La scelta di Bezzy

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Bezzy camminava a fianco al gatto nero, era confusa, sentiva tante voci intorno a sé e vedeva tante ombre passargli intorno.
Volevo fare tante domande al gatto ma non fu necessario, iniziò lui a rispondere senza che lei emettesse una sola parola
"Quando arriva questo momento per me è sempre difficile poter spiegare semplicemente a voi umani cosa sta succedendo...
No, non sei morta, non ancora, ma questo dipenderà da te...."
Bezzy aggrottò la fronte, era spaventata, stava iniziando a diventare nervosa
"Morta? Ma che stai dicendo? Io, io..."
Improvvisamente venne distratta da un insistente lampeggiare di una luce blu, si girò verso il rumore insistente di sirene e numerose voci
"PRESTO! PRESTO!...."
"QUI NON C'È NIENTE DA FARE...."
"ORA DEL DECESSO, 01:10...."
"I DUE RAGAZZI SEDUTI DIETRO DEVONO ESSERE MORTI SUL COLPO..."

Davanti a lei una scena irreale, spaventosa le si presentò davanti.
C'erano 3 corpi coperti da teli bianchi sull'asfalto
"NOOOO, NO! NON PUÒ ESSERE VERO! NOI ERAVAMO IN QUELLA CASA!...."
Il gatto non pronunciò parola, invitò la ragazza a prestare attenzione a quello che stava succedendo
"LA RAGAZZA! RESPIRA ANCORA!"
Ed è lì che si avvicinò Bezzy, piano piano, con il passo tremante, la pura di guardare cosa avrebbe visto...
Vide lei stessa, a terra, incosciente, l'abito sporco di fango, stava piovendo forte. La macchina era completamente accortocciata, ribaltata su se stessa
"Che cosa sta succedendo, io, io non capisco...."
Il gatto si avvicinò a lei
"Il mio nome è Ruben, sono un guardiano di anime, cerco di tenerle lontano dalla casa...., ma non c'è tempo per spiegare.... devi decidere cosa fare adesso, pensaci bene perché ora dipende solo da te..."

Intanto altre voci si affollarono intorno a lei
"Ha il battito molto debole, se non lotta si spegnerà...."
Bezzy era attonita, spaventata
"Io... cosa dovrei decidere?"

Il gatto si avvicinò ulteriormente a lei
"Sei ancora in tempo Bezzy per rientrare nel tuo corpo, la casa non ti ha portato via con sé.... ma devi volerlo"
Bezzy aveva le lacrime agli occhi
"Ma Alan... i gemelli.... io...."
Il gatto Ruben abbassò lo sguardo, facendo capire che non c'era nulla che lui potesse fare
"Bezzy, ti prego, rientra nel tuo corpo... almeno tu..."
Bezzy restò ferma a guardare lei stessa, sotto la pioggia battente, le luci blu, i paramedici che lavoravano senza sosta per rianimarla....
"E se decidessi di non rientrare?...."
Il gatto le indicò con lo sguardo un po più in là del luogo dell'incidente.
C'era un motociclista, una donna, una signora anziana, alcuni bambini che vagavano senza interagire tra di loro, confusi. La loro immagine sembrava sbiadirsi tra un passo e l'altro
"Loro sono anime catturate dalla strada.
Non si erano resi conto di aver avuto un incidente.... io non mi curo della strada, questo luogo non mi appartiene, sono legato alla casa, devo allontanare le anime solo se essa compare, ogni volta che la nebbia sale...., non c'è riposo per chi non si rende conto di essere morto. È destinato a vagare sul luogo dell'incidente.... ma ti ripeto, non so per quanto tempo, non è compito mio.... tu puoi rientrare, hai vinto sulla casa perché avevi stabilito un collegamento con me.... "
Bezzy restò immobile a fissare tutte le scene che aveva davanti. Socchiuse gli occhi, li riaprì, guardò il piccolo Ruben, e rientrò....

"CE L'ABBIAMO FATTA! L'ABBIAMO PORTATA INDIETRO!
PUOI DIRCI IL TUO NOME?"

Bezzy aveva ripreso conoscenza, era confusa, dolorante. Parlò con un filo di voce

"Sono Elizabeth Occonnor, ho 19 anni..."
Intanto arrivarono i suoi genitori, che la seguirono sull'ambulanza, c'erano pianti disperati, preghiere...

Il gatto scomparve con l'arrivo delle prime luci dell'alba. La nebbia era andata via, per il momento, ma il suo lavoro sarebbe continuato, per l'eternità.
La Casa non doveva catturare anime, perché sarebbe riapparsa definitivamente catturando ignari abitanti, e questo Ruben non lo avrebbe permesso mai.

FINE

LA CASA, LA NEBBIA E IL GATTO Where stories live. Discover now