~Capitolo 4~

57 4 0
                                    

*Amity Pov*

Dopo essermi chiusa la porta alle spalle iniziai a camminare con lo zaino di scuola sulle spalle.
Fortunatamente sapevo la strada.

La 'villa' Blight non è che fosse così lontana da lì.
Iniziai a camminare di fretta.

Sarei dovuta essere a casa per le 7:15.
Non ci sarei mai riuscita visto che erano già le 7:6...
Mi sarebbe arrivata una bella sgridata.

E in più di sarebbero stati Ed e Em a darmi fastidio.
Odiavo camminare veloce con lo zaino.
Sava molto fastidio e non riuscivo ad andare abbastanza veloce per arrivare in tempo...

Ma non è che ci potessi fare molto, così mi concentrati sul mio obiettivo:

Cercare di fare il più veloce possibile, per ricevere meno sgridate possibile.
Piano infallibile direi.

Dopo circa dieci minuti ero già arrivata a casa, sinceramente pensavo di metterci molto di più.
Guardai l'orologio.

Un minuto di ritardo, cavolo se mi sgridava per quello...

Feci un respiro profondo ed aprii la porta di quella grande casa.
Era tutto illuminato.

Girai lo sguardo verso la cucina e non trovai nessuno.
Così controllai in salotto, ed era lì.
Odalia, mia madre.

Seduta sulla poltrona con la TV spenta.
Che senso aveva?
Oh, ma certo. Mi stava aspettando.

"Sono tornata"

Lo dissi e subito mi diressi verso le scale, sperando che non mi dicesse nulla.

"Amity. Vieni qui"

Lo disse con quel tono di voce da superiore da so tutto io.

Sbuffai, ma senza farmi sentire e andai da mia madre.
Lei mi guardò e disse:

"Sei in ritardo."

"Ma è solo un minuto"

Lei guardò l'orario sull'orologio appeso al muro e annuì.

"Sarà anche un minuto ma le regole sono regole..."
Lei si interruppe. Cosa stava pianificando?

Continuò a parlare:

"La prossima volta vai dritta in punizione.
Per ora, starai solo in camera tua a studiare"

Studiavo sempre.
Di certo non perché volessi, era solo per colpa dei miei genitori.
Dovevo essere un modello.
La numero uno...

Non risposi e iniziai a salire le scale per andare in camera mia.
Davanti alla camera vidi i gemelli:

Ed e Em.

Edric ed Emira.

Subito iniziarono a parlare, prima Em, e subito dopo Ed:

"Abbiamo sentito ciò che ha detto per un cavolo di minuto..."

"... Sì scricciolo, se arrivavi più tardi ti avrebbe distrutta"

Roteai gli occhi, come facevo sempre.

Mi ricordai che avevo il libro di Azura che mi aveva dato Luz in mano.
Così, arrossendo lo nascosi dietro la schiena.

Ma non in modo scandaloso, un gesto rapido:

"Cos'è quello??" Era Edric.
Doveva essere stato scandaloso allora.

Lo mostrai e loro lessero il titolo.
Em disse:

"Oh, i libri con qui sei fissata. Ma... Tu non hai solo 3 dei libri? O ne hai rubato uno???"

Edric guardò Emira con una faccia troppo divertente.
Mi trattenni dal ridere e risposi:

"1. Non l'ho rubato
2. Me lo ha dato un'amica"

I due si guardarono contemporaneamente con un sorrisino che conoscevo fin troppo:

"Ah, andiamo! Ci siamo conosciute solo oggi. E in più lei non mi piace."

"Ne sei sicura?"
Disse Em.

"Sicurissima"

Emira mi guardò male, non ci credeva manco per il cazzo.
Ma, dopotutto, perché avrebbe dovuto?

Li guardai in faccia.
E dissi:

"Quindi... Posso andare nella mia camera?"

Emira si spostò.
Edric rimase fermo pensando che li avrebbe fatto anche lei.
Gli diede una gomitata che sembrava leggera e gli fece cenno di spostarsi.

Lui le fece la linguaccia, ma si spostò.
Io entrai e chiusi la porta dietro di me...

Avevo una bella camera.
Con letto, scrivania, grandi armadi, led ai muri.
Accesi i led, e iniziai a digitare una combinazione che sarebbe poi diventata il mio viola preferito.

Dopodiché spensi le luci.
Perfetto.

Accesi una mini luce che era molto fioca, giusto per farmi vedere qualcosina.
Così, presi il libro di Azura.

Mi buttai sul letto a testa in sù, e sorrisi come un'idiota.

Rimasi lì così, ferma. Non ho idea del motivo.
Dopo poco però mi girai e aprii il libro.
"Capitolo 1.
Azura e la mappa"

Dopo circa due ore sentii una voce provenire da fuori la camera, forse dal piano di sotto, che diceva:

"Amity!! Edric, Emira! Scendete a mangiare"

Era... La voce di mio padre.
Cosa strana, di solito non stava mai a tavola con noi.
Stava sempre nel suo 'covo' a lavorare...

Misi un segnalibro per non dimenticare la pagina e uscii dalla camera.
Scesi le scale e andai un cucina.
Dietro di me i miei due fratelli.

Mi sentivo in ansia.
Sapevo benissimo di non avere fatto niente, ma quella sensazione non finiva.

Appena arrivati in cucina mi sedetti nella sedia che usavo sempre.
Mia madre mi guardava ancora madre perché prima avevo fatto ritardo...

Anche Emira ed Edric si sedettero.

Incominciai a pensare a come Luz e la sua famiglia avrebbero passato la serata...
Probabilmente ridendo e scherzando tra di loro.

Invece io e i miei fratelli parliamo solo tra noi due.
Se parliamo con i nostri genitori di solito è perché è successo qualcosa...

Mia madre ci passo dei piatti di pasta rossa.
Almeno quella era buona.

"Amity... Racconta a tuo padre cosa hai fatto"
Disse mia madre. Io sbuffai, ma senza farmi sentire.
Risposi:

"Ho fatto ritardo... Di letteralmente 2 minuti!!"

Em e Ed si guardarono a vicenda. Mio padre non era sorpreso. Insomma, due minuti non sono niente!

Ma per mia madre Odalia, due minuti sono come un'ora:

"Non urlare in questo modo, signorina!"

Mio padre roteò gli occhi, non capivo per quale motivo in realtà.
Dopo qualche minuto avevi già finito di mangiare.

Volevo fare un fretta per leggere il libro di Azura, dovevo sapere cosa sarebbe successo!
Feci per alzarmi.

Mia madre mi guardò male, sapeva che avevo mangiato velocemente per uscire da quella situazione.

Così, mentre io mettevo nella lavastoviglie il piatto ed il bicchiere lei mi disse:

"La conversazione non è finita"

Io neanche la guardai in faccia che salii le scale.
Arrivai in camera e mi buttai sul letto.

Presi il libro e sorrisi...

Ma non potevo pensare a Luz, insomma, lei non mi piaceva! Non poteva piacermi in realtà.

Nessuno l'avrebbe accettato...
Anzi, forse Emira ed Edric sì, ma i miei genitori no.

Smisi di pensare a quella ragazza carina e mi misi a leggere.

Girl X Girl = Luz X Amity ~Lesbian~Where stories live. Discover now