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REMI'S POV

Il silenzio che pervade tutto il dormitorio è estremamente anormale.
Nella quiete, svegliandomi nella mia stanza, ho rivissuto mentalmente la notte precedente.

"Fai come vuoi, Katsuki, a me le tue mani addosso fanno solo che piacere."

Sorrido al solo ricordo delle mie parole sconsiderate; non avrei mai dovuto dirgli quella frase, ma ormai, che mi lamento a fare?

La luce tenue filtra dalle finestre, colorando delicatamente la stanza, mentre i ricordi della nostra chiacchierata, una volta usciti dal commissariato, danzano nella mia mente.

Chissà come sta adesso...

Quel livido non era affatto lieve.
Era di un colore intenso, un cielo crepuscolare, come quando il sole è appena tramontato e il cielo assume tonalità blu scuro, viola e persino qualche sfumatura di rosso.
Vorrei fosse indolore come quest'immagine.
I suoi occhi rossi erano esausti, racchiudevano un sentore sfiancato, insieme ad un grandissimo bisogno di tregua.
Non l'avevo mai visto così.
In quel momento il mio cuore si è stretto in una morsa compressa: riconoscevo quel volto corrucciato, ma quegli occhi erano di qualcuno che non avevo mai avuto il piacere di conoscere.

Mostrami altri lati di te, Katsuki.
Quelli che vuoi, basta che siano reali, basta che siano tuoi.

Il pavimento gelido accoglie i miei piedi scalzi, maledicendomi per non essere ancora tra le coperte calde del mio letto.
Sono le 11.43, o così segna la mia sveglia, indietro di tre minuti.
Se Mina fosse nei dormitori mi avrebbe svegliata alle otto di mattina, ma lei non c'è, come chiunque altro, oggi.

Prima che possa oltrepassare la soglia del bagno il mio telefono inizia a squillare.
Per un attimo penso di non rispondere, di trascorrere questa mattinata all'insegna del silenzio e della quiete, ma poco dopo mi ritrovo ad afferrare il cellulare e ad osservare il nome stampato sul display, che mi fa sorridere.

«Sei ancora viva.» è la prima cosa che le dico, dopo averle risposto.

"Potrei dirti la stessa cosa." la voce carismatica ed eccentrica di Saori mi investe i timpani.

Senza lasciarmi rispondere passa subito alla videochiamata.

«Ti eccita vedermi appena sveglia di prima mattina?» domando appena i nostri sguardi si incontrano.

«Non sai quanto.» strizza gli occhi.

Non ha mai imparato a fare l'occhiolino.

«Ah ma non sei da Hawks

Ed ha sempre avuto un ottimo spirito da osservatrice.

«Nah, oggi lavora.» rinuncio definitivamente all'idea di farmi una doccia, sdraiandomi a pancia in giù sul letto.

Osservo la sua chioma bianca e folta fare un lieve contrasto con la sua pelle pallida, disturbarle la vista eterocromatica, uno grigio come la nebbia e l'altro di un color perla sfavillante, che scrutano il mio viso con curiosità.
Dietro a quell'apparenza delicata si nasconde un'anima da vipera, abile nel suo modo di osservare e analizzare.
È strano come il suo aspetto innocuo non tradisca la sua natura astuta e arguta.
È un'enigma, un'incredibile chimera.

𝐿𝑖𝑚𝑒𝑟𝑒𝑛𝑐𝑒 | K. BakugoWhere stories live. Discover now