quattro

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Jonathan si chiuse in una stanza che Richard aveva denominato come studio.
Ci rimase fino a tarda sera, quando ormai il profumo delle salsicce era così forte che il suo stomaco lo obbligo quasi a fare una pausa.
In suo soccorso arrivò Colin.
Con un piatto di salsicce con contorno di patatine e ketchup.
" papà... la cena" disse Colin posando il piatto sulla scrivania" ho pensato che eri impegnato e volevi... Magari stare da solo..."
"Hai fatto bene..." rispose Jonathan
" come andiamo?" chiede Colin" intendo con... con la moneta?"
" qualcosa ho capito" rispose Jonathan ma i passaggi sono molto criptici" non ci sono solo indicazioni, questi simboli, indicano qualcos'altro... c'è un vulcano... e qui ci sono questi, sono sconnessi tra loro... Questo ad esempio, se prendiamo di base la lingua parlata nella mitica città d'oro... Questo vuol dire Azaynos ovvero nemico... E questo invece Zayret ovvero eclissi. C'è qualcosa di strano..."
" qualunque cosa sia la scopriremo più avanti..."
" lo?" chiese Jonathan" tu non farai un bel niente"
" che cosa??"
" non parteciperai a questa avventura, starai qui con Elena, ho già preso accordi con Richard" esclamò Jonathan
" ma perché??"
" perché la prima regola di un bravo esploratore è riflettere" risponde Jonathan" invece tu e Maria avete fatto in modo che veniamo ricercati... Dalle polizie di mezzo mondo, e anche ammesso che riesco a fare passare questo stupido furto come... Una necessità di studio, attireremo orde di curiosi come mosche al miele! Quindi... In altre parole, sei incapace di seguire gli ordini, incapace di riflettere, pensi in modo sconnesso senza avere un piano... e poi è pericoloso"
" lo dici solo perché non ti fidi di me e hai paura che faccia... Qualcosa di stupido"
" certo che non mi fido di te!!!" urla Jonathan" l'ultima volta che mi sono fidato e ti ho lasciato agire ti sei fatto inseguire da dieci volanti della polizia!!!"
" lascia perdere, ha ragione il tuo amico Richard... sei solo un pallone gonfiato, non permetti a nessuno di starti vicino perché vuoi tutto per te, nemmeno a tuo figlio..." Disse Colin deluso" ed è per questo che la mamma se ne è andata"
" lascia fuori tua madre da questa storia!!!" urlo Jonathan.
Ma Colin se ne era già andato
" torna subito qui!!! Colin!!!!" gridó.
" sei bravo a farti gli amici" disse Richard facendo capolino dalla porta" hai tradito pure tuo figlio? Da te mi aspetterei di tutto"
" non ti ci mettere pure tu" rispose Richard" che c'è!!!"
" Hai finito di tradurre quel pezzo di latta?"
" credo di sì..." disse Jonathan" solo che... Ci sono queste parti che non riesco a tradurre... Sono simboli ma sono tutti sconnessi..."
" la tua amica dice che non abbiamo tempo da perdere, perciò insiste che partiamo domattina, io conosco un amico, ci darà un aereo, e con esso raggiungeremo la misteriosa isola dove è nascosta la città d'oro..."
"Io... Richard... Sento di doverti delle scuse per... Averti abbandonato laggiù..." disse Jonathan
" Grande stupido caprone!!!" disse Richard dandogli un buffetto simpatico
" vuoi dire che mi perdoni?"
" non dovrei farlo ma... Si... Hai il mio perdono... E adesso fossi in te andrei a parlare con tuo figlio..."
Intanto Colin e Maria avevano finito di mangiare.
Colin si era diretto verso la piscina e aveva messo i piedi a mollo nell' acqua.
" Hey!!!" è Elena a destarlo dai suoi pensieri" che ci fai qua fuori tutto da solo?"
Colin vide che stava portando dentro i piatti da lavare
" scusa non volevo disturbarti io..."
" dai dammi una mano" rispose Elena con un sorriso.
Colin afferro la montagna di piatti e quindi si mise di buona lena a strofinare i piatti da lavare assieme a Elena
" come mai così pensieroso?" chiede Elena
" è per colpa di mio padre" dice" non crede in me, e non mi vuole fare partecipare a questa spedizione ha paura che mi succeda qualcosa..."
Elena accenna a una risata
"Sei proprio un ragazzino..." disse" quanti anni hai?"
" perché vuoi saperlo?" esclama lui" comunque ne ho diciassette il mese prossimo... E tu sapientino? Quanti ne hai"
"Abbastanza da sapere rispettare un ordine quando mi viene dato..." risponde" perché ne riconosco il motivo"
" ma tu non vuoi scoprire la città d'oro? El Dorado?"
" Vuoi la verità? No... È mio padre quello tarato per queste cose... Io non ho la stoffa da cercatore di tesori... Preferisco starmene qui, a bere drink con i miei amici e a badare alla casa..."
" io invece ho vissuto troppo a lungo sentendo i racconti di mio padre, voglio anche io raccontare qualcosa a qualcuno..."
" oh sì... Te la ho raccontata quella volta in cui ho trovato El Dorado? No?" Poi Elena scoppia a ridere.
" dico sul serio" dice Colin" io..."
" tu hai davvero bisogno di farti una bella dormita... Domani ci si alza presto, comunque... Mi chiamo Elena..."
" sono Colin ma puoi chiamarmi Cole..."
"Okay cole..." dice Elena" vuoi un consiglio da amica?? Fai come dice tuo papà, vedrai che prima o poi avrai la tua storia da raccontare..."
Poi Elena con un sorriso lo accompagna nella sua stanza.

Viaggio nella città misteriosaWhere stories live. Discover now