Taehyung correva veloce trascinando con sé la stilografica che graffiava la carta parola dopo parola, frase dopo frase, e l'inchiostro nero riempiva la pagina come una ballerina che, un passo alla volta, proseguiva la sua danza avvicinandosi sempre di più alla conclusione dell'opera.

Chissà cosa stava scrivendo, con lo sguardo rivolto lontano nello schermo del portatile.

Probabilmente aveva sotto gli occhi una nuova opera, Jungkook vedeva chiaramente il brillante entusiasmo oltre le lenti dei suoi occhiali dalla fine montatura dorata.

Oh, quanto avrebbe amato essere lui stesso il soggetto di quello sguardo così intenso!

Ma Taehyung era un uomo estremamente riservato e schivo, poco propenso al contatto visivo e alle chiacchiere: le volte in cui avevano parlato davvero, senza limitarsi alle ordinazioni, si potevano contare sulle dita di una mano.

In parte era però anche colpa di Jungkook, doveva ammettere pe problemi proprie colpe.

Era troppo timido per provare ad attaccare bottone e l'immensa stima che provava verso Taehyung oltre all'attenzione lo rendeva timoroso all'idea di interrompere il suo lavoro.

Sapeva benissimo quanta concentrazione gli servisse per procedere con le sue recensioni artistiche e aveva avuto prova dei problemi causati da possibili distrazioni non molto tempo prima.

Se lo ricordava ancora bene: era un venerdì e all'improvviso il cane del signor Lee si era avvicinato alla sua borsa ficcandoci dentro il muso incuriosito.

La questione si era risolta in breve e senza problemi, ma Taehyung per svariati minuti aveva continuato a scrivere e cancellare, insoddisfatto del risultato.

Era come andato in tilt, non riusciva a formulare delle frasi che gli piacessero davvero, e alla fine se n'era andato col capo chino e l'espressione frustrata.

Quindi Jungkook preferiva di gran lunga rimanere in silenzio e non disturbarlo.

Tanto guardarlo da lontano era più che sufficiente a farlo emozionare, non gli serviva andare a parlarci.

Bastava dare un'occhiata a come le sue ciglia lunghe si piegassero leggermente all'insù contro le lenti degli occhiali, a come batteva il tallone del piede alla ricerca di qualche parola specifica dispersa nella sua mente, a come di tanto in tanto si fermava dallo scrivere per affondare la forchetta nella cheesecake...

Gli trasmetteva una tranquillità senza eguali.

Era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno che Taehyung aveva iniziato a riporre le proprie cose all'interno della borsa.

Tornò alla realtà sbattendo le palpebre un paio di volte e proprio quando stava per distogliere lo sguardo avvenne il disastro.

Taehyung si alzò con l'accortezza di non far stridere la sedia, ma urtò col gomito l'alto bicchiere del tè freddo ormai vuoto.

Honey and Sugar [TAEKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora